30. Sprofondare

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La mia prima volta all'Arena di Verona, avrei voluto sprofondare.
C'era la televisione, stavamo prendendo posto e la gente era infinita, accalcata sulle tribune a ferro di cavallo.
Avevo le scarpe da ginnastica, il pavimento era in marmo, liscio per via di tutti i piedi che l'avevano calpestato.
Ed è bastato un passo sbagliato.
Sono caduta, battendo il sedere sui gradini, e ho cominciato a scivolare per tutta la gradinata fermandomi solo sul pianerottolo, all'inizio della scalinata successiva, con le mani addosso a una signora seduta lì vicino.
"Dai che non mi ha vista nessuno..."
<<Signorina, tutto bene?>>. È il grido della guardia di sicurezza, dai gradoni più alti.
"Eh, già..."

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