14 ~ Presente ~ Daccapo

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Luglio 2020

Mew è circondato da bottiglie di alcool. Vuote ovviamente.

Non è stato così male neanche quando l'ha lasciato la prima volta, ossia è stato male ... ma conservava una lievissima speranza di poter tornare da lui.

È bello... è dannatamente bello e sexy, gli anni che sono passati lo hanno reso poi maturo, anche nel modo di vestire.
Ricorda ancora quando le uniche cose che aveva erano felpe e tute ... ma vederlo con quel completo nero, semplice ma elegante, i capelli lunghi che gli cadevano morbidi sulle spalle ... avrebbe voluto spogliarlo strato dopo strato per poi unirsi a lui.
Ricorda perfettamente la sensazione del suo corpo, il modo in cui agita la testa quando spingeva in profondità o quando lo graffiava nel momento in cui raggiungeva l'orgasmo.

Dio Santissimo! Che male.

"Ah, allora sei vivo"

Mew si gira verso la direzione da dove proviene la voce.

"E tu cosa ci fai qui?" Guarda Bright che ha le braccia incrociate e lo sguardo serio.

"Il tuo amico Nice mi ha chiamato, dicendo che versavi in una situazione grave, così mi ha dato la copia delle chiavi di casa tua ed eccomi qua" dice poggiando poi le chiavi su un tavolino li vicino. "Mi dici il motivo per cui sei, a quanto pare, ubriaco marcio?"

Mew non risponde alla domanda, anzi versa altro liquore ambrato nel bicchiere che ha in mano. "Secondo te?" Ha la voce rauca dal troppo alcool, e lo sguardo fisso in un punto indefinito della stanza.

"Dannazione Mew! Quando la smetterai?" La rabbia in Bright sta prendendo quasi il sopravvento, perché è costretto a guardare il suo amico ridursi così?
Si avvicina e gli toglie sia il bicchiere che la bottiglia dalle mani.

"Cosa cazzo fai? Perché non te ne torni da dove sei venuto?"

"Perché sei mio amico Mew ... e non mi piace vederti così. Va a farti una doccia, nel frattempo ti preparo qualcosa da mangiare" usa un tono che non ammette regole, il cantante vorrebbe continuare a bere, ma vedere Bright li ... ha il sospetto che lo picchierebbe.
Così come un bambino che ubbidisce alla madre, fa ciò che il suo amico gli ha detto.

Anche se Mew più volte gli ha detto che non è colpa sua, Bright ugualmente si sente in colpa, infondo è stato lui a far conoscere Mew e Art.

Troppi 'se' e troppi 'ma' gli affollano la mente ... se la teoria degli universi paralleli esiste, Bright spera che in uno di quelli ci siano un Mew e un Gulf, felici insieme. Magari che si divertono insieme a lui e Win.

Mew fa il suo ritorno in cucina non trovando più le bottiglie vuote sparse in giro, anzi un sole accecante entra dalla portafinestra aperta, una leggera brezza muove le tende chiare che la adornano e un profumino arriva alle sue narici.

"Non mi ricordavo che sapessi cucinare"

"Infatti ho imparato da poco ... Win mi ha insegnato. Tieni" dice porgendo il piatto che ha preparato.

Bright guarda Mew mangiare con fame ciò che ha preparato mentre lui si sorseggia una tazza di caffè.

"Solo per intenderci, io non me ne vado da qua fino a quando non parli"

"Non ti facevo così insistente"

"Il tempo cambia tutti ... e tu lo sai"

Mew guarda gli occhi scuri di Bright, il suo amico è veramente cambiato, non è più il ragazzo taciturno e scontroso dell'università.

"Ho rivisto Gulf, gli ho detto che l'amo e che voglio tornare insieme a lui, che per me nulla è cambiato ... e Dio Santo, quanto è bello Bright! ... ma lui ... mi ha detto le stesse identiche cose di allora e mi hanno fatto male. Molto male."

"Cavolo Mew, ma quando andrai avanti?"

"Ma perché mi dite tutti la stessa cosa? Che senso ha continuare per me senza Gulf?"

"Io non ti capisco Mew, lo hai tradito ... perché insisti nel voler ritornare con lui?"

"Perché lo amo!!"

"E perché sei andato a letto con un altro se ami Gulf? Non ha senso Mew .. te ne rendi conto o no? Se ami non tradisci" Bright ormai è su tutte le furie, vorrebbe capire il suo amico, davvero, ma proprio non riesce.

"Basta ... per favore. È stato un errore, un dannatissimo errore che non riesco a dimenticare e che mi sta perseguitando." Se esistesse una macchina nel tempo, non ci penserebbe due volte a ritornare indietro ed evitare tutto ciò ... ma non può.

"Allora spiegami questo errore ... cosa ti ha portato ad andare a letto con Art?"

"Io ... non lo so. Probabilmente mi sono lasciato trasportare dal momento ..."

"Ancora non riesco a capirti, quindi? Hai mai pensato a lui o a-"

"NO!! Mai dopo quella volta ho ripensato a lui, neanche per un piccolo istante e non so neanche che fine abbia fatto, per me è morto." Mew inizia ad alterarsi, Art è stato un errore, un maledetto errore che lo ha portato a perdere la cosa più bella che avesse, il suo Gulf.

"Calmati! Non serve a nulla comportarti così. Mew, ti parlo da fratello. Va avanti per la tua strada, hai detto di amare Gulf, giusto? E se lo ami vuoi vederlo felice immagino ..."

"Si che lo amo"

"E vuoi vederlo felice" ripete la stessa frase accentuando ogni parola.

"Con me, deve esserlo con me!"

"Mew, se Gulf è felice ora con la sua ragazza, non pensi che comportarti in questo modo, lo renderai triste e infelice? E tu non vuoi questo per Gulf" Bright sta parlando lentamente come se Mew fosse un bambino piccolo a cui spieghi le cose per la prima volta.

Mew lo guarda in silenzio, lui vuole vederlo felice ... ma perchè la sua felicità non è il ritornare con lui? Perchè solo Gulf deve essere felice ... e no lui? Mew vuole che entrambi siano felici ed è convinto che lui possa ancora dare felicità al suo uomo.

"Bright, porterò Gulf da me e lo renderò felice, saremo di nuovo felici insieme. Lo conquisterò ... partendo da zero"

Bright apre ancora di più gli occhi ... non riconosce questo Mew, non è il suo amico. Ma cosa gli è successo?

"Mew fai come credi, ricordati però che ti ho avvertito" dice solamente per poi voltarsi e lasciare la casa del suo amico.

•Il ricordo di Te• {MewGulf}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora