Battaglia

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Pov: Viktor

Apro gli occhi e mi rendo conto di essere in clinica. L'ultima cosa che ricordo sono le grida di Elizabeth che mi dice di non morire. Poi il buio più totale, da allora non so cosa sia successo. Mi guardo attorno in cerca di un volto familiare ma non vedo nessuno. In giro non c'è anima viva, c'è un silenzio ed una calma surreali.
Decido di alzarmi per andare a cercarli. Sicuramente c'è qualcosa che non va. So per certo che il mio branco e in particolar modo mia sorella non mi avrebbero mai lasciato solo in una situazione simile a meno che non sia successo qualcosa di grave.

Inoltre anche Camilla non c'è...

Sembrano spariti tutti dalla faccia della terra. Si può sapere dove sono finiti?

Ad un tratto il mio udito si mette in azione. Drizzo bene le orecchie e sento che all'esterno, a differenza di dove mi trovo, c'è un grande fracasso. Sembra il rumore di... una battaglia.

Cosa? Non è possibile.

Mi metto in ascolto e cerco di captare ogni minimo segnale. Delle voci a me conosciute attirano la mia attenzione.

" Kamal! Lasciala andare!"

Lizzie. Sta urlando contro qualcuno. Perché? Chi è stato preso?

" Mollami! Mettimi giù! Non voglio venire con te!"

Camilla.

Stavolta è lei a sbraitare. La sua è una richiesta di aiuto. La sua voce così preoccupata e sofferente, mi spinge a muovermi alla svelta. Devo raggiungerla, devo salvarla. Staccherò la testa a chiunque le stia facendo del male. Sono davvero furioso.

Tuttavia mi rendo conto che dentro di me qualcosa è cambiato. Per la prima volta dopo tanto tempo mi sento bene. Sembra che tutta la forza scomparsa per via della malattia, adesso sia magicamente tornata.

Mi sento invincibile. Mi sento forte.

Potrei rompere anche il cemento armato con le mani se solo lo volessi.
E se... mentre ero addormentato mi avessero guarito? Se Camilla ci fosse davvero riuscita?

A questo però penserò dopo, ora devo precipitarmi da lei ed eliminare il suo rapitore.

Appena esco dall'ospedale, una brezza mattutina mi arriva dritta in faccia. Sento chiaramente l'odore di tutto ciò che mi circonda. Anche la vista è migliorata, è tutto così nitido adesso.

Ciò che vedo però davanti a me non mi piace affatto.

I miei amici stanno lottando contro un gruppo di lupi che non conosco. La situazione non sembra pericolosa, riescono a tenere testa facilmente a questo branco rivale, anche se numericamente sono superiori a noi.

Ma c'è altro. Una cosa attira il mio sguardo.
Un uomo, che ha preso Camilla dalle spalle e la sta portando via di peso contro la sua volontà.

Non mi importa chi è. Non mi interessano le sue ragioni. So solo che non deve toccarla.

Gli arrivo da dietro e lo afferro per il collo. Questa mia mossa permette alla dottoressa di liberarsi dalla sua stretta e ad allontanarsi da lui quanto basta.

Gli sto togliendo tutto l'ossigeno, mentre lui boccheggia in cerca di aria. Non avrò pietà, non avrà più un altro minuto di vita.

" Viktor, lascialo! Non sei un assassino!"

Le parole di Camilla mi influenzano più di quanto pensassi. Faccio come mi dice e lo lascio cadere esanime sull'asfalto.

Il verme è ancora vivo. È solo svenuto.
Deve ringraziare la ragazza al mio fianco, per me sarebbe già dovuto morire.

Gli Eredi: Lotta per il brancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora