Il colpo lo fece finire a terra per l'ennesima volta e i sassolini affilati della ghiaia del cortile gli scorticarono i palmi sudati. Abbassò gli sguardo e si ritrovò le mani imbrattate di sangue.
Kateur alzò la testa, infuriato. Suo fratello stava ridendo, prendendosi gioco di lui, mentre lo guardava dall'alto, trionfante per essere riuscito a disarmarlo di nuovo.
Represse le parole che avrebbe voluto gridargli contro e si alzò di scatto sulle gambe tremanti.
Era da tutta la mattina che lui e Fonk si sfidavano a duello nel cortile di casa e non aveva intenzione di smettere presto.
Afferrò lo spadino di legno e se lo rigirò nella mano, stringendo l'impugnatura, mentre Fonk tornava serio e inarcava un sopracciglio.
Kateur si umettò le labbra, contento di essere riuscito a levargli il sorriso.
«Non ne hai ancora prese abbastanza?» domandò Fonk, seccato, mentre si rimetteva in posizione.
Si lanciò su di lui, intenzionato a disarmarlo di nuovo con facilità, ma Kateur arretrò stando in guardia. Sollevò la spada e la tenne davanti a sé, pronto a usarla.
Fonk parve stranito dal suo comportamento guardingo. Era tipico di lui lanciarsi per primo con impeto e senza riflettere.
Kateur gli rivolse un ghigno divertito, che sapeva, l'avrebbe infastidito e deconcentrato.
Il padre aveva insegnato a combattere a entrambi, ma Kateur non gli aveva mai prestato più di tante attenzioni durante le spiegazioni di teoria. Il padre voleva che imparasse a memoria tutti i nomi di ogni movimento e mossa, ma a lui non era mai interessato. Gli importava solo di imparare a compiere nel modo corretto una mossa, piuttosto che saperne il nome.
Il padre gli aveva detto più volte che prima di combattere, avrebbe sempre dovuto studiare il suo avversario, per capire chi aveva davanti e adattare di conseguenza il suo modo di duellare. Kateur, però, non impugnava una spada per osservare il fratello. Lui voleva incrociare le lame, disarmare l'avversario e sentire l'adrenalina scorrergli nelle vene. Ogni volta che estraeva l'arma dal fodero e si lanciava sul fratello, sentiva qualcosa accendersi dentro di lui, una frenesia che nel resto del tempo pareva assopita. Anche quando si ritrovava privo di energie, quel qualcosa gli dava la forza per reggersi in piedi e rialzarsi. Non importava quante volte Fonk l'avesse disarmato e buttato al suolo. Lui non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di vederlo distrutto, di implorare pietà o di concludere il duello. Lui non sarebbe uscito da quel cortile, finché non l'avesse disarmato, almeno una volta. Ogni volta che combattevano, Fonk vinceva in continuazione e anche con grande facilità. Si addestrava da più tempo di lui e aveva sempre seguito alla lettera gli insegnamenti del padre, invece di affidarsi all'istinto e all'inventiva come faceva lui. Kateur, dalla sua, era dotato di molta più resistenza del fratello, anche grazie a tutta l'attività fisica che faceva ogni giorno. Lavorare con i cavalli dalla mattina alla sera aveva i suoi vantaggi. Fonk poteva anche essere più preciso e addestrato, ma in qualità di forza e robustezza, Kateur era imbattuto. Ogni mattino, prima dell'alba, si svegliava e si allenava da solo in quello stesso cortile, sollevando sacchi di farina, correndo o facendo altri esercizi che lo aiutassero a mettere su muscoli e a rinforzarsi.
Il resto della giornata la trascorreva con i cavalli e tutte le mansioni da svolgere. Quando riusciva a trovare del tempo libero, si esercitava da solo con la spada. Si era addestrato più volte davanti a uno specchio per vedere con i propri occhi come compiva determinati movimenti. Voleva imparare a conoscere i suoi punti deboli e sapere come migliorarli e fare in modo che non costituissero un vantaggio per l'avversario.
Per fortuna, ora che era cresciuto, la madre non lo costringeva più a passare il tempo sui libri per studiare e aveva quindi tutto il giorno per dedicarsi alle sue passioni.
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I Draghi delle Regine - raccolta di novelle
FantasyTERZO VOLUME DELLA SAGA Raccolta di racconti sui personaggi de "La Regina d'Argento". Per leggere le storie che troverete qui, è meglio conoscere quella principale. La trovate sul mio profilo. Gli aneddoti sono ambientati sia prima che dopo la stor...