Capitolo 20

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Cerco di rispondere, ma le mani tremano talmente tanto che quasi mi cade il cellulare di mano.

Finalmente riesco a farlo, e porto il cellulare all'orecchio mentre mangiucchio nervosamente l'unghia del pollice.

"Harry?"

"Si, sono io.. chi sennò?". È ubriaco fradicio.

"Dove sei?"

"Hey, calmati Mel" Mi risponde con tranquillità dall'altro capo del telefono.

"Calmati un corno, Harry! Sei fottutamente sparito!" Non posso fare a meno che la rabbia si impossessi di me, mentre Henry mi guarda confuso.

"Vedo che passare del tempo con me ti ha fatto imparare a parlare." Riesco a sentire il sorriso nella sua foce, quindi respiro profondamente e mi calmo.

"Dove sei? Vengo a prenderti." Per qualche secondo dall'altro capo del telefono c'è solo silenzio, poi la sua voce roca mi risponde.

"A Las Vegas"

A sette ore e quaranta minuti da qui.

"Arrivo"

Poso il telefono sul tavolino accanto al divano, mentre asciugo nervosamente i palmi sudati sui jeans, ignorando le domande di Henry.

Dopo qualche minuto in cui ho realizzato cosa sto per fare, mi decido a rispondergli.

"Era Harry, vado a prenderlo."

Non volendo più sprecare tempo, vado verso il bancone della cucina e scarabocchio velocemente un post-it per Tyler, poi prendo la giacca dall'attaccapanni.

Prima di uscire mi giro a guardare henry che ancora parla ad alta voce e gesticola cercando di capirci qualcosa. Ma nella mia mente tutto è ovattato, e l'unica cosa che mi è chiara è che devo trovare Harry.

Senza aspettare la fine del suo monologo mi giro ed esco dirigendomi verso la mia macchina, lasciando Henry solo in casa mia.

Le strade sono buie e ho paura di scontrarmi con un'altra auto ad ogni tortuosa curva, ma continuo imperterrita ad andare avanti con gli abbaglianti che illuminano la strada.

La prima ora di viaggio trascorre in silenzio, l'aria è tanto pesante che si potrebbe toccarla. Quando finalmente arrivo sull'autostrada e il percorso si fa più facile, accendo la radio per cercare di alleviare la tensione e dimenticarmi del fatto che praticamente non so guidare. Anche se su questo punto potrei ricredermi, ultimamente ogni volta che ho preso l'auto ne sono uscita sana e salva.

Girl, you don't want

I want you to want me

And if you want, hey girl, you got me

There's nothing I know I wouldn't do, I wouldn't do

Just to get up next you

Just to get up next you


Nota dopo nota si susseguono le canzoni e io inizio a sciogliermi e a muovermi a ritmo di musica.

Dopo altre due ore mi costringo a cantare per mantenermi sveglia, e quando arrivo a dover cantare un acuto pazzesco mi fermo ad un autogrill. Forse un litro di caffè è meglio di un acuto stonato.

Solo che è tardi, non ho tempo.

Mi faccio preparare tre bicchieri di caffè ristretto e nel frattempo corro tra le corsie di prodotti e afferro le prime bibite energetiche che mi capitano sottomano.

if  || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora