-Eleanor!-.
Sobbalzo.
-Arrivo, madre!-.
-Devo andare- mormoro ad Evan.
-Vi seguo-.
-Che fai qui?- mi domanda mia madre.
-Il signor Woods mi ha gentilmente chiesto se era possibile vedere il giardino- ribatto neutrale.
-E vi è piaciuto?- mia madre si rivolge ad Evan.
-È magnifico- ribatte lui con un sorriso cordiale.
Mia madre fa un gesto compiaciuto e moderato della testa.
-Evan, sarebbe meglio tornare alla Reggia- il padre lo guarda a lungo.
Evan sostiene lo sguardo.
-Se volete, potete fermarvi a cena-.
Il signor Woods si volta verso mia madre.
-Se per voi non rappresenta un disturbo, ne sarei onorato-.
Entrambi spariscono all'interno della villa.
Gli occhi di un verde penetrante di Evan sono su di me.
Deglutisco, sentendomi improvvisamente in imbarazzo.
-Volete...volete vedere la casa, adesso?- propongo per mettere fine a questo momento.
-Magari dopo- fa una pausa -vorrei fare due passi, se sarete così gentile da farmi compagnia-.
Annuisco una sola volta.
-E così vi piacciono le rose- esordisce.
-Esattamente-.
-Che buffa coincidenza-.
-Cosa è buffo?- chiedo mostrando irriverenza.
-Che le rose piacciano molto anche a me, come ho tenuto a farvi notare in precedenza-.
-Perdonatemi, ma non trovo nulla di buffo in tutto questo-.
Lui mi rivolge un rapido sorriso.
-Avete un bel caratterino- commenta, facendomi irritare.
Traggo un respiro profondo.
-La cena sarà pronta a momenti- dico sviando il discorso -volete iniziare ad avviarvi verso casa?-.
Lui mi guarda a lungo, non posso reggere il suo sguardo intenso, così lo abbasso, osservo le piante che ci circondano.
-Ebbene- mormora -torniamo, se è questo ciò che desiderate-.
-Perdonatemi- ribatto allora io -se non sono stata in grado di spiegarmi, ma se non è vostra intenzione tornare alla villa adesso, allora posso farvi vedere altre parti del giardino che non avete ancora visto-.
-Possedete un labirinto?-
-Perdonatemi?
-Nella villa di vostra madre- ripete lui tranquillamente -è presente un labirinto?-.
-Sì...- rispondo -volete vederlo?-.
Scuote la testa.
-Voglio sfidarvi-.
-Sfidarmi?
Annuisce.
-Sempre se me lo permettete-.
Resto in silenzio, prendo in considerazione l'idea.
Evan continua a fissarmi, dimostrandosi paziente.
-Posso chiedere- dico allora -che tipo di sfida mi state lanciando?-.
Lui sorride, e posso giurare che il suo è un sorriso malizioso.
-Avete delle preferenze, percaso?-.
Avvampo.
-No, certo che no!- il mio tono di voce è salito irrimediabilmente di un'ottava.
Vorrei prendermi a schiaffi.
-Vi ho forse offesa? Non era mia intenzione- ribatte tranquillo.
Sospiro, mi calmo.
-Accetto la sfida-.
Lui sorride soddisfatto.
-Bene- mormora -vince chi riesce a trovare per primo l'uscita-.
-E...cosa si vince?-
La mia domanda lo fa stranamente ridere, uno strano sorriso gli passa sul volto.
-Non penso vi dobbiate preoccupare di questo, adesso- lo sento dire un attimo prima di vederlo sparire nel labirinto di siepi.
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White Roses
ParanormalNelle campagne londinesi dell'ottocento vive Eleanor Donato, figlia di un noto membro dell'aristocrazia. All'età di diciassette anni, viene promessa ad un nobile, Evan Woods, apparentemente gentile ed educato. Ma l'apparenza inganna, non è così? Tut...