14. Ansia

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La mia vita era così: puntellata dall'ansia.
Ansia da sveglia, da esame, da prestazione, da palcoscenico. Di vivere.
Ogni cosa che facevo mi metteva in un tale stato d'agitazione da non permettermi di esprimere al meglio le mie capacità.
La paura mi spingeva agli errori più stupidi, alle autolimitazioni più rigide; fino a rendermi una parodia, un automa ligio alle regole.
Per paura di sbagliare.
E la cosa peggiore? A me andava bene così.
Poi, con estrema delicatezza, me ne sono andata.
Non ho sofferto, non so bene nemmeno cosa sia accaduto.
Una liberazione.
E sono arrivata in ritardo al mio funerale.

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