capitolo 5

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HARRY'S POV

L'enigma che quella ragazza mi ha posto mi sta davvero mettendo a dura prova, ma davanti a lei non lo ammetterò mai. Ci sto anche pensando più di quanto dovrei. Presto sconfinerò nella pazzia.

Poi non la capisco, sembra non rientrare in nessuna delle categorie stereotipate che ci sono in qualsiasi liceo americano. È abbastanza popolare, esce con il capitano della squadra di football, e non si veste neanche male, ma sembra che non le possa importar di meno di apparire bella in pubblico solo per compiacere gli altri. È diversa.

E, pensando a lei, la vedo passare per il corridoio e decido di accompagnarla.

Quasi a confermare le mie ipotesi di prima, oggi indossa dei pantaloni di jeans e una semplice felpa aperta davanti che è minimo tre taglie più grande. È ridicola ma tenera a allo stesso tempo.


A lezione cerco di infastidirla per provare fino a che punto riesce a stare attenta e, anche se i suoi occhi restano fissi sulla cattedra, dal suo sorrisino riesco a capire che il mio bombardamento di palline di carta sta funzionando. Ormai studiamo insieme da qualche settimana e la conosco.

"Oggi passo da te per ridarti il libro"

"Oddio! Ecco dov'era finito!" "Comunque va bene, tanto oggi non ho programmi"

"Ti faccio notare che era un'affermazione, non una domanda"

"Ovvio, tanto tu sei Harry Styles e quindi puoi presentarti a casa degli altri quando ti pare"


Quando arrivo a casa sua la trovo intenta a leggere "Il grande Gatsby, probabilmente per la milionesima volta"

Le lancio rudemente il libro sul letto e vado alla finestra. "Posso farti una domanda?" "Si certo"

"La dedica l'ha scritta tuo padre?" "...Si" la sento rispondere con voce tremante. Mi giro di scatto e vedo che si sta guardando le dita intrecciate in grembo. Le faccio cenno di avvicinarsi e lei si mette proprio di fronte a me, la testa alzata per guardarmi negli occhi. "Racconta" "Beh, non c'è molto da dire. Era sempre arrabbiato e portava a casa una donna diversa ogni notte perché mamma era sempre al lavoro per permettersi questa casa. Un giorno mi ha picchiata e mamma l'ha cacciato. La mattina dopo le sue cose non c'erano più, e neanche lui. Non si è mai rifatto vivo, so solo che è scappato in Alabama." Istintivamente, vedendola così piccola e fragile la porto al mio petto, mentre la rassicuro. "Ti capisco, io vivo in America perché mia madre non ha voluto occuparsi del figlio problematico di cui è rimasta incinta a sedici anni per colpa di mio padre. Per fortuna lui è un riccone di merda che vive qui."



MEL'S POV

Oggi finalmente ritorna Liam, e sono pronta a dargli quello che vuole, credo.

Ogni giorno che passava ci scrivevamo sempre di meno, ma suppongo fosse impegnato.

Oggi mi sono messa una gonna corta con una canottiera bianca e le Vans, ho pensato che questo abbigliamento potesse aiutarmi quando...

Appena arrivata capisco subito dove si trova perché vedo un mucchio di persone che si abbracciano.

Aspetto che resti da solo vicino all'aula vuota di scienze per avvicinarmi.

Quando arrivo Liam mi sorride felice e mi abbraccia, anche se io mi aspettavo almeno un bacio. "Hey, senti...non è che ti andrebbe di saltare scuola e andare da te? O magari oggi pomeriggio? Sai, volevo darti il benvenuto.." Liam sorride nervosamente strofinandosi il collo, segno che è nevoso "Si sai, anche io volevo parlarti, ma possiamo farlo anche qui, no?" . Stanca di tutta questo parlare gli salto addosso zittendolo con un bacio. Inizialmente le sue labbra solo rigide contro le mie ma, quando si spostano lungo la mascella e poi il collo, diventano incredibilmente morbide.

if  || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora