8. He? Worried?

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-Non voglio più vedere atteggiamenti del genere nella mia scuola- annunciò il preside più serio che mai.

-Soprattutto non intendo vedere voi due in questi atteggiamenti, ci siamo capiti?- domandò poi osservando attentamente i due ragazzi che aveva avanti a se.

-Si- sussurrò il più piccolo dei due.

-Incomincia ad uscire McCole, io devo scambiare altre due paroline con lui- puntò con un dito Zayn che intanto aveva allungato le gambe in avanti, assumendo una posizione più comoda.

Arthur si alzò in silenzio e lanciò un'occhiata a Zayn, per poi uscire in silenzio dalla stanza.

-Allora Malik, cosa è successo davvero?- Zayn fece roteare gli occhi scocciato.
-Le ha già raccontato tutto McCole- rispose sprezzante il moro.

-Non sono nato ieri, Malik, so quando i miei alunni raccontano bugie, scommetto che se non ci fosse stato lei in questa stanza, Arthur mi avrebbe raccontato tutto, nei minimi dettagli-

-E allora perché non ha fatto uscire me?-

-Perché voglio che sia lei a dirmi la verità- spiegò velocemente il vecchio. –e poi ragiona Zayn... non credo che sia stato ragionevole mettere le mani addosso a un ragazzo più piccolo di te- sbottò passando dal 'lei' al 'tu'.

-Non mi importa se è più piccolo o più grande di me. È un coglione, si è comportato da tale e si meritava una bella lezione -

-Cosa intendi per "aver fatto il coglione"?-

-Si è fatto i cazzi miei, ok?- disse esasperato Zayn alzandosi dalla sedia.-cercherò di non ucciderlo, arrivederci- sbottò velocemente e uscì dalla stanza appoggiandosi alla porta.

Quel McCole era riuscito a farlo innervosire di nuovo, non erano bastate le parole che gli aveva rivolto a casa di Liam. Avrebbe mantenuto la calma, fino ad un certo punto. Ma se continuerà a giocare sporco, l'avrebbe fatto anche lui.
Mise le mani nelle tasche dei jeans neri e si incamminò per il corridoio ormai deserto a causa delle lezioni, e non aveva intenzione di andare nella sua così si sedette per terra accanto agli armadietti e prese il pacchetto di sigarette dalla tasca del giubbotto.
Se ne accese una e appoggiò la testa al muro. Quella stupida scommessa lo stava facendo diventare pazzo: Karen, McCole, i soldi e tutto il resto appresso. Aveva bisogno di una tregua, anche solo per un paio d'ore, sarebbero bastate.
Tirò fuori il cellulare e compose un numero ghignando.

Suonò la campanella e Karen si affrettò, insieme a Safaa, a cercare Arthur. Gli doveva parlare, e doveva avere delle risposte.
Non aveva creduto né alle parole di Liam né quelle di Harry, Zayn era capace di tutto e il succhiotto ne era la prova certa.

-Sta attendo a quello che fai, Arthur. Ti stai mettendo in guai seri- spiegò Liam con calma al ragazzo che aveva davanti a se.

-Non mi importa di quello che può fare Zayn, non deve comportarsi così con me, ne con Karen, e lei non merita un comportamento del genere da parte sua-

Liam alzò un sopracciglio, sorridendo beffardo.

-Non fare il cretino Arthur, tu non sei da meno, siete entrambi due grandi stronzi, e vi state divertendo, quindi...non raccontare niente a Karen- Arthur ci pensò su e non aveva tutti i torti Liam, anche lui si voleva scopare la Morrison, e nessuno gliel'avrebbe impedito, tantomeno Zayn, ma accettò lo stesso.

Sarebbe stato divertente.

-Ok-

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My best friend's brother [Z.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora