Odio

389 19 1
                                    

Pov: Camilla

Prima di andare alla clinica, devo fare un salto fuori città. Lui mi sta aspettando e odia che qualcuno gli faccia perdere tempo ed è per questo che devo sbrigarmi.
Prendo la macchina e mi immetto nel traffico di Vancouver.
Dopo aver guidato per un po' arrivo finalmente davanti la grande villa dove abita l'alpha.
Davanti ai cancelli ci sono un sacco di guardie per controllare il passaggio delle persone.
Non so quanti sottoposti abbia, ma so che è davvero potente ed è meglio non farlo arrabbiare.

Appena mi vedono, le sentinelle mi riconoscono subito. Per loro vedermi è diventata un abitudine, vengo qui spesso, troppo.
Appena parcheggio l'auto nel grande giardino, non faccio in tempo a scendere che già lo vedo davanti la porta di casa.
Indossa un abito nero, i capelli dello stesso colore tirati indietro col gel e le mani in tasca.
I suoi occhi neri mi scrutano da lontano ed io perdo un battito. Rivederlo ogni volta mi fa sempre un certo effetto. È davvero un bell'uomo e la sua pericolosità lo rende ancora più affascinante.
Sbatto la portiera della macchina e vado dritta verso di lui.
I miei passi sono decisi, senza la minima esitazione. Devo farmi vedere forte, senza paura di fronte a lui. Sennò potrebbe ancora di più approfittare delle mie debolezze.

"Benvenuta Camilla, è sempre un piacere vederti. Vieni fatti abbracciare."
Le sue braccia possenti mi circondano appieno.
Mi stringe stretta a se come se quell'abbraccio potesse farmi restare ancorata a lui per sempre.
Non capisco. A volte si comporta come un uomo spietato con me e altre volte ha questi gesti di affetto che mi fanno rimanere spiazzata.

Alzo la testa per vedere meglio il suo viso.

La barba è rigogliosamente sistemata e tagliata corta. Per chi lo conosce sa cosa significa. Non ama essere fuori posto, è preciso in tutto quello che fa, in particolar modo adora presentarsi sempre nel migliore dei modi. Lui rappresenta appieno il significato del suo nome, infatti Kamal vuol dire proprio perfezione. E beh almeno per quanto riguarda il suo aspetto è davvero perfetto. Mentre invece il carattere... bisogna stare attenti, con lui si cammina sempre sul filo del rasoio. Esige sempre il meglio da se stesso figuriamoci dagli altri. Fai un passo falso e sei fuori. Ma ciò porterebbe all'eliminazione di colui che ha sbagliato. Non ci pensa due volte a togliere di mezzo chi non gli serve più.

Appena ci stacchiamo l'uno dall'altra, mi fa cenno di entrare in casa.
Ci sediamo ad un lungo tavolo in legno, dove sono stati preparati due piatti con tanto cibo. Vuole che faccia colazione con lui, desira che gli tenga compagnia.
"Allora... come stanno andando le cose? So che oggi è il primo giorno in cui il figlio di quegli infami dovrà iniziare la terapia. Bene Camilla, sai già cosa fare. Devi fargli la cura opposta, devi accelerare il processo della malattia. Deve morire e deve farlo subito. Così mi rimarrà solo l'altra mocciosa da far fuori. E senza più eredi che prendano il comando del branco, Maximus ed Isabell rimarranno senza successione. Sarà allora che potrò riprendermi il posto che mi spetta. Quello per cui sono nato, e quello che mi hanno sottratto anni fa: Il comando del branco. È mio, lo è sempre stato e me lo hanno tolto.

Dopo anni, finalmente sono pronto. Sono cresciuto e non sono più un bambino. Ho creato il mio impero ed ho ideato un piano per togliere di mezzo tutti. Mio padre sarebbe fiero di me oggi. Purtroppo non è qui per vedermi. Loro... lo hanno barbaramente ucciso. Malik. Era questo il suo nome. Tu non lo hai conosciuto Camilla, ma lui era il più forte di tutti. Erano invidiosi, gelosi di lui e così hanno pensato di ordire un complotto così da incastrarlo e condannarlo a morte. Lo vendicherò e mi prenderò il mio posto come Alpha. È il mio diritto di nascita. Io sono il VERO erede."

Batte un pugno sul tavolo. Sobbalzo di colpo.
Quel gesto mi fa venire la pelle d'oca per tutto il corpo. In questo momento ho davvero paura.
Lui si accorge della mia espressione sconvolta e decide che è arrivato il momento di ricomporsi.
"Scusa cara, ma sai ogni tanto la mia ira viene fuori. Vorrei vederli spazzati via dalla faccia della terra. Mi hanno levato via tutto. Dunque penso che capirai cosa provo."
Alza una mano e mi tocca il viso. Lo accarezza con delicatezza. Il suo tocco... perché sono così debole? Perché sono così tremendamente attratta da lui? So che è crudele e malvagio ma non posso fare a meno di provare dei sentimenti per lui. Tuttavia non è solo per questo motivo per cui obbedisco a tutto ciò che mi chiede, lui mi ricatta, e lo fa minacciando la mia famiglia.
"Kamal, abbiamo un patto. Appena finirò questo lavoro, tu lascerai libero mio fratello. Non lo terrai più rinchiuso nella tua prigione. Ed io e lui non dovremo più lavorare per te."
Lo vedo sorridere alle mie parole. Si sta divertendo. Adora quando lo sfido, quando alzo la testa contro di lui. Ama quando lo fronteggio. Nessuno lo fa per il troppo timore, sono l'unica che gli parla così. E l'unica che se lo può permettere senza essere eliminata.
"Certo, manterrò la mia parola. Il tuo caro fratellino tempo fa voleva cercare di fregarmi, ma se tu farai bene quello per cui sei stata chiamata, lo perdonerò e sarete liberi da ogni vincolo."

Spero che questa storia finisca. Sono stanca di fare cose orribili. Io non sono così. Ma sono costretta, per il bene di Noah.
Mi alzo dalla sedia, ritenendo la conversazione ormai chiusa, ma mi sbagliavo.
Kamal mi afferra per un braccio e mi tira nella sua direzione. Mi fa sedere sopra di lui, e ci troviamo faccia a faccia.
Perché tutta questa vicinanza?
Mi sistema una ciocca di capelli ramati dietro l'orecchio. Poi mi prende il mento e lo avvicina al suo viso.
"Lo sai che sei davvero bella? Ho sempre creduto che gli umani fossero inferiori rispetto a noi e lo credo tutt'ora. Per questo mi comporto in modo brusco con te però... a volte non resisto. Ho il desiderio di sentirti vicina a me, di toccare la tua pelle e... di baciarti."

Ed è quello che fa.

Con un movimento repentino congiunge le nostre bocche in un bacio appassionato. Non è dolce, ma famelico. Così tremendamente passionale.
Appena ci stacchiamo, ho il fiato corto. Tutto ciò che sento è il ritmo del mio cuore che batte all'impazzata. Mi sento come annebbiata. La mia testa è andata completamente.
Lui mi fa alzare dalle sue gambe, ma io non mi reggo in piedi. Così prima che possa cadere a terra, mi afferra per la vita e mi schiocca un altro bacio in fronte.
"Adesso vai. E fai ciò che ti ho detto. Quando finirà tutto parleremo di quello che è successo oggi. Ah un'altra cosa. Non mi piace che tu stia vicina così tanto a quel Viktor. Non farti incantare dal quel ragazzino. Tu sei MIA. Ricordalo sempre."

Me ne vado. Traballante. Devo riprendere il controllo di me stessa. Ma le sue parole... io non sono sua. So che i licantropi hanno una cosa chiama imprinting. Ma da quello che so a noi due non è successo. Non sono ufficialmente la sua compagna. Ma allora perché mi reclama. Che provi qualcosa per me?



Capitolo finito. Spero vi sia piaciuto. Finalmente sappiamo chi è l'uomo misterioso. È Kamal, il figlio di Malik. Vuole riappropriarsi del ruolo di Alpha del branco che un tempo apparteneva a suo padre. Ma per farlo dovrà eliminare Viktor ed Elizabeth che sono considerati i successori per il comando del branco. Chissà cosa accadrà?
Alla prossima lupetti🌙

Gli Eredi: Lotta per il brancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora