Pov: Athena
Sette anni dopo...
"Athena, mi raccomando non allontanarti troppo. Gioca qui intorno. Lo sai che non voglio che tu vada nel bosco da sola. È pericoloso, perciò rimani dove posso vederti."
Annuisco alla mamma. So benissimo che se sparissi tutti si preoccuperebbero per me. Mi dicono sempre che sono importante, il futuro del branco, ma io non ci capisco poi molto delle questioni dei grandi.
L'unica cosa che mi interessa è vedere le lucciole. Ogni anno durante l'estate quando diventa sera, papà mi porta a vederle nel cuore della foresta. Però stavolta non può, è troppo occupato con il suo ruolo di capo. Così ho deciso di andarci da sola.
Il sole sta calando ed è il tramonto, è quasi ora.Mi dispiace disobbedire, ma se non andassi adesso, mi toccherebbe aspettare il prossimo anno.
Guardo verso la mamma e la vedo seduta sul prato mentre legge il suo libro preferito. Ogni tanto alza lo sguardo nella mia direzione per capire dove sono.
Mi devo inventare qualcosa oppure sarà impossibile scappare."Mamma, ho sentito un rumore laggiù e credo di aver visto qualcosa in mezzo ai cespugli."
Lei si alza e va nel punto che le indico. È sempre molto preoccupata che mi possa accadere qualcosa o che qualcuno possa venire a farmi del male, così non esita ad andare a controllare.
Non so perché tutti cerchino di tenermi d'occhio, credono che delle persone cattive possano rapirmi.
L'altro giorno ho sentito parlare i miei genitori insieme ad alcuni del branco, facevo finta di dormire nel mio letto invece ero sveglia, così ho ascoltato tutto senza che se ne accorgessero.
Hanno detto che sono l'unica figlia dell'alpha Viktor, ed è per questo che sono il bersaglio di molti nemici.Ma secondo me non c'è nulla di cui preoccuparsi. Nessuno verrebbe fino a qui per me. Rischierebbero di essere picchiati dal mio papà.
E poi da queste parti è sempre tutto tranquillo, non è mai successo nulla.Mentre la mamma è indaffarata, io sgattaiolo via alla velocità della luce.
" Athena, non vedo niente di strano... aspetta dove stai andando!"
Continuo a correre senza fermarmi. Sfreccio tra gli alberi e mi immergo sempre di più all'interno del bosco. Ad un tratto mi fermo per capire se mi segue ancora. Mi giro e non la vedo. Ho capito una cosa, anche se la mamma è più grande di me, riesco a spostarmi molto più velocemente rispetto a lei. Questa mie doti sono molto utili quando non voglio farmi prendere, così evito molte punizioni per via delle marachelle che combino.
Riprendo il mio cammino con calma, so perfettamente dove andare, seguo un sentiero preciso che mi porta al laghetto dove si trovano le lucciole.
Non ci metto molto e in poco tempo arrivo.Nel frattempo si è fatto buio e riesco perfettamente a vedere la luce che emettono, la quale si riflette sull'acqua creando un effetto visivo incredibile.
Rimango a bocca aperta ogni volta. È uno spettacolo bellissimo.
Dallo zainetto che porto sulle spalle, faccio uscire un barattolo, ho intenzione di catturare qualche lucciola. Siccome papà lavora sempre non può venire qui, così ho sarò a portargliene qualcuna.Salgo su un tronco caduto in mezzo al lago e cerco di afferrarle. Dopo qualche tentativo ci riesco e richiudo il coperchio. Adesso ho le mie luci personali racchiuse qui dentro.
Improvvisamente però, sento un ringhio.
Non riconosco questa verso, non appartiene a nessuno del mio branco.
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Gli Eredi: Lotta per il branco
WerewolfQuesto è il secondo libro della saga " Gli amanti della luna" ed è il sequel di " Isabell: storia della ragazza lupo." Trama: Viktor e Kilian sono partiti in direzione di Vancouver, la città simbolo della speranza dove si trova la cura per la sopra...