Harry-Lydia

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"Lydia!"

Sapevo perfettamente chi fosse e non avevo intenzione di fermarmi.

"Lydia! Lydia fermati!"

Continuai imperterrita nella mia direzione, mentre un gruppo di matricole mi guardava come fossi impazzita senza sapere che quello impazzito per davvero, qui, era lui.

Una stretta sul braccio mi costrinse a voltarmi e mi ritrovai faccia a faccia con Harry.

"Non toccarmi."

Uscì come un ringhio, ma lui non accennò a mollare la presa.

"Ho bisogno di parlarti"

Non ne sentiva il bisogno prima, non ne avrebbe dovuto sentire neanche adesso.

"Io no. Ciao."

Feci per voltarmi, ma venni trattenuta per il braccio. Il muro alle mie spalle ed Harry si piazzò davanti a me, non lasciandomi via di scampo.

"Devo parlarti"

Chiusi gli occhi e respirai profondamente per riuscire a calmarmi, anche se averlo così vicino non faceva altro che aumentare la mia agitazione.

"Tu mi piaci."

Un sorriso sarcastico comparve sulle mie labbra, ma aspettai proseguisse il discorso, solo per sentire quale altra cavolata avrebbe lasciato la sua bocca.

"Amanda aveva bisogno di me.
Ha attraversato un periodo difficile e aveva bisogno di me. Tutto qui."

Tutto qui?
Credeva davvero di poter aggiustare le cose, sempre se ci fosse qualcosa da aggiustare, in questo modo?

"Un periodo difficile? Forse avresti dovuto pensare ad una scusa migliore."

Chiuse gli occhi, espirando così forte che potei sentire il suo fiato sul viso.
Sapeva di menta e mischiato al suo profumo, mi stava mandando completamente fuori di testa.

"Lydia. Tu mi piaci"

"Questo lo hai già detto."
Mi guardò più intensamente e feci ancor più fatica nel mantenere la calma.

"Cosa vuoi che ti dica ancora? Che altro vuoi sentirti dire?"
Scossi la testa. Non aveva capito e dubito ci sarebbe riuscito.

"Qui sbagli. Io non voglio proprio un bel niente. Sei tu che sei sbucato nella mia vita, sei tu che mi hai incasinato la testa e sei sempre tu che.."
Non mi lasciò finire la frase.
La sua bocca era sulla mia, premuta dolcemente, le sue mani ai lati del mio viso.
Mentirei se dicessi di non aver desiderato quel contatto per tanto tempo e non mi importò di essere in mezzo all'andito, sotto agli eventuali occhi di tutti.

Una sensazione tanto strana quanto bella ed intensa si fece spazio nel mio stomaco, mentre Harry avvicinava i nostri corpi ed approfondiva il bacio.
Sentii le sue mani risalire sul mio stomaco e lo bloccai prima che arrivasse più su.

"Tieni le mani al loro posto"

Non suonò minaccioso come potè sembrare e lui rise, continuando comunque a baciarmi.

Sentìvo i suoi pollici sfiorare la mia schiena e ogni briciolo di lucidità era ormai scomparsa.

"Forse.."

Toccava le mie labbra con le sue con dei piccoli baci.

"Forse è meglio se andiamo via da qui. Potrei non rispondere di me"

L'intensità del suo sguardo e la vibrazione nella sua voce, mi fece venire i brividi.

"Anche se dovessi non rispondere di te, non succederà nulla di quello che vuoi accada."

Un sorriso beffardo nacque sulle sue labbra.
Era così sicuro di se da non considerare come eventualità plausibile, un mio rifiuto.

"Scordatelo. Non sono come quelle con cui in genere probabilmente esci, Styles."

Non lo ero davvero. Non mi sarei concessa a lui così facilmente, non sarei caduta ai suoi piede completamente. Soprattutto non dopo Amanda.
Amanda. Il solo pensiero mi fece arrestare sul posto.
"E Amanda?"
Mi guardò come se la mia domanda non lo riguardasse.
"Amanda cosa?"
Sollevai un sopracciglio in risposta alla sua stupida obiezione. Stava per caso cercando di perdere tempo?
"Lydia, Amanda è ripartita."
Non era stato chiaro, nonostante avesse capito cosa volessi sapere, ma decisi di non porgli altre domande per non infastidirlo.
"È andata in Brasile a raccogliere caffè? Perché più lontana è, meglio è!"
Rise alle mie parole, scuotendo la testa mentre mi porgeva il braccio per incamminarci fuori.

Il pomeriggio trascorse tranquillo ed io stavo bene. Dannatamente bene.
Mi faceva ridere, era galante e nonostante fosse un po troppo confidente e sicuro di se, a me andava bene così.

Stavo impazzendo, letteralmente.

Non c'era stato più alcun contatto in pubblico, non mi aveva più sfiorata, neanche per sbaglio.
Divenne strano, dopo aver guardato a lungo il display sul suo telefono, e mi accompagnò fin sotto casa. Un impegno, di cui non disse nulla, era sopraggiunto obbligandolo ad andare via.

Il bacio che ci scambiammo non fu come il primo, risultò più freddo, contenuto e lui era distante anni luce, nonostante il nostro contatto ravvicinato.
Ero talmente accecata da lui da non dare peso alla cosa.

Se ne andò e mi lascio li, sulla porta di casa, sognante e sorridente.
In quel momento sentii il bisogno di dirgli ciò che pensavo, ciò che speravo e gli inviai un messaggio.
Volevo davvero stare con lui, essere il primo pensiero al suo risveglio. Ero pronta a buttarmi a capofitto, perché lo volevo davvero. Ero pronta a rischiare, pronta a mettermi in gioco senza pensare ai contro.
Mi importava solo dei pro.
Tutto questo sarebbe successo solo se lui lo avesse permesso, se lui lo avesse reso possibile.

Erano passati cinque minuti ma nessuna risposta. Decisi di mettere di osservare lo schermo, la forza del pensiero non avrebbe fatto apparire un suo messaggio, e accesi la tv alla ricerca di qualcosa di interessante.
Osservavo le immagini scorrere e non riuscivo a smettere di pensare alle sue possibili risposte.
E se..l'avessi spaventato?
Forse ero stata troppo diretta, avevo affrettato le cose..e lui non se la sentiva. Non volevo opprimerlo o fargli pressione. Volevo solo definire le cose.
Probabilmente dopo l'altra sera ne sentivo il bisogno.

Fu quando passarono due ore e il telefono continuò a tacere che capii che Harry non avrebbe risposto.
Ne adesso ne dopo.

Note:
Capitolo, corto, brutto ma necessario (?).
SPOILER:
Harry non ha risposto e non risponderà.
Mai.

So che volevate sapere di Al, ma dovrete aspettare al prossimo. Posso solo dirvi che ho iniziato a scriverlo e sarà un capitolo cruciale.
-3
Detto ciò, vi saluto.
A presto! L.
Ps: quanto sono fighi quei due nella foto?

Questione di sguardi // Louis Tomlinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora