CAPITOLO 5

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'Sei stata mia.'

Le parole di Matthew, le riecheggiarono in testa mentre scivolava in un sonno pieno di sogni. Le immagini di loro due insieme le si affollarono nella mente, dapprima confuse, poi sempre più nitide... sempre più nitide...

L'aveva fatta sedere sulla scrivania nella sua stanza d'albergo con un luccichio negli occhi. Il cuore di Kaea aveva accelerato i battiti e si era chiesta cosa l'aspettasse. Lui riusciva sempre a sorprenderla.

Matthew le aveva accarezzato le gambe fasciate in eleganti calze di seta.

"La persona che ha inventato i collant merita di essere frustato."

"E perché? Sono così comodi. Vuoi farci morire di freddo?" aveva risposto lei ridendo.

"No. Ma ci sono modi migliori per tenervi calde."

Mentre parlava, lui aveva continuato a muovere le mani su e giù per le sue cosce. Quando aveva incontrato la pelle nuda, un lampo di sorpresa gli aveva attraversato il viso.

"Invece la persona che ha inventato le autoreggenti dovrebbe essere ringraziato un miliardo di volte."

Poi si era chinato a baciarla di nuovo, sussurrandole contro la bocca.

"Continui a stupirmi."

Kaea si era lasciata andare. Era totalmente presa da quell'uomo e la sua unica speranza era di non farglielo capire. Matthew le aveva insinuato la lingua tra le labbra e il suo corpo aveva reagito immediatamente: il respiro affrettato, i capezzoli turgidi.

Senza smettere di accarezzarle la pelle nuda all'interno delle cosce, lui aveva continuato a muovere la lingua come se mimasse l'atto sessuale. Incapace di resistere oltre a quel delizioso tormento, Kaea si era decisa a contraccambiarlo. Rabbrividendo, Matthew si era ritratto leggermente.

"Piccola, tutto di te mi stuzzica. Per me sei come la mela di Adamo, ma assaggiarti non mi basta. Ti voglio tutta," aveva mormorato lui con un misto di frustrazione e desiderio.

Né lei, né Matthew avevano mai parlato delle loro famiglie, eppure quel problema si ergeva come una barriera a dividerli. Però Kaea lo desiderava. Voleva esplorare la sua mente e bere le sue parole. Ogni volta che la baciava, l'aria intorno diventava elettrica, come prima di un temporale.

Kaea aveva la sensazione che qualcosa di potente stesse per accadere, qualcosa di grande, che andava oltre il presente. Seccata dagli ostacoli che le impedivano di essere felice con lui, aveva accantonato il pensiero delle rispettive famiglie ed eliminato dalla mente tutto ciò che li teneva lontani. Voleva pensare solo a lui.

Armeggiando con i bottoni della camicia, li aveva aperti appoggiando le mani sul torace caldo e nudo. Lasciandosi guidare dall'istinto, aveva poi fatto scivolare le dita giù fino alla cintura dei jeans, slacciandogliela, mentre gli sfiorava con la lingua il collo e la gola. Matthew aveva trattenuto il respiro.

"Cosa vuoi?" le aveva chiesto, mentre anche lui le esplorava le zone più intime e segrete. "Cosa vuoi, Kaea?"

Lei si era sentita ribollire dentro e fuori. Il desiderio si mescolava con la paura. Lo voleva talmente tanto che il solo pensiero la terrorizzava.

"Voglio te, Matt," aveva mormorato con voce roca, vinta ogni esitazione. "Voglio ogni singola parte di te."

Le sue parole avevano avuto l'effetto di infiammarlo, ammesso che ce ne fosse bisogno. Con frenesia, le aveva tolto le calze e l'aveva lasciata nuda. Kaea si era sentita vulnerabile, esposta.

UN AMORE MIRACOLOSODove le storie prendono vita. Scoprilo ora