«Che dici, li seguiamo?»
Proprio in quel momento Rose stava uscendo dalla Sala Grande, pronta per il suo appuntamento con Jasper.
Ed Albus, intento a seguirla con lo sguardo fino a quel momento, ora voleva anche seguirla in modo letterale.
«Non credo sia una buona idea..» rispose Scorpius, anche se gli era balenata per la mente la stessa malsana idea.
Malsana?
In fondo lo avrebbero fatto a fin di bene, no?
«Io invece penso di sì, sai.» Cercò di convincerlo l'amico.
«E perché?» Scorpius, dal canto suo, non voleva cedere troppo facilmente, altrimenti sarebbe parso chiaro come il sole che in realtà lui moriva dalla voglia di seguirla.
«Perché.. perché.. perché si.»
Scorpius lanciò un occhiata di sbiecò all' amico.
«Occhei, occhei. Perché sono suo cugino e devo controllare che vada tutto bene.
Sai, l'ho promesso a zio Ron!
Devo controllare che tenga le mani a posto, e anche la bocca.»L'immagine di quel deficiente che palpeggiava e baciava la su-Rose in posti poco casti gli faceva ribollire il sangue nelle vene.
Scorpius avrebbe voluto alzarsi subito, senza perdere tempo.
Ma d'altra parte era troppo orgoglioso e non voleva darla vinta all'amico.
«Solo perché lo hai promesso a tuo zio?»
«Sisi, solo per quello e poi glielo hai promesso anche tu.» Gli ricordò il Potter.
Scorpius prese il boccino al balzo e non se lo fece ripetere due volte.
«Cavolo, hai ragione!
Beh se le cose stanno così... non vedo perché non mantenere la promessa fatta a tuo zio.
Sai, non ci tengo a morire giovane. »«Eh, nemmeno io.
Potremmo usare il mantello dell'invisibilita così che nessuno ci veda. »«Bell'idea, allora tu vallo a prendere in stanza, io ti aspetto davanti al portone d'ingresso così da non dare troppo nell'occhio, va bene? »
«Perfetto.»
«Procediamo con il piano "Scorpius e Albus che spiano Rose per il volere di Ron" »
«Un nome più corto no eh? »
«Il piano "Scorbus"? »
« Procediamo con il piano Scorbus. »
I due ragazzi si affrettarono ad uscire dalla Sala Grande pronti per la loro missione.
. . .
«Ahia! Porco Salazar Al stai un po' più attento a dove metti i piedi! Ti muovi come Hagrid in un negozio di cristalli! »
«Non è colpa mia se siamo entrambi alti un metro e una Nimbus 4000! »
Effettivamente Albus aveva ragione.
I due ragazzi erano troppi alti e per riuscire ad essere completamente coperti dal mantello dovevano stare entrambi accucciati e appiccicati, con il rischio, per l'appunto, di urtarsi vicendevolmente.«Shhh! Rischiamo di farci beccare e far saltare il piano Scorbus!» Lo zittì il Malfoy
«Ma se sei stato tu il primo a parlare! » Ribattè il Potter.
«Occhei, occhei! Piuttosto tu vedi Rose? »
«Mmmh, eccola! Sta per entrare da Madama Piediburro con l'idiota »
«Quel Justin è veramente patetico. »
Madama Piediburro? Seriamente? Poteva essere più scontato?
«Scorp, non si chiama Justin »
«Johnatan? »
«Mh, no. »
«Jeremia? »
«Nemmeno. »
«Oh, non mi importa. Rimane patetico. »
«E tu geloso. »
«Mi pareva fossimo d'accordo. »
« Certo! Ma è sempre bello punzecchiarti ahah »
«Ah ah che divertimento »
«Oh si, non immagini quanto »
«Albus Severus.. »
«Ok, ho capito, ho capito. La smetto. Muoviamoci che se no la perdiamo di vista. »
I due ragazzi affrettarono il passo e si avvicinarono alla porta d'entrata del locale.
Si fermarono lì davanti in attesta che qualcuno uscisse o entrasse.
Perché? Perché una porta che si apriva da sola sarebbe stato alquanto sospetto, no?
Dovettero aspettare una decina di minuti prima che una coppietta si decidesse ad uscire.
E prima che la porta si chiudesse riuscirono ad entrare.
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Il migliore amico di mio cugino - Scorose
FanfictionDal prologo: Rose Minerva Weasley, 13 anni Serpeverde Una Weasley Serpevede? Ebbene sì. Tutti se lo aspettavano, anche Ronald Bilius Weasley si era ormai rassegnato all'idea.