Capitolo 12

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Il suo braccio in vibranio sfiorò la mia pelle quando mi porse una lettera verde con ricami d'oro. Bucky mi lasciò da sola nella sua stanza affinché potessi leggerla senza distrazioni.

La aprii delicatamente cercando di non rovinare la busta.

"Cara Amanda,

Mi piacerebbe vederti sorridere mentre leggi questa lettera, spero che Bucky ti abbia detto cosa è successo, in tal caso te lo spiegherò io. Ma prima voglio dirti una cosa. Non mi sono innamorato di te perché avevo bisogno di te, o perché volevo qualcuno da stringere o per consolarmi. Mi sono innamorato di te perché nel momento in cui ti ho incontrata, tutto si è fermato. I suoni intorno a noi erano offuscati dal suono della tua voce melodica e ogni volta che ho incrociato i tuoi occhi, mi sono sentito a casa. Hai fatto tutto il possibile per migliorarmi e portarmi su una buona strada, ma col passare del tempo hai iniziato a scivolare via, e la parte peggiore era che sapevo di non poter fare nulla per impedirlo, tu non c'eri più..., ma avrai sempre un posto nel mio cuore, che mi piaccia o no, perché non ho mai provato emozioni così forti di quelle che ho provato con te, anche se mi ha spezzato il cuore. Non te ne faccio una colpa, può capitare, sei andata avanti, hai conosciuto nuove persone, e ti sei innamorata di nuovo. All'inizio provavo solo rabbia devo metterlo, ma dall'altra parte non potevo che essere felice per te. Mi costa dirlo, ma tu mi hai cambiato la vita. E l'hai cambiata così tanto, che sono disposto a sacrificarmi per te. E con questo voglio dirti che ti sto offrendo una nuova possibilità, la possibilità di cambiare, di andare avanti, e dimenticare quello che abbiamo passato e come abbiamo sofferto.

Sii felice con l'uomo che hai affianco, durante la tua assenza ho potuto conoscere meglio Bucky, è un tipo in gamba, sono sicuro che potrà darti tutto quello che io non ho potuto. So che non la penserai come me, però quel giorno...quando sono tornato ad Asgard, e ci siamo presi una pausa, sapevamo entrambi che le cose stavano andando male. Nessuno dei due voleva ammetterlo, ma era così. Da quel momento ho messo dei muri intorno a me, non permettendo a nessuno di vedermi davvero.
Così ricominciò il periodo più noioso di tutta la mia lunga vita. Asgard era solo una scusa per non tornare sulla Terra da te. Le uniche cose che mi trattenevano lì erano i tentativi di essere apprezzato da mio padre, falliti anche quelli.

Ma nel mentre tu hai ricominciato da capo, invaghendoti di Rogers, un vero coglione a quanto ho sentito, e mi ero promesso di non interferire più con la tua vita. Come entrambi sappiamo questo non è successo e da allora la situazione è peggiorata sempre di più. Fino ad arrivare a oggi. Questa infinita lettera si può riassumere in una frase. "Nonostante quello che abbiamo passato insieme, tu hai la possibilità di avere una vita senza di me che la ostacolo"
Ed è così che farai.

Con affetto,

Loki."

Riposi la lettera nella sua busta e mi sedetti sul letto. Davanti a me si trovava un comodino con la prima foto mia e di Bucky, nel mio vecchio appartamento. Restai a fissarla senza rendermi conto di quanto tempo fosse passato. La porta si aprì e vidi Bucky entrare in silenzio e sedersi affianco a me.

Appoggiai la testa sulla sua spalla e lui mi lasciò un bacio su di essa.

Ripensai a tutto quello che avevo appena letto, non ho versai una lacrima, stranamente.
Non penso che dimenticherò facilmente quelle parole, che non ho trovato tristi, ma vere.

-Non sai quanto mi sei mancata-
disse, interrompendo la mia riflessione. -Non sapevo che avendoti attorno avrei sviluppato una dipendenza da te-

Gli diedi la mano e affermai
-E io non avrei mai immaginato che tu fossi diventato così... sdolcinato-

-Devi concedermelo, sono stato solo per tanto tempo- spiegò
-E male...soprattutto-

-Mi dispiace-

-Non devi, hai fatto una scelta pur conoscendone le conseguenze-

Mi allontanai velocemente da lui cercando di capire di cosa stesse parlando.

-Ora mi stai dando la colpa?-

-No, ma sapevi che se fossi morta mi avresti letteralmente distrutto-

-So di essere stata egoista ma c'è un motivo per quello che ho fatto-

-Ah si? Quale-

-Per una sola volta volevo salvare qualcuno. La mia vita è circondata da morte e nessuno prova ad evitarlo. Ho deciso di salvare voi, dovresti essere fiero di me-

-Lo sono! Ma tu sei un Avenger, salvi la gente tutti i giorni. Sappiamo già tutti che vuoi proteggere anche ogni singolo stronzo su questa terra-

-Non l'ho fatto per dimostrare qualcosa a voi, ma a me stessa-

-Già...sai cosa? Non importa, ora sei qui ed è questo l'importante-

Mi guardò cercando di addolcire lo sguardo, e ci sdraiammo sul letto fianco a fianco.

-Posso chiederti una cosa?- domandai

-Certo-

-Fino a che punto sei stato male?-

Rise sarcasticamente, forse perché non potevo capirlo, o lui non riusciva a spiegarlo.

-Fino allo sfinimento-

Chiusi gli occhi provando a non immaginarlo in quella situazione.

-Non ho mangiato per due settimane e il pensiero di farla finita mi ha sfiorato la mente un paio di volte-

-Cazzo-

Solo al pensiero della morte di Bucky mi si gelava il sangue, non avrei potuto mai sopportarlo. Eppure lui lo ha fatto, ha dovuto vivere un inferno per colpa mia.

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Scostai le coperte che mi coprivano le gambe e mi alzai dal letto di Bucky. Quella notte non mi sfiorò neache con la mente, forse era ancora scioccato nel vedermi di nuovo. Camminai fuori dalla stanza, cercando di non svegliarlo, e andai a cercare mia sorella.

Passammo la successiva ora a parlare di tutti i pettegolezzi nella base, ma soprattutto di Sam.

-Ero triste- fu la sua risposta alla domanda "per quale cavolo di motivo hai lasciato Sam?"

-Ma ora stai meglio, dovresti parlargli per chiarire le cose, e magari, intanto, potreste tornare insieme-

-Non credo che voglia stare ancora con me-

-Invece si. Hai visto come ti guarda? Dovresti parlargli-

-Va bene, allora lo farò-

-Poi fammi sapere-

-Ovvio-

Dopo mezz'ora ricevetti un suo messaggio, che diceva "abbiamo parlato, credo sia ancora interessato alla nostra relazione"

"Te l'avevo detto!" le risposi.

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