Capitolo 3

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Rose aveva sentito dire che il tempo vola quando si sta bene.

E non poteva che essere d'accordo.

9 mesi erano volati.

Erano stati mesi pieni di feste, alcool, di pettegolezzi, di abbracci e sorrisi, di lezioni noiose, di scherzi e punizioni.

Quel giorno sarebbe tornata a casa.

L'estate avrebbe avuto inzio.

E questa sarebbe stata la sua estate.

Avrebbe trascorso 2 mesi negli Stati Uniti insieme ai suoi genitori ed a suo fratello Hugo.

Sarebbe stata la sua occasione per dimenticarsi di Scorpius.

Perché nonostante lei questi mesi fosse stata bene, non poteva negare che ci fossero dei momenti in cui lei soffriva.

Soffriva per colpa di ragazzo dagli occhi di ghiaccio che le aveva rubato il cuore.

, ce l'avrebbe fatta.

Ma chi voleva prendere in giro?

No. No. Ce l'avrebbe fatta.

Doveva farlo per se stessa.

Vederlo nei corridoi della scuola con una ragazza diversa ogni giorno era stato per Rose una pugnalata al cuore.

Ed era certa che gli anni futuri non sarebbero stati meglio.

E non poteva sopportarlo.

Né fisicamente né mentalmente.

Era distrutta.

In fondo non era così forte come voleva far credere.

Sì, sarebbe partita e Scorpius sarebbe stato solo un lontano ricordo.

Rose si riscosse dai suoi pensieri quando il treno fischiò.

Segno che la sua corsa fosse terminata.

Finalmente era a Londra.

Hogwarts le piaceva, le piaceva da morire.

Ma non poteva negare che le mancasse casa, che le mancasse la sua famiglia.

Scese dal treno di corsa e si mise a cercare delle chiome rosse.

Non era certa di riuscire ad identificare i suoi genitori con tutta quella gente, ma i Weasley, beh quelli era difficile non notarli.

Finalmente riuscì a vederli.

C'erano tutti, pensò Rose.

Zia Ginny con zio Harry.

Zio Bill con zia Fleur.

Zio George con zia Angelina.

Zio Percy con zia Audrey.

Mamma e papà.

E vicino a loro...

Zio Draco e zia Astoria.

Rose adorava Draco e Astoria. A tal punto da considerarli parte integrante della sua famiglia.

Draco era il suo eroe sin da quando era piccola.
Con Draco parlava di libri, di scuola, di pozioni.
Era un uomo estremamente intelligente e colto e Rose ne era affascinata.

E lui, dal canto suo, amava quella ragazza tanto quanto una figlia.

Astoria, invece, era la sua confidente.
Rose riusciva a parlare ad Astoria come ad una sorella.
Tranne per un piccolo dettaglio.
Di certo non poteva dire alla madre del ragazzo per cui aveva una cotta che aveva una cotta per il figlio!

E la signora Greengrass in Malfoy voleva molto bene a Rose.
Aveva sempre desiderato una figlia femmina.
Amava Scorpius, più della sua stessa vita.
Ma le mancava una presenza femminile.
Lei e Draco avevano provato ad avere un altro figlio ma ahimè non ci riuscirono e ben presto vi rinunciarono.

Draco e Astoria erano soliti ospitare lei ed Albus per qualche settimana al Manor ogni estate.

Ma quest'anno sarebbe stato diverso.

Rose non ci sarebbe stata.

E non sapendo quando li avrebbe rivisti corse ad abbracciare i suoi zii acquisiti, scatenando la gelosia di suo padre Ron.

«Vedi 'Mione!? Ora abbraccia quel furetto prima di suo padre!»

«Oh Ronald, tesoro. Per tutta l'estate starà con noi è normale che li voglia salutare. Non credo si rivedranno tanto presto.» gli rispose Hermione.

«No 'Mione. Io lo so che gli è mancato più quello lì di suo padre. E la colpa è solo tua. Io ti avevo avvertita di non farla giocare con quello Scorpius.
Si sposeranno io lo so! Io non voglio dei nipoti biondo platino!» sbuffò infastidito il rosso.

Draco ancora stretto nell'abbraccio con la piccola Rose se la rideva.

Adorava stuzzicare lenticchia.

E Rose, Rose cercava di nascondere il rossore causato dalle parole del padre.

Lei e Scorpius sposati.

Lei e Scorpius circondati da dei piccoli Scorpius.

Un sogno.

Scosse la testa per scacciare l'immagine e si fiondò ad abbracciare i suoi genitori.

Ronald però continuava a sbuffare e a chiedere alla sua 'Osie cosa ci trovasse nei Malfoy.

«Mi sei mancato papà

E questa risposta bastò a sciogliere il cuore di Ron che l'abbraccio forte e le diede un bacio in fronte.

«Anche tu bambina mia»

Poi si riscosse e fece una linguaccia al Malfoy.

Nel frattempo arrivarono anche gli altri.

E dopo essersi scambiati i saluti, si diressero fuori dalla stazione diretti ognuno alla propria abitazione.

Il migliore amico di mio cugino - ScoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora