La solita macchina lo stava già aspettando, questa volta proprio davanti l'ingresso della scuola. Izuku si avviava lentamente verso il patibolo. Già sentiva le mani di Gran Torino strette sul volante per tutto il tragitto verso casa e si preparava psicologicamente a sentire anche le urla di sua madre.
Quando salì sui sedili posteriori, Izuku rimase con lo sguardo basso. La macchina non partì, allora il ragazzo fece un profondo sospiro e parlò tutto d'un fiato.
"Lo so, lo so! Ho combinato un casino! Io non volevo, ma quel ragazzo mi ha fatto davvero arrabbiare! Io non-"Ma mentre stava trattenendo altre lacrime di frustrazione, sollevò lo sguardo, aspettandosi già quella mega ramanzina di due ore, che si sarebbe sentita fino alla sua aula. E invece al volante dell'auto non si ritrovò quel signore anziano e bassino col broncio, bensì due occhi chiari contorniati da capelli color oro che lo fissavano dallo specchietto. Izuku si ammutolì e ricadde sul sedile, guardandosi le mani.
"Beh, neanche un "ciao"?"
"Ciao Toshi.."
L'uomo al volante si voltò verso di lui, sorridendo leggermente.
"Vieni avanti, ragazzo. Non mi piace fare il tassista!" e con un gesto della mano, lo invitò così a sedersi di fianco a lui, nel posto davanti. E così fece.Izuku stringeva lo zaino davanti a sè. La macchina partì, ma nessuno dei due aveva ancora ripreso a parlare. Avrebbe preferito viaggiare verso casa chiuso nel bagagliaio, sicuramente lì sarebbe stato più tranquillo. Anzi, forse per un secondo avrebbe preferito che lo venisse a prendere Gran Torino, anche se avrebbe sbraitato per tutto il tragitto. Invece lì, di fianco alla persona che stimava di più, non sapeva come affrontare la situazione.
Inaspettatamente, fu Izuku a rompere quel silenzio che lo stava distruggendo. Ovviamente cambiando discorso.
"Q-quando sei arrivato?" balbettò con un filo di voce.
"Ieri sera. Ma era tardi, stavi già dormendo, non ho voluto svegliarti. Poi stamattina sono uscito presto. Volevo farti una sorpresa." Rispose in modo calmo, guardando la strada.
E invece la sorpresa l'ho fatta io a te, rischiando quasi la sospensione! pensò
Izuku si morse il labbro. Non era quello il modo in cui avrebbe voluto salutare Toshinori. Non voleva che pensasse che lui fosse infelice o ingrato, dopo tutto quello che aveva fatto per loro."Mi dispiace molto.. per quello che è successo.." disse il verdino, dopo altro silenzio. "Io.. sono un così tale fallimento.." le parole uscirono quasi come singhiozzi e le lacrime cominciarono la loro corsa di gravità, stavolta senza freni. Izuku guardava fuori dal finestrino. Non sarebbe mai riuscito a reggere per un secondo una sola sua parola, figuriamoci il suo sguardo.
"Quando ero un ragazzo come te" prese parola Toshinori dopo qualche secondo "al liceo anche io spesso con il mio migliore amico mi cacciavo nei guai!" rise, nostalgico "in realtà, ce li andavamo a cercare! Aaah, quanti ricordi!"
Izuku si girò a guardarlo incantato. Si asciugò con la manica della divisa quelle lacrime, facendosi male alla guancia ancora coperta dal cerotto. Pensava che gli avrebbe fatto una ramanzina, invece pendeva dalle sue labbra, il cuore scalpitava al sol pensiero che loro due avessero vissuto qualcosa di simile.
"Tornavo a casa sempre con qualche livido, se andava bene. Ci scontravamo molto spesso contro quelle bande di bulletti della scuola che colpivano i più deboli. Inevitabilmente ci mettevamo in mezzo per difenderli. Anche per divertimento! Ma questo ci fece diventare gli eroi dell'intero istituto!"
"Davvero??" Izuku ormai era pieno di ammirazione, anche il dolore sembrava sparito. Si sporse verso di lui, pronto a sentire il resto della storia.Toshinori sorrise. Si fermarono ad un semaforo e si voltò verso Izuku. I suoi occhi però lo scrutarono, con un pò di rimprovero. Stavolta finalmente potevano specchiarsi in quel verde, sincero e buono, come lo era quel giovane ragazzo. Yagi conosceva perfettamente il carattere genuino che aveva Izuku, non avrebbe mai fatto del male a nessuno, neanche a pensarlo, anzi, come lui faceva da ragazzino, anche Izuku provava a difendere dalle ingiustizie, ma ancora più spesso ne era diventato vittima per tanto tempo.
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SlamDunk ~ BakuDeku
Fanfictione se la strada di un ragazzo dai capelli ribelli e verdi, appena trasferito in una nuova città, si incrociasse con quella di un bel bulletto della scuola, capitano della squadra di basket? e se entrambi, come in una partita, scoprissero di non esse...