Capitolo 12

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POV GULF

Sono nel grande ufficio del mio capo: mentre io riordino un pò le piante dandogli da mangiare, Mew è alla scrivania che invece legge qualche documento; ad oggi sono passati dieci giorni in cui sono "insieme" a lui...giornate lavorative alquanto semplici e normali. Tutti le persone della sua grande azienda sono state gentili con me e per loro ho fatto dei lavoretti molto semplici: ad esempio triturare i documenti, portare cibo e bevande, pulire e fare qualche piccola manutenzione. Tutte cose alquanto semplici che mi permettono di avere uno stipendio abbastanza elevato.

E' davvero il lavoro ideale se non si pensa ad alcune cose...come ad esempio che il direttore per cui lavoro potrebbe essere un criminale. Anzi, facciamo una cosa, eliminiamo il forse perchè sono sicuro che lo sia e la mia intera vita o la morte dipendono dai suoi capricci. Ed appena penso a questa cosa, istintivamente smetto di riordinare le piante e mi giro verso Mew che è ancora seduto alla scrivania e, con mio grande stupore, i suoi occhi si incollano ai miei: osservo la sua possente figura impegnata a guardarmi ed in risposta gli sorrido...un sorriso di quelli sinceri.

Appena Mew guarda il mio sorriso, immediatamente gira e abbassa la testa sulle scartoffie che ha sul tavolo "che carino...si è imbarazzato" penso per poi tornare a dedicarmi a queste bellissime piante continuando a sorridere. Ed è proprio mentre la mia attenzione è completamente su di loro che un piccolo pensiero si fa strada dentro di me...il direttore Mew forse è un pò attratto da me: e appena questo pensiero balza nella mia mente, il mio viso inizia ad arrossirsi, inizio a sentire un leggero calore...

"finalmente casa" urlo nella mia piccola e silenziosa stanza mentre mi lascio andare sul letto: dopo dieci giorni finalmente torno in un territorio sicuro, dove non avrò i suoi occhi puntati addosso. Dovrei stare più tranquillo e sereno, ma a quanto pare la mia mente continua a tormentarmi, continua a pensare al fatto che forse piaccio a Mew...però spero di sbagliarmi perchè se tutta la gentilezza che mi sta dimostrando e rivolgendo è dovuta a quel genere di sentimenti...allora potrebbe essere pericoloso perchè cosa potrebbe succedere se io rifiutassi i suoi sentimenti?

Ma davvero Mew è quel tipo di persona che per vivere uccide le persone? Osservandolo in questi giorni non mi sembra un uomo così crudele, infatti quella sera a casa sua ho notato la sua carnagione chiara e a tratti pallida dovuta molto probabilmente ad un attacco di panico causato da qualcosa che non conosco e poi...sembra sempre stanco e sofferente. Tutto questo mi frulla nella testa, vorrei dare le giuste risposte ma non ci riesco perchè conosco quasi il nulla di quell'uomo "tra poco dovrebbe tornare mio fratello" penso cercando di evitare per un attimo l'argomento.

"più o meno per che ora torni?" scrivo a mio fratello in modo da regolarmi per la cena ma mentre sto per inviare il messaggio, il cellulare vibra tra le mie mani e mi fa segno che un nuovo sms è arrivato "arrivato a casa?" leggo da un numero sconosciuto "chi potrebbe essere?" sussurro avanti al piccolo schermo "direttore Suppasit è lei?" scrivo per poi mandarlo alla persona dall'altra parte del telefono.

"si...hai cenato?" leggo la risposta che non è tardata ad arrivare ed il mio cuore, di nuovo come qualche giorno fa, inizia a battere forte: se fa così, anche se so che è pericoloso....ogni volta che mi guarda io mi sento molto confuso. "non ancora, aspetto mio fratello...lei?" scrivo per poi mandarlo "adesso proprio ho finito....Gulf come ti stai trovando a lavoro?" leggo "benissimo e grazie mille direttore" scrivo "grazie...per cosa?" risponde "per il lavoro" scrivo "ah certo...domani fa molto freddo, mi raccomando vestiti pesante Gulf" leggo ed immediatamente le mie guance prendono colore...era da tanto tempo che qualcuno non si preoccupasse per me.

"ci vediamo domani...buonanotte" leggo l'ultimo messaggio di Mew ma le mie mani non si degnano di muoversi, sono bloccate: non so cosa fare, ogni volta che ci guardiamo, il modo in cui lo facciamo, il modo in cui ci comportiamo...sembra come se stessimo insieme.  Il tutto viene archiviato e messo da parte dall'entrata frenetica e rumorosa di Jay a casa "bentornato" dico per poi dedicarmi completamente a lui. Dopo aver cenato, Jay raccoglie il mio cellulare e lo osserva "il tuo telefono è morto Gulf" esclama mio fratello Jay "a quanto pare" rispondo ed immediatamente penso a Mew e al fatto che non l'ho potuto rispondere e che sicuramente stava aspettando la mia risposta.

POV MEW

Sono qui, nel grande salone e in piedi avanti al divano osservandolo "Gulf ha dormito qui" penso mentre nella mia testa scorrono le immagini di lui, rannicchiato con la coperta, qui sopra e che dorme tranquillo, con il viso rilassato. Istintivamente mi inginocchio avanti al divano vuoto e poggio la mia testa su uno dei suoi cuscini per poi osservare il mio cellulare. La mia buonanotte, il mio ultimo messaggio non ha avuto nessuna risposta. 

"se solo mi avessi risposto Gulf...forse stanotte, dopo anni, sarei riuscito a dormire bene" penso mentre mi faccio avvolgere completamente dal buio e dalla notte.

POV GULF

La mattina successiva, eccomi di nuovo in ufficio ad osservare quell'uomo grande e grosso che osserva i vari documenti; ormai sembra diventata una routine la nostra ma non mi posso lamentare perchè mi sta piacendo tutto questo. Sono attento ad osservarlo quando improvvisamente Mew si mantiene la testa tra le mani e fa una smorfia di dolore: subito mi precipito davanti a lui "direttore sta bene? Per caso si è addormentato tardi?" chiedo preoccupato mentre continuo ad osservare la sua figura.

Non riesco a vederlo così, devo prendere in mano la situazione così "mi ha detto che uno dei tanti miei lavori è quello dello psichiatra e non so se riuscirò ad esserle d'aiuto ma...ma che ne dice se oggi facciamo la nostra prima chiacchierata insieme? Il nostro primo colloquio" esclamo incollando il mio sguardo su di lui, il quale si libera delle sue mani dalla faccia e mi osserva. 

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