La giornata attendeva pioggia forse, ma il sole quella mattina c'era, anche se ogni tanto si nascondeva dietro a grigie nubi. Izuku arrivò davanti l'ingresso della sua nuova scuola. Gruppi di ragazzi già si stavano riversando al suo interno, ma la campanella ancora non era suonata. Forse rimase qualche istante di troppo fermo davanti l'entrata senza muoversi, quando si sentì spostato da qualcosa.
"Oh, scusami!"
Una ragazza dai capelli castani a caschetto lo aveva per caso urtato con lo zaino mentre passava.
"Non preoccuparti" rispose piano, la ragazza però si era fermata e si era volta verso di lui "Scusami tu, sono io che sono rimasto come un palo davanti la porta" continuò il verde, sorridendo cortese e in leggero imbarazzo.La ragazza castana con grande stupore si riscosse dal suo silenzio e gli sorride allegra. "Sei un nuovo studente?"
Ecco, pensò Izuku, ci risiamo, forza stavolta andrà bene.
"Veramente si, oggi è il mio primo giorno. Dovrei raggiungere l'ufficio del preside, sai indicarmi la strada?"
"Ma certo, ti ci accompagno volentieri! Mi chiamo Ochaco Uraraka." Gli porse la mano per presentarsi e gliela strinse. "Izuku Midoriya, molto piacere"La ragazza di nome Ochaco lo guidò attraverso i corridoi già colmi di persone intente a prendere libri dagli armadietti. Probabilmente si sarebbe davvero perso se non ci fosse stata lei: quella scuola era immensa, salirono fino al terzo piano e li dopo l'ennesimo corridoio arrivarono davanti alla porta della presidenza.
"Grazie davvero, se non mi avessi aiutato a quest'ora starei vagando ancora per i corridoi"
La ragazza rise "Figurati! Io adesso devo andare in classe, ma spero di vederti in giro. Ciao Midoriya!"
La guardò allontanarsi e poi guardò la porta bianca davanti a sè. Fece un profondo respiro e bussò. Da dentro sentì una voce invitarlo ad entrare e così aprì la porta."Buongiorno, signor Preside. Io son-"
"Oh, ma benvenuto! Entra, entra pure! Ti stavo aspettando. Tu devi essere Izuku Midoriya. Benvenuto alla U.A.!"
Davanti a lui un ometto bassino, sorridente, con un gillet nero a bottoni bianchi. Sulla scrivania una targhetta con scritto "Preside Nezu". Si alzò dalla grande sedia, quasi due volte più grande di lui, per raggiungere Izuku e stringergli la mano calorosamente.
"Sono onorato che tu abbia scelto la nostra scuola. Spero riesca a soddisfare le tue aspettative e che troverai un gran numero di amici!" intanto che parlava, continuava a stringergli la mano vigorosamente.
Che preside particolare, pensò Izuku."Ah, ecco. Al momento giusto! Midoriya, ti presento il tuo responsabile di corso, il professor Aizawa. Per qualsiasi cosa puoi fare affidamento su di lui"
Il ragazzo si voltò verso la porta da cui era entrato poco prima e sulla soglia era comparso quasi come un fantasma un uomo vestito completamente di nero, con delle profonde occhiaie.
"Molto piacere. Seguimi, ti porto in classe" parlò il professore, senza emozione nella voce.
Tutti molto particolari.
Così il verde salutò di nuovo il preside e seguì quello strano professore che sembrava non dormire bene da mesi.Raggiunsero la sua nuova classe, la 1-A. Il professore entrò per primo, senza bussare, mentre Izuku lo seguì incerto dietro di lui.
In classe i ragazzi erano in piedi vicino i banchi, chiacchieravano rumorosamente tra di loro in gruppetti. Nessuno si accorse di niente fino a quando il professore non picchiettò con la mano vicino lo stipite della porta.
"Ragazzini, questo è un vostro nuovo compagno di classe, si chiama Izuku Midoriya." Aizawa parlò sempre con la sua voce atona e sembrava che quasi nessuno avesse davvero capito cosa stesse dicendo. Poi tutta l'attenzione si concentrò verso quel nuovo ragazzo mezzo nascosto dietro il professore e il silenzio calò nella stanza.
"M-molto piacere." Fece un leggero inchino verso la classe, che ancora lo stava fissando.
"Come potete notare è il suo primo giorno, i capiclasse ti faranno vedere il tuo armadietto e ti spiegheranno un pò di cose, io me ne vado." E così come era entrato, si dileguò, lasciando Izuku da solo davanti all'intera classe che ancora lo stava osservando. Non sapeva dove guardare, così cominciò a fissare il pavimento. Un tremendo imbarazzo cominciò a crescere e sentì che tra poco le sue guance avrebbero preso fuoco."Ciao! Alla fine siamo capitati nella stessa classe!" il silenzio venne interrotto da una voce stranamente familiare, così Izuku alzò lo sguardo verso di essa. Era Ochaco, la ragazza che lo aveva aiutato quella stessa mattina. Il suo sorriso lo tranquillizzò. Gli si avvicinò velocemente e così con lei anche tutti gli altri compagni di classe cominciarono a presentarsi a lui. Alcuni nomi li aveva già dimenticati, ma pensò che avrebbe di nuovo chiesto l'aiuto a quella ragazza gentile per fare un ripasso.
"Io mi chiamo Iida Tenya, sono uno dei capiclasse. Sono il responsabile dell'ordine e del rispetto delle regole. Se hai bisogno di qualsiasi cosa, puoi contare su di me. Sarò lieto di esserti utile." Il capoclasse si presentò così, come se avesse acceso un nastro registrato con la velocità massima, mentre si agitata come un robot.
In ogni caso era stato davvero gentile, accompagnò Izuku prima all'armadietto, dove gli spiegò che poteva tenere i libri e il cambio sportivo per fare educazione fisica. Poi lo accompagnò a fare un giro veloce di una parte della scuola, precisando che la campanella sarebbe suonata entro pochi minuti e che quindi dovevano rientrare in classe prima che arrivasse il professore. Il resto della scuola lo avrebbero visto durante la pausa pranzo. Era davvero un tipo molto preciso. In ogni caso Izuku ebbe modo di confermare le sue ipotesi: era veramente un labirinto di corridoi. Oltre alle aule di lezione vere e proprie, c'erano tantissime aule studio, aule dedicate agli incontri extrascolastici e quelle per i laboratori scientifici, persino un'infermeria.
Rientrarono giusto in tempo per il suono della campanella. I ragazzi avevano già quasi tutti preso il proprio posto, ma lui non sapeva dove sedersi. Così decise di andare verso uno dei primi banchi liberi vicino alla finestra. Stava quasi poggiando il suo zaino, quando una mano gli strinse la spalla con forza, facendolo girare.
"Hey, novellino! Dove credi di andare?! Quello è il mio posto!"
Izuku si girò inevitabilmente verso quelle urla. Provenivano da un ragazzo alto, coi i capelli biondi sparati in aria in tutte le direzioni. Non lo aveva notato prima, forse in classe non era ancora arrivato. Quegli occhi rossi lo fissavano, con rabbia, ma ad Izuku sembrò ci fosse anche altro. La camicia della sua divisa non era abbottonata completamente e non portava la cravatta. Strano, pensò."Allora?! Levati dalle palle!"
Izuku era rimasto a fissarlo senza accorgersene e non si era ancora spostato da quel banco che era evidentemente occupato.
"Bakugo, smettila! E' appena arrivato, non trattarlo in quel modo!" Un altro volto fece la sua comparsa dietro al biondo. Un ragazzo dai capelli rosso fiamme si intromise porgendogli la mano."Molto piacere, io sono Eijiro Kirishima. E questo biondo esplosivo si chiama Katsuki Bakugo. Non farci molto caso, generalmente è nervoso di carattere, ma stamattina si è alzato più nero del solito. Non dargli peso." Eijiro gli fece l'occhiolino, accompagnandolo con un grosso sorriso.
Izuku gli strinse la mano titubante, presentandosi, continuando a sentire gli occhi rossi dell'altro che lo fissavano."Mi dispiace aver creato confusione, in quale banco posso sedermi?" Izuku si rivolse al rosso, scusandosi ancora. In tutta risposta gli arrivò una sonora pacca sulla spalla e una grossa risata riempì l'aula.
"Ma quale confusione! Il primo giorno è tremendo, vero? Questo qui dietro è libero se vuoi. Non preoccuparti, se il tuo vicino dovesse darti fastidio, dimmelo subito che ci penso io!"
"Capelli di merda, ti spacco la faccia!"
Il verde prese velocemente il suo zaino e si spostò nel banco subito dietro, sedendosi. Continuava a guardare quella scena di battibecco tra i due, quasi sbalordito. Il ragazzo che si chiamava Kirishima sembrava davvero una persona gentile e solare, mentre il biondo completamente l'opposto. A prima vista scorbutico e pieno di sè. Si chiedeva come facessero ad essere amici, come sembrava che fossero.Dopo pochi minuti, entrò una professoressa che si presentò, soprattutto a lui, come insegnante del corso di matematica. Una materia che Izuku adorava e per cui era molto portato. Così cominciò la lezione.
Forse il primo giorno non era andato così male come si aspettava, forse poteva davvero andare tutto bene. Si sarebbe ambientato e magari avrebbe comunque trascorso un anno sereno. Peccato che tutto era appena iniziato.
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SlamDunk ~ BakuDeku
Fanfice se la strada di un ragazzo dai capelli ribelli e verdi, appena trasferito in una nuova città, si incrociasse con quella di un bel bulletto della scuola, capitano della squadra di basket? e se entrambi, come in una partita, scoprissero di non esse...