Arrivati a destinazione

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Piccola premessa: questa volta la storia avrà più punti di vista da parte di diversi personaggi. Dunque non ci sarà solo una voce narrante. Buona continuazione.

Pov: Viktor

Finalmente siamo riusciti a mettere piede in questa città. La chiamano Vancouver. Devo dire che è molto bella. Non avevo mai visto un posto così grande nella mia vita. È circondata da montagne, cosa che apprezzo molto perché mi fa sentire più vicino al mio habitat naturale: i boschi. E poi in caso di pericolo posso sempre rifugiarmi sui monti.

Ad un tratto un odore aspro, che sa di sale attira la mia attenzione. Mi giro e il mio sguardo si posa su una grande vastità d'acqua. Così quello sarebbe il mare. Adesso che ricordo Albert mi aveva accennato che ci fosse un porto qui. Lui è umano, a differenza mia che ho vissuto sempre nella foresta, ha girato in lungo e in largo per il mondo. Per me invece è tutto nuovo. Tuttavia devo dire che mi piace questa novità, mi sento come un bambino davanti a qualcosa che non conosce: emozionato, un po' timoroso ma allo stesso tempo terribilmente curioso.

Un forte rumore, mi fa tappare le orecchie con le mani e urlare dal dolore.
"Cos'è questo suono! Fatelo smettere accidenti! Mi sta rompendo i timpani!"
Sento Kilian ridere di gusto accanto a me. Io non ci trovo niente di divertente. E poi perché lui non reagisce come me, anzi sembra essere completamente indifferente a quel fastidio.
"Scusa Viktor ma non posso fare altro che ridere davanti alla tua espressione spaventata! Benvenuto amico in quella che gli umani chiamano grande metropoli. Allora inizierò a darti qualche dritta. Quello che senti in questo momento è un forte suono provenire dal clacson di una macchina. Vedi quelle cose laggiù? Si chiamano automobili e servono agli uomini per spostarsi più velocemente. Ho vissuto alcuni anni in mezzo a loro dunque ho imparato un bel po' di cose sul loro conto e sulle loro abitudini."

Fortunatamente quella macchina infernale ha smesso di spaccarmi le orecchie. Adesso posso concentrarmi meglio su quello che mi circonda. Vedo un sacco di persone passarmi vicino come se niente fosse, ognuno di loro cammina velocemente verso una qualche direzione mentre altri invece entrano in case molto alte chiamati grattacieli. Mi rendo conto solo adesso che non so proprio nulla per quanto riguarda il mondo degli umani. Devo per forza affidarmi sulle conoscenze di Kilian. Odio ammetterlo ma hanno fatto bene a farlo venire insieme a me, altrimenti non saprei da dove iniziare o come comportarmi.

" Vieni Viktor, prima di sistemarci nella nostra nuova abitazione dobbiamo passare alla clinica e registrarti. Inoltre dobbiamo incontrare Alexander, è il licantropo che si occuperà di te per la tua guarigione. Abbiamo un incontro con lui proprio fuori dall'ospedale. Sbrighiamoci che già si sta facendo tardi."
Vedo Kilian mettersi sul limitare della strada e chiamare un auto gialla con il nome taxi stampato su un fianco della portiera. Con riluttanza entro insieme a lui e l'uomo che guida questa ferraglia ha il compito di portarci dove gli diciamo.

Dopo 20 minuti riesco finalmente a vedere con i miei occhi un grande edifico tutto bianco con la scritta nera a caratteri cubitali. Si legge perfettamente "Clinica St.Andrews."
Il tassista, ho imparato finalmente come si chiama, ci ha fermati proprio lì davanti. Appena scendiamo Kilian gli da dei soldi come ricompensa per il tragitto e appena viene pagato se ne va alla svelta.
Mi volto di nuovo ad ammirare quel posto. Come ci sono finito io in un luogo di cura? Figlio di un grande alpha e successore di uno dei branchi più forti al mondo?
La risposta è semplice: la mia malattia. Sono per metà lupo e per metà umano. Ed è proprio quella parte umana ad avermi portato fino a qui. Devono curarmi oppure tirerò le cuoia nel giro di pochi mesi. Qui si trova la mia unica speranza di sopravvivenza.

I miei pensieri vengono interrotti da Kilian il quale sembra palesemente nervoso.
" Che succede? Perché hai quella faccia?"
Non mi risponde, ma continua a fissare quel coso chiamato cellulare. Ha uno sguardo assente come se stesse pensando a qualcosa di serio. Poi come se si fosse ridestato improvvisamente dal suo momento di trance, alza i suoi occhi e mi guarda preoccupato.
" Viktor abbiamo un problema." Sono le uniche parole che riesce a dire.
Ovviamente niente di nuovo, le ho sentite talmente tante volte che ormai sono abituato ai guai.
" Di che si tratta? Parla oppure ti cavo le parole di bocca con la forza! Avanti Kilian vuoi sputare il rospo o no?"
Cammina avanti e indietro e per poco non forma un solco nel terreno.
" Alexander, il lupo del nostro branco che dovrebbe accoglierci proprio qui è in ritardo. L'ho chiamato al telefono ma non risponde. C'è qualcosa che non va. Avrebbe dovuto essere già arrivato e solitamente non perde mai una chiamata. Non vorrei che gli fosse successo qualcosa. Lui è il nostro unico appiglio per farti entrare in quella clinica senza che nessun umano sappia che sei un licantropo."

Di bene in meglio. Può la mia vita andare peggio di così?
Dietro di noi sento le porte dell'ospedale aprirsi e quando mi volto vedo una ragazza uscire con passo veloce e dirigersi nella nostra direzione.
" Buona sera mi chiamo Camilla, piacere di conoscervi. Sono una delle dottoresse di questa clinica. Voi dovreste essere i signori Viktor e Kilian se non sbaglio. Vorrei dirvi che sono venuta a prendervi per farvi accedere nella struttura. Oh non preoccupatevi so perfettamente cosa siete realmente anche sono umana. Alexander mi ha avvertita. Mi dispiace ma lui non è potuto essere presente oggi così ha mandato me. Prego seguitemi da questa parte."

Io e Kilian ci guardiamo sbalorditi.
Questa qui da dove è uscita? Ma soprattutto possiamo fidarci?






Il primo capitolo è terminato! Spero vi piaccia! La nuova storia è appena iniziata. Mi raccomando non perdetevi l'appuntamento con i prossimi capitoli.
Ciao lupetti🌙

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