Il pezzo di legno si divise a metà, quando l'accetta lo perforò. Pess prese un altro tronco e lo poggiò sui resti della corteccia di un albero secolare. Si passò una mano sulla fronte sudata e afferrò il manico della scure con entrambe le mani, per portarsela sopra alla testa, preparandosi a calare l'ennesimo colpo. Quella mattina aveva trovato degli alberi abbattuti dal recente temporale e aveva deciso di sfruttarli per fare scorte di legna in previsione del suo primo inverno su quelle montagne.
«Usare la magia è troppo semplice per te?» domandò una voce conosciuta alle sue spalle.
Pess si voltò di scatto e rimase immobile a osservare l'uomo di fronte a sé. C'era solo una persona in grado di avvicinarsi così tanto a lui senza che se ne accorgesse. Viltor ridacchiò divertito mentre avanzava nella sua direzione, con Noreen in braccio.
Pess lasciò cadere l'accetta e lo raggiunse a grandi passi. Gli cinse il busto con le braccia e lo strinse a sé, mentre inspirava l'odore familiare, che gli fece tornare in mente numerosi ricordi felici.
Viltor rise, mentre gli passava il braccio libero intorno alle spalle. «Quanta vivacità! Ti sono mancato così tanto?».
Pess non rispose. Non era in grado di esprimere a parole quanto avesse avuto bisogno della sua figura paterna in quei mesi, di quanto si fosse sentito abbandonato e come una parte di lui sarebbe voluta partire per ricongiungersi con l'uomo che l'aveva cresciuto più di quanto avesse fatto Dishga.
Si staccò da Viltor, per poter vedere sua sorella in faccia. Noreen era cambiata molto e adesso, invece che passare il tempo a dormire e piangere, osservava attenta ciò che la circondava. Puntò gli occhietti verdi su di lui e un sorriso gioioso le comparve in viso. Allungò una manina nella sua direzione e strinse le dita intorno al suo indice, tirandolo per portarselo alla bocca.
«Vuoi tenerla in braccio?» propose Viltor, studiandoli incuriosito.
Pess esitò, tirando via il dito dalla presa di Noreen. «Non so se è una buona idea».
Viltor sorrise, prima di passargliela. Pess la strinse tra le braccia, appoggiandosela al petto, con mosse nervose. Noreen sorrise ancora mentre gli appoggiava una mano sulla guancia.
«Come mi hai trovato?» chiese Pess, riportando gli occhi su quelli di Viltor. Era ben felice di avere le iridi uguali a quelle dello zio, perché ciò gli dava l'impressione di essere ancora più legato a lui.
Viltor sogghignò. «Non credere di potermi sfuggire, ragazzo. Ti troverei anche se andassi dall'altra parte di Daktsee».
«Puoi anche svelarmeli i tuoi segreti, vecchio» sbuffò, sorridendo a Noreen.
«Come stai?» gli domandò Viltor, tornando serio.
Pess perse la voglia di sorridere. Mantenne l'attenzione sulla sorella, per non doverlo guardare in volto. «Bene. Mi sono costruito una casa e qui vicino c'è un villaggio».
«Non era quello che intendevo. So che te la sai cavare benissimo. Le crisi?».
Pess trattenne un sospiro e si concentrò sulle mosse della sorella che stava cercando di afferrargli alcune ciocche di capelli scuri. «Sto bene». Non ebbe il coraggio di guardarlo negli occhi, perché era un bugiardo ingrato. Viltor gli aveva dato tutto e l'aveva lasciato andare su quelle montagne sperando che così potesse stare meglio e fare pace con sé stesso, ma lui aveva fatto l'opposto. Lontano da lui, che lo costringeva a trasformarsi, aveva soppresso il drago e ciò che aveva dovuto affrontare era stato peggio di qualsiasi crisi avesse mai avuto.
«Credi che non me ne accorga se menti?» commentò Viltor, con un tono più secco. Alzò per un attimo lo sguardo e incrociò i suoi occhi. Fece un passo indietro, notando l'azzurro farsi intenso. Strinse più forte Noreen, preparandosi a proteggerla se ce ne fosse stato bisogno.
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I Draghi delle Regine - raccolta di novelle
FantasyTERZO VOLUME DELLA SAGA Raccolta di racconti sui personaggi de "La Regina d'Argento". Per leggere le storie che troverete qui, è meglio conoscere quella principale. La trovate sul mio profilo. Gli aneddoti sono ambientati sia prima che dopo la stor...