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Era l'unica cosa scritta su quel bigliettino lasciato sopra la mia giacca, firmato da Jungkook. Da quando l'ho letto mi sono seduto a guardare l'orologio appeso al muro. Segnavano esattamente le undici e mezza. Tra mezz'ora mi sarei dovuto alzare e andare. Non ero in ansia, ma non ero nemmeno tranquillo, semplicemente non sentivo niente. Era come se quel sentimento dello stare bene, fosse sparito.Sono arrivato in un punto della mia vita in cui non avevo più bisogno di sentirmi dire un "forse", "magari", un si incerto. Volevo certezze. Volevo sentirmi dire un si sicuro e un no.
Vicino a me la candela che mi ero portato sembrava consumarsi. Non avevo un orologio al polso, quindi non so nemmeno se mezzanotte era arrivata o ancora, ma, sentivo che Jimin sarebbe arrivato.
Fatemi chiarire alcune cose.
Questa notte, ho intenzione di prendere una decisione. Tutto ciò che c'è qui è magnifico, a partire dalla calma presente e dal fatto che ho incontrato Jimin e che io e lui qui possiamo applicare la parola libertà.
Ma...fermo i miei pensieri sentendo dei passi dietro di me."Sono arrivato." dice timidamente Jimin. Questa notte, nonostante la luce non sia abbastanza forte, riesco ad osservare ogni singola parte del suo corpo e del suo volto e lo trovo molto più carino del solito.
"Quindi, c'è qualcosa di cui dovremmo parlare questa notte?"
Vorrei solo stare in silenzio con te.
Gli prendo la mano e la incrocio con la mia.Noi, non abbiamo bisogno di parole per dimostrare questa cosa tanto temuta dagli esseri umani: chiamata amore.
"Jimin, mi trovo così bene qui.
Sin dal primo giorno in cui ho messo piede in questo posto sconosciuto ho sentito qualcosa dirmi che sarei stato bene.
Il mio telefono è scarico da giorni. La corrente qui è praticamente insistente, ma, non sento il bisogno di chiamare qualcuno o sapere se sono preoccupati per me.
Non avevo soldi con me. Non avevo niente, se non un cuore con la voglia matta di correre e un corpo che non sapeva dove andare.
Poi, ho conosciuto te. E questi giorni, Dio, sono stati i migliori della mia vita."
Mi fermo non sapendo cosa altro dire o aggiungere."Ma?" dice Jimin incrociando lo sguardo con il mio.
"C'è sempre un ma, non è così?""Jim, torniamo indietro. Domani passerà un treno. Andiamo. Abbiamo qualche soldo che ci è stato dato quando abbiamo lavorato con gli abitanti qui.
Possiamo pagare il biglietto e..""Shhh, sta zitto Jungkook."
"Solo..sta zitto e ascolta quanto è bella questa nostra ultima notte."Lui è sempre stato così.
Non ha mai avuto bisogno di parlare tanto.
Non mi ha nemmeno chiesto il perché.
O forse se lo aspettava anche lui.
Non possiamo scappare dalla nostra reale vita.
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L'ultima fermata (JIKOOK)
FanfictionDove Jimin si addormenta nel treno arrivando alla sua ultima fermata, ritrovandosi così perso in una città di cui non conosce assolutamente nulla, con il telefono scarico e senza un soldo in tasca. Nella sua stessa situazione però, incontra un altro...