However we travel together

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ESTATE 2022

Il sole era scivolato dietro uno dei palazzi a cortina dei Parioli, e di lui si vedeva ormai solo il bagliore aranciato del tramonto oltre le antenne della tv, a testimoniare che ancora non fosse del tutto sera. Brando stipò nel bagagliaio della sua Mini un trolley blu e poi si voltò per raccogliere da terra l'altro, incrociando con lo sguardo le gambe di Fabio. Tra i piedi aveva la punta del suo surf "oh... no!" gli intimò alzando la testa di scatto e indicandolo "perchè no???" protestò Fabio accigliandosi e stringendo di più i bordi della tavola tra le dita, come a intendere che non voleva mollarla "primo perchè non ci sta" gli enumerò Brando afferrandosi l'indice "e secondo perchè dove stiamo andando non c'è il mare ma un fottuto lago!" aggiunse in tono conciliante, nonostante il frasario usato "la leghiamo sul portapacchi!" rilanciò Fabio imperterrito. La risposta sicuro poco elegante del riccio venne interrotta dall'arrivo di Alberto, che era sopraggiunto alle spalle del figlio con passo ciondolante fuori dal cancelletto "quella perchè l'hai presa?" chiese facendoli voltare. Brando sospirò come se avesse visto la madonna "oh cielo grazie! Glielo dici anche tu che non serve a un cazzo?!" esclamò allargando le braccia "cavolo" si corresse un secondo dopo l'occhiataccia che gli rifilò l'uomo. Solo un secondo, poi andò a dedicarsi a donare uno sguardo eloquente a suo figlio, a lasciar intendere che suo malgrado Brando avesse ragione.

"Ma Damiano mi ha detto che wind surf ce lo fanno" tentò. Ad Alberto venne quasi da ridere per la sua ostinazione infantile in quel momento, ma si limitò a un micro sorrisetto "il wind surf perchè ha la vela, ma non si formano onde sopra a un lago Fà, te lo garantisco" sentenziò "su su, questa dalla a me" aggiunse cercando un tono un po' più dolce "vedrai che anche se è montagna per una settimana sopravvivi" lo blandì facendolo imbronciare, e ridacchiare Brando. Il riccio si avvicinò a Fabio e gli passò un braccio intorno alle spalle imprigionandolo vicino a sé, e scoccando un'occhiata complice ad Alberto con un atteggiamento un po' a sfottò "ohh.. guarda che faccetta che fa!" lo prese in giro afferrandogli la mascella per scuotergliela un po' avanti e indietro. Fabio fece una mossa con le spalle per sottrarsi con un pizzico di stizza, mentre lui ridendo lo forzava a prendersi un bacetto sulla guancia.

Alberto lasciò andare un debole sospiro nel guardare il cielo farsi sempre più scuro, mentre suo figlio era riuscito a liberarsi del riccio e aveva ripreso a stipare roba in macchina "certo... era proprio necessario che faceste il viaggio di notte?" borbottò "Ginevra non è proprio dietro l'angolo" aggiunse incrociando le braccia al petto con disappunto "Brando ha avuto un esame questo pomeriggio" gli rispose Fabio affacciandosi un secondo da dietro lo sportello posteriore aperto "ah già!" esclamò l'uomo nel ricordarsi "e come è andato?" chiese muovendo la testa per tentare di incrociare lo sguardo col ragazzo, che aveva la testa infilata dentro l'abitacolo per schiacciare il bustone con le lenzuola dietro il sedile del passeggero. Il riccio riemerse e gli mostrò tre dita dal finestrino, con aria soddisfatta. L'uomo fece uno sbuffo di risata "3?!" esclamò in tono di rimprovero "ragazzo... avevi detto di aver studiato!" Fabio rise "ma quale 3!! 30! ho preso 30!" protestò Brando ad alta voce sollevando la testa per fulminarlo, e trovandolo invece a ridere "sì avevo capito, ti prendevo in giro" ribattè l'uomo facendolo arrossire e tornare a sistemare la roba, mentre masticava palesemente parolacce ai suoi danni. Sorrise. Brando era sempre stato un pessimo studente, ma da quando aveva iniziato l'università aveva collezionato una sfilza di voti alti uno dietro l'altro. A riprova del fatto che davanti a un obbiettivo che si era scelto lui era perfettamente in grado di far lavorare quel bel cervello che si ritrovava.

Fabio osservò con sguardo critico il bagagliaio stra carico. Damiano li aveva invitati a stare una settimana da lui a Ginevra, dove si era trasferito per studiare. Ma lì viveva con dei coinquilini in una casa per studenti. Non aveva granchè per ospitare gente e loro avevano dovuto portarsi praticamente tutto da casa. Una specie di trasloco. Certo sarebbe stato sicuramente più comodo prendere un aereo. Ma la decisione era stata estemporanea, e da quando lui e Brando convivevano nella casa che avevano preso in affitto attaccata all'università, e dovevano fare tutto da soli, avevano decisamente imparato che c'erano modi migliori di un biglietto aereo per spendere 200 euro a cranio!

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