Capitolo 3.

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BEATRICE'S POV

tira un pò di vento, ma non troppo, il cielo è grigio e nuvoloso da stamattina, sento solo il rumore dei miei stivali mentre cammino sui sampietrini dell'appia antica, nella parte più vecchia con la strada tutta dissestata ma ai lati è tutto verde, non c'è nessuno se non io e il mio cane, nessuno viene qui con il brutto tempo, ma non lo porto quasi mai fuori lo porta sempre la donna delle pulizie visto che non siamo mai a casa, ma visto che nessuno usciva per il tempo brutto ho deciso di portarlo io, non ha molto senso essere arrivata fino a qui nessuno con un po di logica ci verrebbe con il tempo brutto, ma con la musica sotto di Carl Brave Coez o Franco 126 è tutto così rilassante, questi cantanti molto probabilmente non piacciono a nessuno ma a me ricordano Roma quindi mi rilassano, Roma mi rilassa qualsiasi posto di Roma esclusa casa mia mi rilassa andare in giro in qualsiasi momento del giorno e guardarsi in torno trovo che sia la cosa più bella del mondo, vedere le foglie degli alberi che cadono o la pioggia fitta che crea un'atmosfera di tranquillità mentre si è in macchina, il sole che rende tutto più felice e spensierato, le strade piene di traffico in molti punti e quelle con ai lati tutti alberi che coprono la luce creano una specie di tunnel quasi magico, i palazzi antichi che danno un'aria raffinata, andare al Colosseo al tramonto sono tutte cose che collego alla pace, Roma è il mio posto felice un piccolo paradiso, e magari agli occhi di altri non risulta così magari si soffermano sulla sigaretta buttata a terra o un palazzo un pò rovinato i secchioni pieni o il troppo traffico, ma se viene vista in un altro modo nel modo in cui la vedo io è totalmente diverso, le mie amiche mi dicono sempre che quando vado in giro per Roma e mi guardo intorno sembra che sto guardando la persona che amo, ma visto che per ora non amo nessuno mi limiterò a guardare Roma innamorata.

in questa strada venivo sempre quando ero piccola con i miei genitori i miei zii e mio cugino in bici, le mattine qui non le scorderò mai, dopo il solito giro in bici andavamo sempre a mangiare al solito ristorante, elegante al punto giusto e tranquillo, ricordo ancora che io e mio cugino ordinavamo sempre pasta al sugo, e mio padre il pesce, ma il momento più bello della giornata era decisamente la sera io e luca, mio cugino, dormivamo dalla nonna che ci raccontava storie con un piccolo pupazzetto giallo con i capelli blu, non facciamo questa cosa da anni ormai mio padre lavora di più di prima e vuole che lo faccia anche io, mio cugino studia e lavora mia madre fa quello che gli chiede mio padre e i miei zii,  beh mio zio lavora e mia zia non può andare da sola, quindi non lo facciamo più, e dovrò farmene una ragione, ma non importa si va avanti quindi pensiamo ad altro, oggi è sabato quindi chiamo Camilla per sapere se hanno intenzione di uscire, faccio il suo numero e la chiamo, dopo circa tre squilli risponde "Cami, usciamo sta sera?" gli chiedo mordicchiandomi un'unghia tinta di bianco "non hai letto i messaggi sul gruppo?" mi chiede la mora ridendo, io non li leggo mai se non per le cavolate ancora non hanno capito "no" gli rispondo ovvia "è da una settimana che ci organizziamo, comunque andiamo in un locale con dei ragazzi che ha conosciuto Bianca l'altro giorno dopo ti mando la posizione" mi spiega lei, non ne sapevo niente, ma tanto non mi interessa dove andiamo basta che si esce e per me va bene tutto "che ti metti?" la mia solita è unica domanda "non lo so credo i pantaloncini di pelle con le calze" risponde un po incerta "mh ok, vabbè ciao ora devo andare" mi saluta anche lei e riattacco, e comincio a riavviarmi verso casa visto che sono quasi le 6 e devo studiare visto che domenica non posso  fare nulla e non voglio un 4 in latino, predo le chiavi dalla borsa e apro la pota entro in salone tolgo il guinzaglio a Kiss e salgo in camera mia, però dopo aver preso una barretta di cioccolato in cucina, accendo la lampada della scrivania predo il libro di latino e comincio a studiare per quel che riesco, sto ancora pensando a lui , e non è una cosa normale era solo un bacio so solo il suo nome e nient'altro, non mi è mai successo, ho impressi in testa i suoi occhi marroni scuro con piccole striature di giallo luccicanti, sono semplici occhi marroni eppure mi attirano cosi tanto, neanche a dire sono verdi azzurri e ti restano in mente, no sono semplicemente marroni, ma bellissimi, con quei piccoli ciuffetti di capelli mossi che gli cadono sul viso facendolo risultare più lineare, e per quante altri aggettivi mi vengano in mente per descriverlo devo fare latini o lunedì predo un bel 4.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------spero che questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere e lasciate una stellina <3

Brown Eyes// Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora