Cap. 2

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...LIP:<<Ok, ciao>> <<Ciao>>.
Nel mentre che vado cerco il mio telefono ma non lo trovo, l'avrò lasciato a "CASA" mi toccherà guardarmi in giro, sono quasi arrivata, non ne posso più di camminare, devo fare una pausa, "Alibi", chissà cosa c'è dentro ma non posso entrare devo proseguire, però è così persuasivo... dai, un'occhiata veloce e poi me ne vado.

Wow, ma che hanno tutti da guardare?! Mi avvicino al balcone e senza guardare in faccia nessuno, compreso il barista, ordino 1 birra e qualcosa da mangiare:<<una birra e un panino al crudo perfavore>> <<Subito>> quella voce mi ricorda tanto qualcuno, alzo lo sguardo e vedo Kevin, LUI:<<Ehi ci rincontriamo>> <<Già>> KEV:<<Ti senti bene?>> IO:<<Si certo, e anche se fosse non lo verrei a dire a te>> <<Ok scusa>> IO:<<...senti scusa, sono una vera stronza, è che sto andando nel pallone>> K:<<Ne vuoi parlare?>> <<Solo che...da quando l'ho incontrato sono cambiata, mi sono persino fatta beccare. Litigo molto spesso con mio fratello e tutto per un semplice ragazzo con cui neanche vado daccordo.>> <<Aaaaaaaaa centra un ragazzo, posso sapere il suo nome?>> IO:<<Tanto non lo conosci, l'ho conosciuto in prigione e incontrato mentre vendeva droga tipo 3anni fa, la parte migliore è che lui non sa che lo spio ogni giorno alla stessa ora e allo stesso luogo, probabilmente non si sarà neanche mai accorto di me>> <<Cavolo, storia complicata...ma perché litighi con tuo fratello?>> <<Per le mie fuge, diciamo che è un fratello molto protettivo e geloso>> KEV:<<So che forse non è il momento migliore, ma sei forte ragazzina>> <<Anche tu non sei male, se vuoi potresti tornare domani, così anche Valeria mi, no anzi ci, conosce meglio>> <<Si va bene, ma è Veronica>> <<Cosa?>> KEV:<<Il so nome, non si chiama Valeria ma Veronica>> <<Ooooooo...adesso devo scappare, ma ci vediamo, emmmmm...ti do un consiglio, se domani verrete, portate due bottiglie di birra e vedrai come piacerete a mio fratello>> <<Ahahahahahaha ok, va bene>>. Esco dall'Alibi e mi dirigo all'orfano trofio; arrivata entro dalla finestra di camera mia e di mio fratello, cerco di fare più silenzio possibile per non farmi beccare da Max, trovare il mio telefono e guardare l'ora, sono le 22:07 non è neanche il mio massimo, solitamente arrivo verso 00:00, per sbaglio, o meglio dire, per mia sfiga, mi cade il telefono e "Max" si sveglia:<<Dove diavolo sei stata!>> IO:<<Sono stata nel South Side>> <<Con chi?>> <<Con "Non sono affari tuoi">> <<Sono tuo fratello, è ovvio che sono affari miei>> <<Ma perché ti importa così tanto>> <<Perché sei mia sorella>> <<E con questo?!Tu sei mio fratello ma non ti chiedo tutto>> <<Forse perché a differenza tua io mi preocupo!!!>> dice quasi urlando <<Cosa ti ulrli, quelli della camera accanto staranno dormendo!>> MAX:<<Madison devi smetterla, non puoi ogni giorno tornare tardi, per di più a fare solo dio sa cosa con non so chi>> cavolo, è veramente arrabbiato, quando mi chiama col mio vero nome significa che è imbestialito <<Mi sembri nostro padre: non puoi stare con lui, sei troppo piccola, non puoi capire, devi controllarti, non puoi fare così, devi fare questo devi fare l'altro... non ne posso più di te come non ne potevo più di Papà>> <<Non osare nominarlo>> <<Lo vedi, mi continui a dire quello che devo e non devo fare, stai diventando come lui>> <<Bhe se stai dicendo che sto diventando gentile, allora va bene>> <<Quindi nostro padre era bravo per te?>> <<Certo>> <<Allora vuol dire che non lo conoscevi affatto>> MARCUS:<<Di la verità, sei contenta che lui sia morto>> <<Ovvio, perché non dovrei esserlo?>> <<Ma perchè? Cosa ti ha fatto?>> IO:<<Niente, non potresti capire>> <<Dimmelo>> <<No>> <<Dimmelo>> dice scandendo bene ogni sillaba, senza dire niente esco dalla finestra lui nel mentre continuava a chiamarmi e a parlarmi ma io continuavo a non ascoltare, ho un idea in mente e sono sicura che funzionerà...

Compagni di CELLA ~Carl Gallagher~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora