Capitolo 6

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MEL'S POV

Gli eventi di ieri in palestra sono stati come una secchiata d'acqua fredda per me.

Almeno non sono ancora lì a pensare a Liam.

Ma ora non puoi fare a meno di pensare a Harry,

mi ricorda il mio subconscio. Cerco di zittirlo e attraverso i corridoi al fianco di Val, mettendo su un sorriso falso.

So che sanno, ogni singola persona che si gira a guardarmi sa quello che è successo tra me e Liam.

Inghiotto le lacrime che minacciano di salirmi agli occhi e continuo a camminare spedita.

Arrivata all'ora di ginnastica proprio non ce la faccio a tornare in quella palestra intrisa di ricordi, quindi mi giustifico insieme a Val

"Tranquilla Mel, Liam e Harry sono entrambi degli stronzi assurdi, cerca di ignorarli. Tu sei al di sopra delle loro carognate"

Non è difficile da fare, visto che entrambi non si fanno vedere a scuola per settimane.

I giorni passano, e io vivo la mia vita apparentemente spensierata: esco, studio, tutti a scuola sembrano ammirarmi per come ho reagito bene dopo la notizia di Liam.

Ma i sorrisi non arrivano mai ai miei occhi e ormai neanche Val riesce a scaldarmi il cuore come faceva un tempo. Qualcosa è cambiato, lo sento. Da quel giorno in palestra ho la sensazione perenne che un pezzo di me sia andato perso da qualche parte, magari a terra vicino al manichino o tra le mani di quel ragazzo scorbutico.

In ogni caso, vado avanti, e cerco di riprendermi. È ovvio che io sia rimasta sconvolta, non ero pronta a stare con qualcuno.

Due settimane dopo, a dieci minuti dall'inizio della lezione di letteratura, lo vedo comparire sulla soglia. Senza neanche degnarsi di salutare il professore viene a sedersi in prima fila accanto a me.

Dopo un po' che inizia a giocherellare con la penna inizia a darmi davvero fastidio. Non può portarsi il materiale seguire, per una volta?

"Potresti smetterla, per favore? Vorrei seguire!" "Come sei irritante! E poi, scommetto che sai già tutto quello che il professore sta dicendo" dice ruotando gli occhi al cielo, "Si, ma seguire dà una buona impressione" "Signor Styles, signorina Hamilton, andate a chiacchierare fuori dalla mia aula!" "Alla faccia della buona impressione" mi sembra di sentirlo borbottare.

Appena chiudo la porta dell'aula mi giro arrabbiata verso di lui, pronta a fargli una ramanzina sul fatto che deve avere un minimo di rispetto per me e per i miei interessi, anche se a lui non importa niente dello studio. Ma, quando mi giro, lo trovo appoggiato al muro con una mano sulla fronte, e questo mi ferma dall'essere aggressiva con lui. "Senti, mi dispiace se ti sei offesa per il bacio, tu non sei quel tipo di ragazza, possiamo essere solo amici?"sospiro, a metà tra l'essere sollevata che l'abbia detto e delusa per il fatto che non mi consideri una ragazza da poter baciare. Ma è questione di un attimo, mi riprendo subito.

E, quando riemergo dai miei pensieri, lui non c'è più.

HARRY'S POV

"Hey ragazzi, avete visto che bocconcino Hamilton? Peccato che non metta mai in mostra le sue curve, sarò costretto a vederle in altro modo..." dice Zayn sghignazzando, seguito da tutti gli altri.

Serro la mascella per trattenermi dal dare un pugno a questo coglione e agli stronzi che concordano con lui. Lei non merita che uno di quegli stronzi se la sbatta in uno stanzino comunque. Cazzo, parlo come se non fossi uno di loro e non avessi lo stesso intento. Mi alzo, decidendo di cercare una puttana qualsiasi da portarmi a letto, giusto per non pensare ai bellissimi fianchi che so nascondersi sotto ai pantaloni di Mel.

Mezz'ora dopo una ragazza biondo ossigenato sta cercando di farmi venire un'erezione nello stanzino del bidello... lo stesso da cui ho visto uscire Mel la volta in cui quello stronzo di Liam...

Mi è venuta un'idea fottutamente geniale! Il mio pene reagisce all'idea e la ragazza si alza soddisfatta, ignara di non essere lei la responsabile, bensì una certa ragazza dagli occhi verdi...

MEL'S POV

Ho davvero bisogno di leggere, ma ho dimenticato di farmi ridare Cime Tempestose da Harry, e al momento non ho alcuna intenzione di cercarlo per farmelo ridare. Mi alzo e faccio scorrere lievemente le dita sul dorso dei libri allineati nella mia libreria. Quando il mio sguardo si posa su "Hunger Games" decido immediatamente che è il libro giusto. Wow, da "Cime tempestose" a "Hunger Games" c'è un bel salto. Tanto per cambiare, ho letto questo libro tante volte da saperlo a memoria, ma al momento una storia di amore, un ragazzo friend-zonato e tanto sangue sono esattamente quello che mi serve.

Quando il mio cellulare vibra sulla scrivania mi alzo scocciata, ero nel bel mezzo del momento in cui Katniss si offre volontaria per Prim.

"Pronto Val?"

"Hey Mel! Hai presente Luke? Il fratello strafico di Mark della squadra di nuoto? Vabbè, non importa. Mi ha invitata ad una festa, quindi tra cinque minuti passo da te e andiamo a fare shopping!" non mi dà neanche il tempo di rispondere e riattacca.

Mi infilo al volo un paio di jeans e una maglietta di cotone molto morbida e larga. Completo l'opera con un paio di Underground blu elettrico e una borsa di cuoio gigante.

Scendo di corsa le scale e mi fiondo fuori, senza neanche curarmi di chiudere la porta.

"Ridere è il miglior modo per bruciare calorie?" legge divertita dalla mia maglietta Val "Dalla tua faccia non si direbbe proprio tesoro". Cara vecchia Val, mi è mancato stare con lei senza preoccuparmi di altro. Metto su un piccolo sorriso "Dai, chiudi quella boccaccia e andiamo"

A me sarebbe piaciuto andare al centro commerciale a qualche chilometro da qui, ma Val ha preteso di comprarmi qualcosa in una delle boutique eccessivamente costose di Carmel.

"Visto che pagherò io pretendo di scegliere il vestito, tu in cambio potrai scegliere qualcosa per me." Mi dice Val spingendomi nel camerino. Dopo qualche minuto mi riversa una montagna di vestiti tra le braccia, e io inizio a provarli. Vestito, specchio, vestito, specchio... mi gira la testa.

Il primo è giallo canarino, aderente sui fianchi e strutturato sul petto, lungo fino a sopra il ginocchio. Il secondo è leggerissimo, con un profondo scollo a V sorretto da due spalline sottilissime. Sembra una camicia da notte ricoperta da tantissime pietre preziose microscopiche. Arrivata al decimo, un vestitino nero ed elastico, semitrasparente in vita e sulle spalle, mi rassegno. "Eddai, Val, sai benissimo che non metterò mai niente di così succinto!" "E va bene, io ci ho provato. Facciamo un ultimo giro da Chanel e poi torniamo a casa"

Non so quanto le sono grata per avermi praticamente trascinata da Chanel. Lì Val mi fa provare una tutina bellissima. Il tessuto è bianco e molto leggero, si incrocia davanti in un tripudio di morbide pieghe e si trasforma in un paio di pantaloncini corti. Unico tocco "alla Val" è la schiena totalmente scoperta. Mi guardo più volte allo specchio, ma non c'è niente da fare, sono proprio io.

Insiste per regalarmi anche un vestito acquamarina che arriva fino ai piedi, dovrò farle un regalo al più presto. Per sé, invece, acquista da Dolce e Gabbana un tubino rosso, scelto da me, con scollo all'americana che fascia perfettamente le sue curve.

Arrivate a casa abbiamo poco tempo per prepararci, ma tanto io devo solo ordinare i miei capelli in boccoli naturali e mettermi del mascara, anche se alla fine Val riesce a convincermi a farmi fare uno smocky eye sui toni del marrone.

La casa in cui si svolge la festa non è difficile da riconoscere, è l'unica delle casette fiabesche allineate sulla via ad emettere musica ad un volume spaccatimpani. Come mi aspettavo, il prato è già disseminato di bicchieri rossi.

L'unica cosa che non mi aspettavo era che Harry Styles mi aprisse la porta.

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