Capitolo 1

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POV GULF

Da sole poche ore è scattata la mezzanotte, ed è il segno che un nuovo anno è arrivato: è il 1 gennaio di un nuovo anno, in cui mi sono ripromesso di raggiungere tanti obbiettivi ma che alla fine, in cuor mio, già so che non li raggiungerò mai. Anche il primo dell'anno lavoro, infatti ora mi trovo nel retro del negozio a buttare la spazzatura: le strade sono avvolte nl più totale silenzio ed io mi beo di questa meravigliosa sensazione di tranquillità che trasmette tutto ciò; questo silenzio viene interrotto dal un miagolio...un gatto si sta mangiando la spazzatura che ho appena buttato.

"Hey!" urlo cercando di incutergli paura ma ho l'effetto contrario "hai ragione, hai fame...aspetta qui che vedo cosa posso procurarmi" dico al gatto che con i suoi occhi gialli mi fissa miagolando; sto per entrare in negozio quando un mio collega, Mild, esce "Gulf!" urla talmente tanto che la sua voce rimbomba tra le mura del piccolo vicoletto in cui ci troviamo "prendi questa e vai" dice porgendomi il mio giubbotto di jeans. Il mio viso è alquanto incredulo "perchè?" chiedo "so che è il tuo turno delle pulizie ma ci penso io, vatti a riposare che più tardi hai un nuovo turno di lavoro qui...pensalo come un mio regalo di capodanno. Ora vai, prima che cambi idea" risponde lui con la sua faccia buffa da finto prepotente.

Mentre passeggio tra le stradine della mia città, il freddo mi avvolge completamente entrando fin dentro le mie ossa: mentre cammino penso alla spesa da fare, a cosa manca nella dispensa e soprattutto...a quel maledetto debito, che mio padre ha deciso di  non saldare più. Lentamente mi sta mangiando, quello che riesco a guadagnare lavorando, la stragrande maggioranza, lo utilizzo per saldare il debito quindi quello che utilizzo effettivamente per campare, per dare a mangiare a mio padre e al mio fratellino, è il minimo proprio...infatti molto spesso non arriviamo a fine mese.

Sto controllando il mio telefonino, ricordandomi la scadenza per poter pagare la nuova "tassa" del debito quando i miei occhi si posano sui miei piedi e su quello che hanno appena calpestato: è un qualcosa di appiccicoso "cosa sarà? vernice rossa?" penso mentre continuo a fissare il liquido che scorre per terra sulla stradina. Queste stradine sono alquanto pericolose, specialmente dopo un certo orario notturno e per questo il mio cuore, stranamente, inizia a battere velocemente...uno strano presentimento si sta facendo strada dentro di me: lentamente alzo la testa, la giro alla mia destra e i miei occhi si posano sulle due figure che si trovano nel vicoletto da dove proveniva la macchia rossa.

Per poco non svengo, per la scena che mi trovo avanti: un uomo è steso a terra, avvolto in una pozzanghera di sangue mentre l'altro è in piedi di fianco al corpo, con in mano un coltello ricoperto di sangue. Ho cercato di non dare nell'occhio, ma purtroppo appena ho visto tutto, le mie mani sembravano di burro e quindi il mio cellulare è caduto a terra con un tonfo molto forte "merda...dove andarmene da qui...fare finta di nulla...prendere il cellulare e scappare" penso mentre i miei occhi continuano a fissare la scena avanti a me. Improvvisamente, dalla penombra del vicoletto, l'uomo con il mano il coltello alza la sua testa dal corpo disteso a terra e gira il suo viso verso il mio: i nostri occhi si incatenano l'uno all'altro per un attimo, fino a quando non prendo coraggio e, spaventato dal suo sguardo cattivo e minaccioso, scappo. 


POV MEW

Ancora una volta ho dovuto fare tutto da solo: uccidere questa persona è stato alquanto facile; nei suoi occhi vedevo paura, tremava come una foglia mentre mi pregava di lasciarlo vivere ma...quando mi fai un torto, la tua fine è già segnata con...la morte. Ora sono qui ad osservare il suo corpo fermo, freddo, immobile e disteso per terra avvolto da una grande pozzanghera di sangue.

La città è avvolta nel più totale silenzio, tutti sono nelle loro case a festeggiare l'inizio di un nuovo anno: un anno che per me sarà uguali a quelli precedenti, ormai la mia vita è sempre così monotona e spenta, questo totale silenzio viene interrotto da uno strano rumore che proviene a pochi metri da me. Alzo la testa e la giro verso il punto da dove proviene il rumore: un ragazzo ha fatto cadere qualcosa dalle sue mani "non ci voleva" penso mentre il mio sguardo, stranamente, si incolla al suo; il mio corpo per uno strano motivo non si muove, le mie gambe sembrano fatte di cemento...di solito sono rapido e reattivo, ma stavolta c'è qualcosa che mi blocca, che non mi spinge ad avvicinarmi a lui e ad ucciderlo.

Tutto questo fa sì che il ragazzino scappi ed io osservo la sua figura allontanarsi e diventare un piccolo puntino "Mew ma cosa hai combinato? potevi stare un pò più attento...adesso gli altri avranno da ridire quando verranno a pulire questo tuo disastro" sento dire alle mie spalle "vabbè me la vedo io a pulire, comunque il direttore vuole che tu passi da lui più tardi" continua a dire questa persona, nonchè mio collaboratore fidato, dietro di me mentre io continuo a fissare il punto in cui quel ragazzo è scappato.

"abbiamo...un...testimone" sussurro mentre prendo tra le mani l'oggetto che ha provocato il rumore, ovvero un cellulare di vecchia generazione, molto semplice "chi ti ha visto?" chiede il mio collaboratore con un tono leggermente preoccupato "penso un ragazzo, sulla ventina e leggermente più basso di me" rispondo mentre passo il cellulare a questa persona "ma cosa? ma quanti avrà questo cellulare? dove lo ha comprato, al mercatino della spazzatura? ahahah" dice scoppiando poi a ridere mentre io continuo a pensare a quel ragazzo "sicuro non abbia visto altro? comunque ho capito, me ne occuperò andandolo a cercare" continua a dire mentre gira tra le mani il vecchio cellulare.

"era molto silenzioso" sussurro mentre la mia mente continua a pensare alla sua figura in piedi avanti a me, così esile, così tranquilla e tutto questo mi provoca una forte fitta alla testa "hey tutto bene?  dai vai avanti e vai dal direttore e ti raggiungo appena finito qui" dice il mio collaboratore "ah e Mew...una volta che troverò il proprietario del cellulare, cosa devo fare? anche se so la risposta, voglio una tua conferma" dice ed io, con tono fermo e serio, rispondo "uccidetelo". 

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