Felix pov
"Felix" sento il mio nome pronunciato in un lamento, come se quel fesso del mio migliore amico stia per piangere. Si sta commuovendo forse perché sto cucinando i brownies? Nah troppo surreale.
Mi volto, con la spatola in una mano e la ciotola nell'altra, notando che Jisung sta veramente per piangere.
Oh shit.
"Che è successo? Ti sei fatto male? Qualcuno ti ha picchiato?" lascio la ciotola sulla cucina all'istante, sperando di non farla cadere, con la spatola all'interno. Poi mi avvicino a lui.
"Ci siamo solo noi due in casa, Lix! Chi dovrebbe picchiarmi?" ha la voce rotta dal pianto imminente, che non fa altro che farmi preoccupare seriamente.
"Okay, sediamoci. Così mi racconti tutto con calma, okay?" annuisce e mi segue sul divano.
Gli do il tempo di calmare il respiro, e magari di formulare una frase completa. Ma non c'è neanche bisogno di chiederlo, che lui parla.
"Ho fatto una cazzata, Lix."
"Ne fai tante...di cosa si tratta adesso?" faccio finta di non aver visto la sua occhiata di fuoco, per farlo continuare.
"Ho detto a Minho di vederci sabato sera." spalanco le palpebre, incredulo. Conoscendo la sua timidezza e soprattutto il suo carattere, non avrei mai pensato che l'avrebbe fatto veramente.
"E PERCHÉ STAI PIANGENDO?!?"
"Perché...n-non lo so, Felix! Forse non sono ancora pronto, forse non avrei mai dovuto accettare di incontrarci, io- non gli piacerò, Lix, ne sono sicuro! Sono un disastro-"
"Ehy, ehy...calma scoiattolino. Non dire così. Non sei un disastro, Jisung. Non hai fatto niente di sbagliato, perché hai così tanta paura?" gli prendo il viso tra le mani, accarezzandogli le guance.
"N-non lo so...ho paura di mostrargli me stesso. Felix io non sono così, non sono quello dei messaggi! Lui mi piace moltissimo, non voglio rovinare tutto, non posso!" scuote la testa, come a voler scacciare via qualsiasi pensiero lo stesse tormentando.
"Jisung..." lo guardo con occhi pieni di preoccupazione, sospirando.
Non è mai stato bravo a relazionarsi con gli altri. L'ansia sociale è sempre stata un problema per lui, ed io so cos'ha dovuto passare a causa di questa.
"Non rovinerai nulla, piccolino. Credimi quando ti dico che sei davvero una persona unica, speciale. Non devi preoccuparti di apparire bello, interessante o intelligente. Sono sicuro che Minho ti adorerà. Ti amerà per quello che sei, ovvero lo scoiattolino che conosco da 8 anni, e senza il quale non saprei come fare."
Faccio del mio meglio per mostrargli la mia sincerità, per infondergli sicurezza e regalargli un sorriso.
In risposta si rifugia nelle mie braccia, stringendomi a sè come se avesse paura di vedermi andar via.
Ricambio la stretta, dandogli qualche bacio tra i capelli, e qualche carezza."Grazie, Lix. Ti voglio bene." stringe la presa, singhiozzando di tanto in tanto.
"Ti voglio bene anch'io, stupidino." e una lacrimuccia scende anche a me.
Sono felice che si sia avvicinato a Minho, che stia superando tutte le sue paure pian piano, e che si stia fidando di lui.
Spero Minho capisca quanto vale questo piccolo angelo, e che se ne prenda cura come se fosse la cosa più preziosa che ha.
"Ora non piangere più, dai. Sorridi." lo allontano piano, per prendergli di nuovo il viso tra le mani e asciugargli le lacrime, guardandolo negli occhi.
"Stai per incontrare il ragazzo che ti piace. È una cosa bella, devi esserne felice. In più sei stato coraggioso! Non sai quanto sono fiero di te, Jisungie!"
Finalmente vedo il suo sorriso. E mi riscalda il cuore.