Kaea guardò l'orologio per la quarta volta e corrugò la fronte. Si era abituata alle sue telefonate e alle sue visite. Quando l'aveva chiamata, la sera prima, le aveva detto che sarebbe passato alle sette. Erano le otto.
"Forse gli è successo qualcosa? Qualche incidente?" si chiese con una stretta al cuore. "O forse si è dimenticato dell'appuntamento," azzardò lottando contro la collera.
Stava revisionando la stessa pagina da più di mezz'ora. Non avrebbe dovuto inquietarsi. Anzi, avrebbe dovuto essere sollevata. Dopotutto, Matthew era diventato un intruso nella sua vita.
Il campanello suonò e lei si alzò di scatto dalla sedia e corse ad aprire la porta.
"Dove diavolo sei stato?" domandò scrutando il viso di Matthew. "Sembri stanco."
"Una cisterna si è rovesciata sull'autostrada e ha sparso olio dappertutto. Ho dovuto fare una deviazione."
"Oh..." si limitò a dire Kaea. "Potevi chiamare per avvisare... Hai dimenticato di avere un cellulare?"
"Ho provato un paio di volte a chiamarti, ma non sono riuscito a prendere la linea."
La guardò negli occhi.
"Piccola, sei seccata o solo delusa?"
Kaea lottò contro una terribile voglia di piangere.
"Oh, dannazione!" mormorò. "Assolutamente no," disse parlando da sola.
Matthew si avvicinò e le fece sollevare il mento in modo da poterla vedere in viso.
"Tutto bene?"
"No!" rispose lei.
Lui la scrutava.
"Cosa c'è che non va?"
Lei scosse la testa e trasse parecchi respiri per tentare di calmarsi.
"Tranquillo, sto bene. Non intendo piangere."
Matthew la guardò, allibito.
"Piangere?"
"Ho detto che non ho intenzione di piangere," ripeté lei, chiudendo gli occhi e sentendo una lacrima furtiva che le scivolava lungo la guancia.
"Tesoro... Eri preoccupata per me," mormorò Matthew, stupito. "Sei turbata perché temevi che mi fosse successo qualcosa di brutto."
Kaea aprì gli occhi.
"Non tirare conclusioni errate. È colpa di quegli stupidi ormoni della gravidanza," precisò.
Lui l'attirò a sé.
"Ti sono mancato..."
"Per niente," ribatté lei, apprezzando il conforto di quelle braccia così forti.
"Molto bene... Allora me ne vado."
Lei lo trattenne.
"No..." bisbigliò piano.
"Ammettilo, Kaea," la esortò lui. "T'importa di me."
"M'importa di ogni essere umano del pianeta, a parte gli assassini e i criminali."
"Questa sera non eri preoccupata per ogni essere umano del pianeta. Questa sera eri preoccupata per me."
Matthew abbassò la testa e avvicinò la bocca alla sua, fermandosi a pochi centimetri.
"Ammettilo, tesoro mio."
No, no, si ripeté Kaea serrando le labbra.
"Timida?" la prese in giro Matthew. "Sono stupito. Sei molte cose, però non ho mai pensato che fossi timida."
STAI LEGGENDO
UN AMORE MIRACOLOSO
RomanceKaea Pearce non sa se essere felice o disperata. È innamorata di Matthew Winwood, da cui è ricambiata e con cui ha condiviso attimi di passione irripetibili. Eppure ha dovuto separarsi da lui a causa dell'odio secolare che divide le rispettive fam...