CAPITOLO 2

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"Ti ringrazio per avermi aiutato con la spesa, Jack," disse Kaea mentre infilava la chiave nella serratura.

"Nessun problema, Kaea. Chiama ogni volta che ti serve una mano," replicò il suo vicino. "Io... Mi scusi, lei chi è?"

"Sono il padre del bambino," rispose una voce familiare alle sue spalle.

Kaea si sentì stringere lo stomaco. Aveva pensato che non sarebbe ritornato prima di un paio di settimane. Si voltò in fretta e incontrò lo sguardo di Matthew che la stava fissando.

"Che bella sorpresa!" esclamò quando riuscì finalmente a parlare.

Il vicino squadrò Matthew con sospetto.

"Jack, questo è Matthew."

Kaea trasse un profondo respiro. Detestava presentarlo come il padre del bambino. Le sembrava di enfatizzare il legame tra loro, un legame che preferiva ridurre al minimo.

"Lui ha... Diciamo che ha fornito il materiale genetico," spiegò e si sforzò di sorridere. "Grazie ancora per l'aiuto."

"Chiamami quando vuoi," ribatté Jack, allontanandosi con un cenno di saluto e un'ultima occhiata incuriosita in direzione di Matthew.

"Cosa ti porta da queste parti?" gli chiese Kaea quando il vicino si fu allontanato.

"Tu."

Le tenne aperta la porta e la seguì in cucina.

"Ti sono mancato?" dichiarò in tono divertito.

Lei piegò le labbra in una smorfia mentre posava le borse sul bancone.

"Assolutamente, sì. Come mi mancano le nausee mattutine..."

"Ne hai avute tante?" s'informò Matthew facendosi serio.

"Per tre settimane, in cui ho vissuto di vitamine, cracker e acqua minerale."

"E ora?"

Kaea si voltò a guardarlo.

"Ora, come ben vedi, sono solo grassa come una balena e faccio fatica a muovermi dal punto A al punto B."

Matthew passò in rassegna i suoi seni pieni, il ventre gonfio e le gambe ancora snelle.

" Non sei grassa... Ho meglio detto, non dappertutto... In realtà, la gravidanza ti dona moltissimo."

L'espressione che aveva colto in quello sguardo le rammentò la passione che avevano condiviso e il modo in cui l'aveva accarezzata e amata. Kaea scacciò quei pensieri dalla mente e si concentrò sulle provviste da sistemare.

"Lasciamo stare... Intanto non mi hai ancora detto cosa vuoi."

"Sì, invece," ribadì Matthew. "Voglio te, Kaea."

Il cuore le diede un balzo e lei rischiò di lasciar cadere il cartone delle uova.

"Volevi parlarmi di qualcosa?" gli chiese.

"Hai ripensato alla mia proposta?"

"Non ricordo nessuna proposta."

"La proposta di sposarmi," le rammentò lui con calma.

"Ah, sì... Vedi tu, non me l'hai chiesto, Matthew," gli fece notare Kaea. "Me l'hai ordinato."

"Mi vuoi sposare, Kaea Pearce?"

"No, Matthew Winwood!" rispose lei con la stessa fretta con cui lui le aveva posto la domanda.

Matthew si lasciò sfuggire un sospiro rassegnato.

UN AMORE MIRACOLOSODove le storie prendono vita. Scoprilo ora