Capitolo 9

290 36 12
                                    

POV GULF

Sono passati due giorni da quando io e Mew ci siamo separati quella sera davanti casa mia e dopo due giorni, eccolo che mi aspetta fuori casa: il mio cuore stranamente batte molto forte, come se questo momento lo stessi aspettando da una vita. Mio fratello Jay è a scuola e gli ho lasciato un bigliettino appeso al piccolo frigo  con su scritto "tornerò presto".

Appena esco di casa trovo la sua macchina e l'autista che mi aspetta, in piedi avanti alla portiera del passeggero: appena entro nell'abitacolo, eccolo...indossa un completo scuro, i capelli sono leggermente mossi e il suo sguardo è completamente rivolto verso l'esterno "eccomi" sussurro mentre l'autista prende posto e mette in moto.

Dopo una decina di minuti, arriviamo a destinazione ma qualcosa non mi torna "non è lo stesso posto dell'altra volta" penso mentre continuo ad osservare il grande grattacielo che si innalza avanti a noi "andiamo" dice Mew...la sua prima parola da quando ci siamo rivisti "chissà cosa lo turba" penso mentre seguo la sua possente figura all'interno dell'androne.

Entriamo nell'ascensore e al suo interno, una strana tensione si può percepire tanto che si può toccare con un dito: dopo infiniti piani, arriviamo fuori casa sua e Mew apre la porta e appena varco la soglia di casa, subito mi impianto davanti all'ingresso "qualcosa è diverso qui" penso mentre i miei occhi osservano lo spazio che mi circonda. Faccio un respiro profondo, prendo coraggio e chiedo a Mew che è ancora dietro di me, osservando di sicuro ogni mia mossa, "ma è diverso da dove stavamo l'altro ieri vero?".

"ho pensato di cambiare luogo, trovandone uno più sicuro così che tu non possa scappare di nuovo...e poi si trova vicino alla mia azienda" risponde Mew alle mie spalle per poi, chiudere la porta alle nostre spalle, e affiancarmi "capisco" sussurro osservando ogni suo movimento: il modo in cui si fa scivolare il cappotto dalle spalle, di come slaccia il nodo della cravatta...mi sta mandando completamente fuori di testa. Movimenti semplici ma che trasudano...sesso ed eroticità.

Mentre osservo la sua figura scomparire dietro una porta, inizio a vagare per l'enorme stanza che è il soggiorno e la prima cosa dove mi soffermo sono le grandi vetrate che circondano la stanza "la città sembra tanti puntini messi insieme" penso per poi distogliere lo sguardo e continuare la mia piccola esplorazione per la stanza. Noto delle piante vicino ad una vetrata "toh, ha anche delle piante...forse è uno dei suoi hobby prendersi cura delle piante?" penso mentre mi avvicino al piccolo vaso.

"mi sento molto stanco ed ho sonno...anche perchè in questi giorni ho dormito solo un paio di ore" penso mentre cerco di toccare la foglia di questa piccola piantina che mi ha colpito molto ma improvvisamente il mio polso viene circondato dalla sua calda e ruvida mano "non toccarla Gulf" sussurra ad un mio orecchio e questo mi fa salire un brivido lungo la mia schiena "muore se la tocchi" continua a dire facendo poi aderire il suo petto alla mia schiena, emanando tutto il suo calore.

"oh...scusa...non...volevo" balbetto per poi cercare di allontanarmi da lui ma con scarsi risultati perchè è stesso Mew che, tenendo ancora il mio polso nella sua mano, spinge la mia mano verso la grande foglia verde: il contatto con la ruvida e umida superficie verde stranamente mi risolleva il morale "puoi toccarla per pochissimo tempo...non succede nulla" continua a sussurrarmi Mew nell'orecchio per poi finalmente staccarsi da me e dirigersi verso il divano.

Noto che prende uno straccio bianco e poi si dirige di nuovo verso di me "tieni...rinfrescati e poi riposati un pò" dice lui mentre tiene in aria e avanti al mio viso l'asciugamano: lo osservo con aria interrogativa, anche perchè questi suoi improvvisi gesti mi mandano in una confusione più totale "ecco, sembri stanco...noi possiamo parlare anche domani" continua a dire Mew senza mai distogliere il suo sguardo dal mio, mettendomi leggermente in imbarazzo.

POV MEW

Appena Gulf chiude la porta del bagno alle sue spalle, io mi butto completamente a peso morto sul divano: tutte queste cose non le ho mai fatte per nessuno, c'è qualcosa in lui che mi attira e mi porta a fare cose che non sono mai state nella mia natura...la stanza è completamente avvolta nel silenzio, tranne il continuo tintinnio delle lancette dell'orologio che come una melodia mi portano a socchiudere gli occhi ed entrare in un sonno profondo.

Improvvisamente avanti a me c'è un enorme lago di liquido rosso che puzza e mi fa venire i conati di vomito; porto le mie mani avanti ai miei occhi e noto che sono piccole, sporche di questo liquido rosso e piene di tagli. Istintivamente faccio cadere a terra il coltello che tenevo tra le mani, il cui contatto con il suolo scatena un forte tintinnio che mi fischietta nelle orecchie "non si tiene così tra le mani un coltello...così ti ferisci da solo" mi urla contro una voce roca e pesante.  Intorno a me iniziano frasi strada molte persone, prima una decina, poi una ventina, poi un numero che sembra infinito "non hai talento per questo...se ti mostri debole...morirai" continua a sentenziare quella voce contro di me.

"non uccidermi!" iniziano ad urlare queste figure avanti ai miei occhi "forza Mew...riprova...fallo di nuovo" urla invece la voce dietro le mie spalle che mi spinge a prendere di nuovo il coltello tra le mani  e inveire contro di esse "noo!" urlano mentre la sottile lama si fa spazio dentro il loro petto "ancora! ancora!" urla l'uomo mentre ormai le lacrime agli occhi mi stanno completamente offuscando la vista e mi impediscono di mettere a fuoco a quello che sto facendo.

Improvvisamente tutto scompare e davanti ai miei occhi si porta una esile figura, con un profumo fresco e dolce che mi fa, per un attimo, rilassare "stai bene? Respira piano e lentamente...così bravo" sussurra questa voce e come un canto di una sirena, lentamente il mio respiro ritorna normale "stai davvero male? vuoi che ti chiami un ambulanza?" continua a sussurra questa voce...la voce di Gulf!

Lui è qui...con me "dimmi cosa vuoi che faccia..." continua a dire Gulf "io...sto...bene" riesco a sussurrare senza mai guardarlo negli occhi "sto...bene...solo" continuo a dire per poi afferrare la sua piccola mano, tirarlo verso di me e appoggiarmi a lui, che invece continua a restare in piedi "...solo resta qui, accanto a me" sussurro.  Appoggio la mia testa al suo stomaco, le mie braccia intorno alle sue esili gambe e le sue piccole braccia sulle mie spalle: l'unica cosa che in questo momento può combattere i miei peggiori incubi è la sua presenza "aiutami Gulf" penso per poi chiudere i miei occhi e bearmi di questa nuova sensazione.


SalvezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora