"Har non puoi capire quanto io sia emozionato!" Era tutta la mattinata che saltellava contento. (Non molto in realtà, ci eravamo svegliati da massimo un'ora). Era felice che fosse entusiasta di partecipare alle gare, ritenevo tutti i pronti per poterle affrontare. Non era la prima volta che Louis gareggiava, lo sapevo, me lo aveva detto in una nostra chiacchierata ma capivo anche che le gare sono uno dei momenti più belli della carriera da ballerino quindi era più che normale questa sua reazione.
"Oh amore, eccome se ti capisco. È un'emozione fantastica. Anche io sono agitato, la mia prima gara da insegnante!" esclamai."Andrà benissimo amore, ne sono sicuro." Affermò prima di lasciarmi un bacio casto sulle labbra. Fortunatamente degli adolescenti ballavano di pomeriggio, solitamente le gare erano strutturate che più erano piccoli i ballerini, più presto ballavano. Poverini bambini di sette anni che si dovevano alzare alle sei per prepararsi, io non ce l'avrei fatta. Grazie a quello avevamo più tempo per ripassare le coreografie o sistemarci. I vestiti che avevo scelto per i miei ragazzi erano molto semplici. Per le femmine un top color giallo fluo a maniche corte e dei pantaloni neri pieni di frange lunghi, mentre, per i maschi, una tuta intera che partiva dalle spalle e arrivava fino a piedi dove poi diventava un pantalone a zampa.
Era ornata da brillantini e presentava una grossa scollatura che arrivava più o meno ad altezza stomaco. Louis ci entrava divinamente in quel completo, fasciava le sua forme in modo sublime, ogni volta che lo vedevo avevo voglia di farlo mio. Se per le ragazze il prepararsi era questione di ore a causa dello smalto, profumo in abbondanza, trucco e pettinatura impeccabile che avrebbe dovuto reggere per un sacco di balli, per il ragazzi era il contrario. Anche noi ci mettevamo del tempo ovviamente, ma per noi era molto più semplice perché oltre al profumo che doveva penetrare nelle narici dei giudici al solo passaggio (insomma, ne dovevamo mettere tanto)e i capelli con il gel tirati perfettamente, non avevamo altro da fare.
Le gare dei latini sono forse fra le più belle proprio per i colori che decorano la pista da ballo. Tra vestiti con le piume, frange o con colori fluo la pista diventa una tavolozza di colori. Mette allegria guardarle, secondo me. Unite a della bella musica poi, sono davvero il massimo. Il posto in cui si svolge la competizione solitamente ha sempre un bar e delle bancarelle con abiti a tema danza. Io prima delle mie gare non mangiavo mai per paura di stare male, l'ansia fa brutti scherzi. Se rischiavo di sentirmi svenire prendevo un po' di acqua e zucchero e poi stavo decisamente meglio. Erano belli quei ricordi, ero felice di come ero diventato. Tornando a Louis, passò tutta la mattinata a riprovare le sue coreografie mentre a me chiamavano i miei alunni per qualche accertamento su trucco o acconciatura.
Alle tre e due minuti eravamo al posto in cui si sarebbe svolta la gara. Era gigante e pieno di persone, mancava più di un'ora all'inizio della gara ma come insegnante dovevo accertarmi che tutto fosse perfetto. I ragazzi non arrivarono molto dopo, una mezz'ora al massimo, avrebbero dovuto ballare dopo un'ora esatta e avrebbero avuto tutto il tempo di sistemarsi, in quel modo. Prendemmo i nostri braccialetti per entrare e così ci addentrammo in quello che sembrava un capannone. Della musica rimbombava all'interno, dei led circondavano la pista mentre altri ballerini mostravano la loro coreografia. I giudici attenti guardavano i balli mentre scrivevano sul loro foglio chi avrebbe ballato ancora e chi no.
L'ansia scorreva nelle vene di tutti noi mentre i miei alunni si cambiavano le scarpe. Si spostarono in qualche spazio vuoto del capannone per riprovare qualche passo, avevamo il cuore in gola. Forse il tempo passò troppo in fretta ma come un lampo, la categoria delle mie prime ballerine fu chiamata. Hope, Kimberly e Jeremy. Under 17, cha cha cha e samba, solo. La musica suonava veloce, partirono con il samba. Testa alta, sorriso, schiena dritta e atteggiamento. Erano partiti bene, andavano a tempo e i piedi inclinati al punto giusto. Il ballo durò un minuto, abbastanza da stancarli e attivare l'adrenalina. Successivamente ci fu il cha cha cha under 18, nessuno dei miei ballava.
Louis continuava a provare, inalando grosse boccate d'aria per provare a smaltire l'agitazione. Continuarono con cha cha cha solo under 17, di nuovo in pista Hope, Kimberly e Jeremy. Hope si perse un po' sul finale, Kimberly era andata bene e Jeremy aveva spaccato. Il maxischermo dietro la pista segnava i numeri di gara che avrebbero continuato a ballare. Hope era il 451, Kimberly il 450 e Jeremy 458. Passarono tutti e tre il primo turno, sia cha cha cha che che samba. Erano felicissimi, loro e anche io. Purtroppo al terzo turno Hope smise di ballare, lo capivo, immaginavo, era brava ma ballava solo da pochi mesi. Tuttavia avevo deciso di iniziare ad integrarla nel mondo delle gare, lei non rimase delusa ma bensì capì che non era ancora in grado per arrivare in finale. Kimberly e Jeremy invece, ballarono fino alla fine in entrambi i due balli.
Kimberly arrivò seconda al samba e Jeremy primo, stupirono anche me le classifiche ma sapevo che ci sarebbero potuti riuscire. Al cha cha cha invece Kimberly arrivò quinta e Jeremy settimo. Comunque era un buon risultato. Arrivò poi il turno di Noah e Ryan, over 17 duo. Arrivarono fino alla fine, classificandosi quarti al samba e terzi al cha cha cha, c'era ancora molto da lavorare con loro ma mi avevano reso davvero fiero. Poi era arrivato il mio Lou, in tutta la sua bellezza.
Aveva scombussolato la pista con i suoi passi conquistando tutti. Difficile credere che non ci sarebbe riuscito, quello era il suo posto. Muoveva gambe e braccia con maestria, unendosi con la musica e schizzando energia da tutti i pori. Non rimasi sorpreso quando arrivò primo al samba categoria over 18 solo. Certo, gli altri erano bravi, ma lui era la perfezione secondo me. Non fu il solo ad arrivare primo. Si classificò insieme a lui una ragazza di nome Sierra per aver ottenuto lo stesso punteggio, si scambiarono anche qualche parola e l'instagram, dopo la fine della gara.
Se nel samba mi aveva stupito nel cha cha cha ancora di più. Dovevo ammettere di essere un po' geloso, quello spettacolo di uomo era mio e basta, ma ero anche tanto, tanto fiero di lui. Arrivò ottavo, una buona classifica per la sua categoria. Il cha cha cha era molto più stancante se fatto bene, era normale perdere un po' di velocità alla fine anche se quello non sarebbe dovuto accadere. Cercai di fermare la voglia di baciarlo quando uscì dalla pista l'ultima volta. Ero fiero di ognuno di loro, era stata perfetta come prima gara.
Tornammo a casa verso ora di cena e lì lo baciai e mi complimentai con lui come mai avevo fatto prima. "Tutto merito tuo." Ridacchiò sulle mie labbra. Lo amavo. Andammo a letto presto quella sera, l'adrenalina era ancora sveglia in noi ma il sonno vinceva su tutto. Con il sorriso mi addormentai, finalmente ero riuscito a realizzare ciò che avevo sempre voluto.
*spazio autrice*
ecco il capitolo. Niente da dire a riguardo, spero solo che vi sia piaciuto. Se vi è piaciuto e se vi va lasciate una stellina che mi farebbe davvero piacere. Un bacio, a domenica prossima <3
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Can't stop dancing ❁ Larry Stylinson
FanfictionQuando Harry aveva cinque anni, era già amante della danza, ammirava quei ballerini con la bocca aperta sperando un giorno di arrivare ai loro livelli. Quando Harry aveva dieci anni, fu portato da sua nonna in un prestigiosa scuola di danza latino a...