capitolo 8

351 22 7
                                    

Una mano gentile si posò sulla spalla di Harry, il quale si girò lentamente, ravvivandosi i capelli e tenendo gli occhi bassi per non farne notare la lucidità.

"Harry..." gli sorrise Louis, porgendogli la rosa che l'altro gli aveva donato prima. Il riccio sorrise a sua volta, scuotendo la testa e premendo la mano con la rosa sul petto di Louis.

"Tienila tu"

"Non voglio che tu soffra per colpa mia. Me ne andrò stasera per questo, non perchè non voglio starti vicino o cose del genere..."

"Lo so, e va bene"

"Concedimi un ballo prima che io vada, allora. Non voglio partire con l'immagine dei tuoi bellissimi occhi pieni di lacrime"

"Non parlarmi così o non potrò lasciarti andare" scosse la testa Harry, portandosi una mano di fronte agli occhi per trattenere un pianto. Louis gliela rimosse dolcemente dal viso, stringendola nella sua e intrecciando anche l'altra mano a quella del riccio. 

"Sorridi, ti supplico. Non immagini neanche quanto sei meraviglioso quando lo fai"

"Smettila, per favore"

"Balliamo. Non parlerò, promesso" Harry annuì in risposta, lasciandosi condurre al centro della sala. Una musica lenta e piacevole si diffuse intorno a loro, senza che nessuno stesse suonando. Il padrone appoggiò una mano sul fianco morbido di Louis, il quale sistemò la sua sulla spalla dell'altro. Sovrapposero le altre due mani, senza stringersele, e iniziarono ad ondeggiare lentamente sul posto. Liam e Niall stavano chiacchierando sottovoce mentre Zayn, in disparte, faceva un ritratto di Harry e Louis. 

Ormai neanche Louis sorrideva più. A che serviva fingere, dopotutto? Preferiva godersi il momento in silenzio, potendo finalmente ammirare il viso di Harry da vicino, mentre lui faceva lo stesso. Anche se non provavano le stesse cose, erano stati bene insieme per un po'. Il padrone magari credeva che Louis lo avrebbe distratto dalla solitudine, e gli era anche andata bene che non si erano innamorati l'uno dell'altro; forse. No, Louis non era innamorato, si stava facendo suggestionare dalla storia della maledizione.

Harry iniziò a muoversi, facendo un passo all'indietro e guidando il castano nelle sue mosse. Gli strinse la mano, facendogli fare una giravolta e sorridendo timidamente. Louis aveva le guance più rosse e quasi perse l'equilibrio quando si aggrappò di nuovo al riccio.
Nella musica c'era qualcosa di strano, stava ovattando tutti i rumori esterni e ormai neanche i loro passi erano più udibili. Era tutto bellissimo, Harry era bellissimo, con quei riccioli sciolti sulle spalle e le fossette finalmente in vista. La mano di Harry premuta sul fianco era l'unica cosa che lo teneva aggrappato alla realtà, perchè tutto quello non poteva essere reale. Da uno stupido paesino pieno giudizi e giudizi, si era ritrovato in un castello enorme, tra le braccia di un principe maledetto da una fata. Beh...Quasi meglio dei suoi libri.

I loro nasi si sfiorarono una volta quando Harry fece un passo troppo lungo che Louis faticò a seguire. Quest'ultimo socchiuse gli occhi e abbassò la testa. L'imbarazzo tra loro era svanito, ora. Rimanevano solo rimorso, delusione e amarezza.
Louis colse un sospiro tremante di Harry, che lo portò a ripensare a quando si erano conosciuti. Il padrone era così sicuro di sè e sfacciato, e lui non avrebbe mai potuto pensare che sotto quella corazza di fascino indissolubile si potesse nascondere un uomo fragile e spaventato dalla solitudine, dall'abbandono. 

Un petalo si staccò dalla rosa nel taschino di Louis. Le loro mani si separarono, quando l'ultima nota risuonò nella stanza. Il tempo a loro disposizione era esaurito.

"È pericoloso se porto la rosa con me..." disse Louis con un groppo in gola "Con me può solo appassire più velocemente. Se la tieni tu...Puoi ancora incontrare la persona della maledizione"

You got me tied down - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora