Capitolo 3

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POV MEW

Ed eccomi qui, seduto in una delle due grandi poltrone presenti nel mio ufficio ad affrontare la parte più nascosta di me, insieme alla dottoressa "hai ancora quel fischiettio che ti da fastidio e ti porta il mal di testa?" mi chiede ed io la osservo senza emettere nessun suono "prendi ancora le medicine che ti avevo prescritto?" continua a parlare, facendomi non so quante domande "perchè l'ho chiamata?" penso.

"si le prendo ma sono inutili" rispondo in tono alquanto schifato e scocciato "allora proverò a prescriverne altre...quando non lavori, questi fastidi e dolori li senti lo stesso?" mugola "da quando io non lavoro?" rispondo schietto e senza peli sulla lingua mentre osservo la donna avanti ai miei occhi prendere appunti sul suo fascicolo che sicuramente parla di me "provo a farti altre domande...tipo, ti è successo qualcosa di particolare nell'ultimo periodo? Visto che non ci vediamo spesso ed è passato tanto tempo dall'ultima volta" dice.

"successo qualcosa?" penso, toccandomi il mento con le dita e subito la mia mente ripensa all'episodio successo stamattina presto, in quel piccolo vicoletto "forse oggi" sussurro con un filo di voce "oggi?" chiede la dottoressa "cosa è successo? non sei obbligato a dirlo...se vuoi, puoi farlo in un altro momento" continua a dire mentre la mia parte interiore combatte se rivelargli o meno quello che di strano ho vissuto stamattina.

 "provo a farti un'altra domanda, più che altro diversa...cosa hai provato di preciso in quel momento? riesci a descrivere le tue emozioni?" chiede per poi fissarmi ed io sento il suo sguardo addosso, come se volesse spogliarmi di tutto quello che provo e far emergere la parte "buona" e "umana" di me stesso che è chiusa nei meandri del mio corpo "che cosa ho provato?" penso mentre fisso un punto qualsiasi della parete che si trova alle spalle della dottoressa.

"io ho provato..." sussurro ed improvvisamente penso "è un testimone, devo inseguirlo e...trovarlo": i miei occhi si spalancano, mi raddrizzo sulla sedia e sto per andarmene quando la sveglia suona "beep...beep" ed è il segno che la seduta è finita "il tempo a nostra disposizione è finito Mew...però se vuoi possiamo prolung-" dice ma non la faccio nemmeno finire "no grazie, ho altro da fare" rispondo cercando di troncare qualsiasi forma di discussione.

"ho capito, va bene...ci vediamo al prossimo appuntamento e mi raccomando prendi le nuove medicine che ti ho prescritto adesso. Alla prossima Mew" dice la dottoressa per poi alzarsi e dirigersi verso la porta e mentre sono ancora seduto sulla poltrona gli dico "quando farai rapporto al grande direttore, portagli i saluti da parte mia mi raccomando" osservando la sua reazione "che cosa intendi? ora vado, buona giornata" risponde la dottoressa per poi scomparire dietro le grandi porte di legno del mio ufficio.

La città, vista da quassù sembra tanti piccoli di puzzle messi insieme che formano uno strano mosaico di colori, forme e dimensioni "stamattina cosa ho provato?" penso cercando di dare un nome a quelle bastarde di emozioni che da anni oramai non hanno più un nome ben preciso; sono talmente preso dai miei pensieri che il mio momento viene interrotto dalla vibrazione e suoneria del mio telefono nascosto nella tasca interna della giacca.

"hey hai finito?" chiede la persona dall'altro lato del telefono ed è Ash "si, proprio adesso" rispondo "sono giù qui con la macchina ad aspettarti, vedi di darti una mossa che non ho tutta la giornata per stare appresso a te" dice "si, statti calmo mo scendo...riguardo la questione di stasera vorrei che facessi una piccola modifica" rispondo mentre mi alzo dalla poltrona e mi dirigo alla porta.

POV GULF

Le sensazioni di stamattina stranamente sono andate via, appena ho messo piede in negozio per iniziare il mio turno di lavoro, la mia mente si è completamente spenta e dedicata al lavoro, facendo attenzione a tutto. Dopo non so quante ore, finalmente torno a casa: insieme a me, nel tragitto di ritorno c'è il mio collega Mild e un'altra nostra collega Fay; durante il tragitto Mild inizia a parlare di tragedie, di persone derubate, schiaffeggiate durante il giorno perchè vengono rapinate.

"mamma mia, che spavento" dice Fay stringendosi ancora di più il piccolo cappotto addosso: la temperatura è scesa ancora di più rispetto a stamattina "Gulf, cerca di stare attento anche tu...vivi in un quartiere particolare e stasera stai camminando senza telefono appresso. E a proposito del telefono, ma quando lo cambi quel catorcio?" chiede Mild "mmmh dovrei?" rispondo facendo finta di cadere dalle nuvole, anche perchè non posso dirgli di averlo perso dopo aver assistito ad un omicidio.

"noi comunque dobbiamo separarci...io e Fay prendiamo l'autobus dall'altra parte della strada" dice ad un certo punto Mild "oh si giusto...allora buon rientro a casa e state attenti" dico salutandoli con la mano "buon anno Gulf" dicono entrambi, facendomi ricordare che questo primo giorno dell'anno nuovo non è ancora finito.

"forse è meglio che faccio finta di nulla...sto in silenzio e non dirò nulla...però potrebbero fare qualcosa a mio fratello Jay" penso ed improvvisamente, sento dietro di me una strana presenza: qualcuno mi sta seguendo, ma da quanto tempo? Può essere anche un semplice passante ed io mi sto impressionando solamente...

...però se non lo fosse? se addirittura fosse la persona di stamattina, colui che ha ucciso quella persona? Ed ecco che il cuore inizia a battere forte, le gambe iniziano a tremare e il sudore inizia a farsi strada sul mio viso e poi sulla mia schiena "Gulf cerca di ragionare...ragiona...pensa lucidamente" dico a me stesso quando la persona che era dietro di me, adesso si trova al mio fianco e sta chiamando un suo amico, che lo sta aspettando alla fine della strada "scusa il ritardo...che freddo, andiamo a prenderci una birra dai" urla mentre corre verso l'latra persona.

"uff" penso mentre inizio a calmarmi "stavo già facendo un film tutto mio" sussurro mentre mi passo le mani tra i capelli, cercando di calmarmi "questa situazione, per un attimo, mi stava sfuggendo dalle mani e mi stava facendo impazzire...domani faccio un salto dalla polizia" penso per poi portare il mio respiro ad un ritmo alquanto regolare mentre, per un attimo, mi sono accovacciato a terra. Alzo il mio sguardo verso il cielo, che in questo primo giorno del nuovo anno, è sormontato da moltissime stesse e da una luna alquanto luccicante.

Questo bellissimo spettacolo viene sostituito da uno completamente sfocato: improvvisamente mi trovo steso per terra, non riesco a muovere nessun muscolo, la testa inizia a farmi male,vorrei urlare ma non riesco ad emettere nessun suono...la luce viene completamente sostituita dal buio più totale.

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