Sono rientrata nel locale azzerando la tranquillità che si era creata fuori, lui era rimasto li a guardarmi mentre sorrideva appoggiato al muretto con le maniche della camicia tirate su che lasciavano vedere le sue braccia tatuate con le vene sporgenti ma non troppo, il telefono era ancora sulle mie foto e lui lo teneva in mano guardandolo con un espressione tra il felice e il divertito "dove eri finita?" dice Bianca con un ragazzo alto e biondo con occhi azzurri dietro, carino ma paragonato a lui non si poteva vedere aveva lineamenti da bambino al contrario del moro, capelli poco curati e con il solito cuffo al contrario dei capelli perfettamente ordinati e sani di Dam, perché il stavo paragonado? non lo so mi è venuto spontaneo, chi sa se è ancora lì fuori appoggio al muretto, magari sta fumando una sigaretta o sta guardando le mie foto, smetto di pensare a lui e a qualsiasi cosa possa star facendo e mi concentro sulla mia amica "ero fuori con Damiano" dico non guardandola in faccia, non volevo vedere la sua reazione "cosa" urla Bianca con gli occhi spalancati e una mano sulla bocca, mi aspettavo una reazione peggiore da lei, mi prede per un braccio e mi trascina fuori facendo segno al ragazzo di aspettare li e in tutto ciò si trascinava me dietro tirandomi per un braccio, dopo aver preso a spallate metà locale usciamo da li " tu mi stai dicendo che tutto questo tempo sei stata con il figo che ti sei limonato due giorni fa" spalanco gli occhi e lei si ferma e mi guarda con le sopracciglia alzate confusa "sì proprio con lui, e comunque non era proprio un limone" dice Damiano che mentre lei parlava si era messo dietro di lei, bianca mi guarda come per dire, ora ti ammazzo, io faccio un sorriso al ragazzo e torno a guardare la mia amica che si gira verso di lui e lo squadra per poi girarsi verso di me "io vado dentro da Riccardo, vieni?" mi chiedo lei, giro la testa verso il moro che mi sorride "no, ci vediamo dopo" gli rispondo sorridendo, ricambia il sorriso e entra dentro "la tua amica pensa che sia figo quindi" dice lui guardando l'entrata del locale proprio come me "ti hanno soprannominato cosi, e comunque si chiama Bianca" rispondo senza pensare veramente a cosa stavo dicendo "parli di me con le tue amichette quindi" dice ridendo mettendosi davanti a me "non ti vantare troppo caro Damiano, parliamo di tutti noi" gli dico senza riuscire a trattenere una risata, mi guarda sorridendo per poi spostare le mani sui miei fianchi avvicinandomi leggermente a lui, sposto le mani dietro il suo collo accarezzando leggermente i suoi morbidi capelli, i suoi occhi marroni guardavano i miei verdi facendomi rimanere ipnotizzata in quel marrone cioccolato che tanto mi attirava senza un motivo apparente, sembrava potessero leggerti dentro, si avvicina leggermente al mio viso esitando un'attimo per poi unire le nostre labbra in un dolce e tanto atteso bacio, finalmente le sue labbra erano di nuovo sulle mie, le nostre lingue ballavano insieme una danza tutta loro, le mie mani erano nei suoi capelli e le sue sul mio fondoschiena stringendolo leggermente facendo alzare di poco il mio vestito "mi era mancato" dice ancora sulle mie labbra per poi riprendere il bacio, mi sentivo così leggera e spensierata come se in quel momento non ci fosse niente altro che le sue labbra sulle mie, poco dopo ci stacchiamo per riprendere fiato rimanendo vicini "questo era un limone" dice lui riferendosi a quello che aveva detto prima alla mia amica facendomi scoppia a ridere "direi di si" gli rispondo tra le risate facendolo sorridere, comincia a camminare "andiamo facciamo una passeggiata non mi va di entrare" dice fermandosi a guardare me che ero rimasta in dietro, annuisco facendo una piccola corsetta per raggiungerlo, poggia un braccio sulla mia spalla e mi avvicina a lui, tutto così tranquillo si sentivano i nostri passi il rumore delle foglie e le macchine che passavano la gente dorme e chi non dorme non è qui che va quindi era tutto tranquillo, come dice mio nonno dopo l'una alcune strade di Roma dormono "tu dove vuoi vivere da grade" gli chiedo forse un po' ingenuamente "credo qui, e tu?" dice guardandosi intorno per poi girarsi a guardare me che però mi stavo guardando in torno "a Roma ovvio perché dovrei cambiare è tutto così bello voglio che i miei figli crescano come sono cresciuta io" gli dico senza riflettere, e da quando sono piccola che mi fanno questa domanda e ho sempre risposto allo stesso modo "è come sei cresciuta?" mi chiede lui guardandomi dall'alto "non lo so però i momenti più belli sono qui" rispondo, annuisce e comincia anche lui a guardarsi in torno come me.
________________________________ finalmente ho aggiornato scusate per l'assenza ma come ho già detto scrivo questa storia solo quando sono ispirata
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Brown Eyes// Damiano David
Fanfiction"dovresti provare a guardare tutto con occhi diversi sai, ti concentri troppo sul futuro e non ti godi il presente, prova a fare come me smetti di pensare ogni tanto"