ENDLESS 2

Capitolo 5

-D'accordo Rogers, continua a ignorarmi- gli presi il braccio e lo tirai verso di me -ma io so cosa hai fatto-

-Di che parli- mi sussurrò

-Lo hai detto a Sam, dovresti ricordatelo-

Il suo viso diventò cupo e aspettò qualche secondo prima di rispondere.

-Non è né il luogo né il momento giusto per parlare di questo-

-Va bene, ma ricordati che ne riparleremo-

-Avete finito voi due?- ci chiese Clint, aspettando che ci rimettessimo sulla pedana.

-Si scusa, avevamo...questioni irrisolte-

-Come sempre del resto. Dai salite, Nat è già in posizione- concluse Clint

-Tony...- sentii dire da una voce roca alle mie spalle

-Si?-

-Buona fortuna-

-Grazie. Ti prometto che andrà tutto bene Bucky-

Gli feci l'occhiolino come saluto e riportai l'attenzione su Bruce, che ci chiese di indossare i caschi.

-Bene, questa è la vostra unica occasione di riportare indietro Amanda, state attenti- affermò sicura Wanda avvicinandosi

-Grazie Wanda, a dopo- disse Nat

-Andrete nell'unico giorno in cui tutte le gemme e il guanto erano a New York. Preparatevi, non sarà un bello spettacolo. In posizione.
E tre...due...uno...- esattamente come fatto in precedenza, Bruce girò la leva e premette dei pulsanti sullo schermo del macchinario.

Questa volta la luce che ci avvolse fu più intensa, e costrinse il resto della squadra a coprirsi gli occhi.

Pochi secondi dopo ci trovammo in una città in cui era in corso una guerra.
Era New York nel 2012. Loki e i chitauri avevano da poco distrutto la città, e noi Avengers eravamo al limite delle nostre forze. Avrei tanto voluto aiutarli, vedendo quello scenario, ma non potevo interferire.

-State attenti a non farvi vedere dai noi del 2012- affermò Nat

Davanti a noi passò Thor volando trascinato dal suo martello.
Più avanti le urla di Hulk spaventavano i pochi passanti ancora in fuga.
E nel cielo, il portale che mi creò incubi e attacchi di panico per mesi.
Avrei voluto dimenticare quel giorno.

-Andiamo- disse Nat

-Dove?- domandò Steve

-A cercare le gemme, sappiamo già che sono qui... dobbiamo solo capire in quale parte di New York cercare-

-Certo perché è una piccola città- affermai sarcastico

-Direi di iniziare dal posto più ovvio. Il Sanctum Sanctorum-
propose Rogers, che ci indicò la strada per arrivare.

Bussai ad una piccola porta con la maniglia rotta e si spalancò.

-Forse abbiamo sbagliato porta, non sembra essere un santuario- affermai

-Siamo nel posto giusto Tony-

Continuammo a camminare finché non vedemmo un uomo voltato di spalle con indosso un mantello, che fissava la città da una grande vetrata.
Steve ci fece segno di avvicinarci, ma prima di riuscirci l'uomo si voltò e si rivelò essere il famoso ex-chirurgo Stephen Strange, avevo letto molti articoli sul suo incidente e vederlo tutt'ora vivo fu incredibile.

-Siamo gli Avengers, o almeno una parte...abbiamo una richiesta da farle-

-So chi siete. Mi chiedo solo il motivo per cui siete qui-

-Oh giusto, beh ora torniamo a combattere Loki e gli alieni, ci siamo presi solo una piccola pausa- affermai

-Stark, so che venite dal futuro-

-Beh se la metti così...-

-Dottore abbiamo bisogno del suo aiuto- disse Nat

-Vi ho già aiutati una volta, avete visto come è finita-

-Lo sappiamo ma..-

-No Stark, vi avevo avvertiti delle conseguenze, in altri universi, voi avete vinto. In altri invece, avete perso. Potrei dire che nel vostro abbiate vinto-

-Abbiamo perso delle persone per eliminare i simbionti-

-Lo so, posso solo consigliarvi di andare avanti. Ho visto cosa è accaduto in un' altra realtà...Amanda ha perso uno di voi, non l'ha mai superato ma ha continuato a lottare per la sua vita. Voi dovreste farlo per onorarla-

-Tu come fai a sapere queste cose?-

-Io vedo tutto, il multiverso e la timeline sono sotto l'attento controllo dei santuari sparsi nel mondo-

-Senti dottore dei miei stivali abbiamo bisogno delle gemme, questa volta non morirà nessuno quindi consegnacele e andrà tutto bene-

-Tony non essere scortese- mi sussurrò Nat, che fece un passo avanti e disse -Dottore, capisco la sua serietà nel custodire le gemme, ma ne abbiamo davvero bisogno, per favore-

Mise una mano sul suo viso e si massaggiò le tempie.

-Dio mi licenzieranno per questo...-

Posizionò le braccia in avanti e creò dei cerchi immaginari, finchè della luce arancione non spuntò dalle sue mani e formò un portale che si allargò sempre di più.

Infilò la mano e da lì tirò fuori un bigliettino.

-Le gemme non sono qua, ci avevano avvisati nel vostro arrivo quindi il mio collega Wong le ha portate a questo indirizzo, è un negozio di antiquariato- disse indicando il biglietto
-per riuscire ad averle dovete dire la parola d'ordine-

-E quale sarebbe?-

Un po' scettico affermò
-"Single Ladies"-

-Cosa?- chiese Steve

-Come la canzone di B..-

-È una lunga storia, non servono spiegazioni- mi interruppe

-Ok...comunque sia, grazie-

-Avete infranto la prima regola del viaggio del tempo, non interferire nella timeline. Andate via, prima di finire nei guai-

-Lo faremo- disse sicuro Steve

-Ah e state attenti, quello che volete fare con il guanto e le gemme richiede un sacrificio. Una vita per una vita-

-Lo sappiamo, ma questa volta non morirà nessuno- affermai

Ringraziammo ancora Strange poi uscimmo dall'edificio, trovandoci in una delle strade principali della città.

Cercammo l'indirizzo del negozio scritto sul biglietto per una ventina di minuti. Quando raggiungemmo un vicolo buio lo percorremmo, sperando che quella fosse la nostra destinazione.

-Conosco bene New York, eppure questo negozio non l'ho mai visto- spiegai

-Magari è invisibile, ecco perché non lo troviamo- disse Nat continuando a camminare

Alla fine della stradina sentimmo dei passi che si avvicinavano sempre di più a noi, come se qualcuno stesse correndo.

Incuriositi ci avviciniamo e scorgemmo un'ombra.

Dei capelli lunghi e biondi sfrecciano di fronte a noi. Ci nascondemmo dietro ad un cassonetto della spazzatura quando riconoscemmo Amanda.