Bathroom.

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"Lydia Lydia Lydia!Ci ha sentite!!!" Allison cercava di tenere un tono basso.

"Ma cosa! Non fissarti così adesso!" La rossa era una che prendeva tutto molto alla leggera. O meglio, si preoccupava solo di ciò per cui ne valeva davvero la pena. Allison la trascinò in un luogo appartato. "Mi ha sussurrato 'non mi dispiacerebbe' all'orecchio prima di andare via." Confessò. Un brivido le percorse la schiena al ricordo della voce e il fiato caldo del ragazzo. L'amica aprì un po' di più gli occhi e dischiuse le labbra senza però lasciar uscire alcun suono.

"Ci ha sentite. Cazzo, L! Come faccio? Chissà cosa pensa questo adesso!!"

"Penserà di piacerti e che sarai una bomba a letto!" Als la guardò con un sorriso che nasceva sul suo viso. Lydia era una di quelle amiche che sapeva sempre come farti sorridere anche nei momenti più bui. Ed era così grata di averla conosciuta.

"Andiamo a casa. Lì penseremo a qualcosa." Senza fare storie, Lydia seguì Allison. Erano quasi arrivate a casa di quest ultima quando lo videro. Louis correva con gli amici, indossando una maglietta che pareva modellata sul suo petto, e dei pantaloncini. Se la mora si bloccò, trattenendo il respiro, la rossa la trascinò prontamente dietro l'angolo, aspettando che lui andasse via. Il ragazzo non si era neanche accorto della loro presenza,per fortuna.

Da quel pomeriggio le due evitarono in tutti i modi di incontrarlo: nell'aula, nel corridoio, al di fuori. Anche se se ne era accorto. Non riusciva più ad incrociare il suo sguardo, perché lei non lo guardava volutamente. Ma l'azzurro freddo aveva bisogno di quel nocciola caldo per poter sopravvivere un po' . Aveva bisogno di scontrarcisi e rubargli un poco di calore.

Allison però non aveva fatto i conti con l'universo , il destino o come lo vogliate chiamare. Come se un filo invisibile incrociasse le loro strade, i due si ritrovavano sempre negli stessi luoghi.

Così come quel pomeriggio di metà Marzo in cui l'aula era chiusa. La ragazza con le sue amiche aspettavano fuori, quando lui arrivò con Harry e Zayn(aveva scoperto anche i nomi dei suoi colleghi) posizionandosi proprio dietro le sue spalle. Quando sentiva la sua voce, Allison non prestava più attenzione a nient altro. E si odiava per questo. I sensi di colpa continuavano a tormentarla. Aveva Niall e questa storia era ridicola. Aveva anche valutato l'ipotesi di raccontare tutto al biondo, ma sapeva avrebbe peggiorato tutto.

Improvvisamente sentì qualcosa colpirle la scarpa. Sollevò il piede per non pestarlo e si chinò a guardare l'oggetto sotto gli occhi di tutti i presenti. Era il cellulare di Louis. Il cuore prese a battere ad un ritmo più veloce, le sembrò che le sue mano stessero sudando quando lo raccolse e alzando il capo, chino fino a quel momento, il respiro le si mozzò. Era proprio davanti a lei.

"Scusami. Quel cretino l'ha fatto cadere.." E le sorrise.

Dovette elaborare un 'rispondi cretina 'nel suo cervello prima di aprire bocca.

"Oh..n-non fa nulla." Sentì il contatto con la sua mano e scoprì di ritenerlo piacevole. Sorrise cortese e si voltò velocemente a cercare Lydia.

Non potevano parlare, sapevano di essere sotto lo sguardo dei tre ragazzi.

Come si suol dire, se una giornata inizia in un modo, finisce nella stessa maniera.

La lezione era terminata da neppure 5minuti, e le due amiche, avendo bisogno di consultarsi, andarono verso i bagni. Quello delle donne era proprio di fronte a quello degli uomini, in un pianerottolo che precedeva le scale conducenti al cortile. Lydia era rimasta indietro un attimo per aggiustare i jeans nella parte inferiore, ma Allison non si era resa conto di ciò ed aveva continuato a camminare fino a quando non sentì due braccia forti sollevarla, coprendole la bocca per non permetterle di urlare. La porta venne chiusa a chiave e lei si voltò terrorizzata per vedere chi fosse stato. Louis. "Scusa se ti ho spaventato." Disse leggermente imbarazzato. "Non volevo. Ma era l'unico modo per poterti..parlare."

Questione di sguardi // Louis Tomlinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora