Dormire non è mai stato naturale per Adelyn, soprattutto quando Regulus decideva di abbandonare il letto nella camera degli ospiti della casa Black, dove lei soggiornava durante le sue visite.
"Resta", supplicò lei, afferrando assonnatamente la sua mano.
"Sai che non posso. La mamma ci scuoierebbe vivi se sapesse che stiamo..." lui si bloccò leggermente, cercando disperatamente una parola che non potesse offenderla.
"Fornicando, prima del matrimonio."
Era vero, ma con l'incertezza dei piani del Signore Oscuro, il tempo passato con Regulus sembrava sempre più scarso. Lui era sempre presente alle riunioni - incontri di cui Adelyn non poteva domandare - o in missione - viaggi di cui lei non poteva sapere la destinazione. Il suo cuore era irrequieto durante la sua lontananza, e non rallentava fino al suo ritorno.
"Per favore, non sono nemmeno le cinque. Sai che non si alzerà per ore", tentò lei, lasciando la sua mano per strofinare via il sonno dai suoi occhi.
Lui le abbracciò il viso, sfiorando il naso con il suo e premendo le dita nell'attaccatura dei capelli. "Vorrei, davvero, ma c'è qualcosa che ha bisogno della mia attenzione", sussurrò, posando un bacio sulla sua fronte. Le sue labbra indugiarono e lei chiuse gli occhi, inalandolo, le sue mani si mossero fino a stringere le sue.
Non voleva che lui se ne andasse, il letto sembrava sempre più grande e freddo senza di lui; ma sapeva di non potersi lamentare.
Un giorno, lei sarà la sua moglie, e ogni notte sarà avvolta dalle sue braccia nella loro casa, con i loro figli in fondo al corridoio. Tutte queste notti sola sono superabili in vista di quella prospettiva.
Lui si alzò, passandosi una mano tra i capelli in modo che la sua manica cadesse, e lei poté scrutare il suo marchio scuro.
L' immagine del serpente sembró muoversi da sola. "Sii prudente, Reg" mormorò lei.
Lui annuì bruscamente prima di dirle: "Lo sono sempre".
Lei si accasciò nuovamente contro i cuscini guardando Regulus andare in punta di piedi verso la porta, aprendola rigidamente mentre si voltò a guardarla. Sorrise e lei sospirò, da quella distanza non poté vedere le iridi grigie brillare. Regulus abbandonò la stanza, la porta chiusa silenziosamente dietro di lui.
Girandosi su un fianco, Adelyn immaginò un Regulus più vecchio, forse con la barba, e con in braccio un fagottino, piccole dita che raggiungono il suo viso. È a questo che pensava quando il sonno era lontano, quando la paura di perderlo cominciava a penetrare.
Lei non lo perderà: era promessa a lui, lo era da quando aveva undici anni. Ora, quasi diciottenne, la sorte le aveva concesso di innamorarsi dell'uomo a cui era destinata. Il suo compito era quello di essere degna di lui.
Non riusciva a localizzarlo, ma sentiva un'inquietudine, come se un'onda di incertezza si stesse abbattendo sui Mangiamorte. Ogni notte che Regulus si intrufolava nella sua stanza, sembra più ansioso.
I suoi zigomi stavano diventando più pronunciati e si addormentava non appena la sua testa toccava il cuscino.
Una parte di Adelyn voleva saperne il motivo: cosa era cambiato? Cosa lo tormentava?
Ma questo non era il suo ruolo. Avevano tutti un compito nella lotta alla supremazia dei purosangue: il suo era dimenticare queste inutili preoccupazioni.
❄︎☆❄︎☆❄︎☆
Regulus era in ritardo di quasi un'ora rispetto a quanto aveva promesso. Adelyn sorseggiò la sua zuppa di zucca al tavolo da pranzo di casa Black, Narcissa alla sua destra e Bellatrix seduta di fronte. Le tre ragazze mangiarono in silenzio, con Adelyn che fissava la sua ciotola, il polso le pulsava a una velocità innaturale.
"Sei terribilmente pallida", scherzò Bellatrix, i suoi grandi occhi fissi su di lei.
"Non ho dormito bene" rispose Adelyn, prendendo un'altra cucchiaiata. "Non importa quanto sia grande il camino, nella mia stanza fa sempre freddo".
"C'era da aspettarselo", disse Narcissa, voltandosi a guardare Adelyn. "Un letto è sempre freddo quando qualcuno lo lascia". Adelyn fece una pausa, inclinando leggermente la testa, e Narcissa sorrise. "Non ti preoccupare", sussurrò, la sua voce gelida come il ghiaccio. "Non ti daremmo mai in pasto alla Signora Black".
Deglutendo, Adelyn si voltò. Avrebbe dovuto sapere che le cugine di Regulus li avrebbero scoperti. Dovrà rimediare rapidamente alla situazione prima che le folli e piuttosto annoiate sorelle Black decidano che la fidanzata del cugino non gli va più a genio.
"Lo amo", sospirò, le dita tremarono leggermente sul cucchiaio. "Molto. Lo amo così tanto. Non posso... è difficile.... Stare lontano da lui, senza sapere quando tornerà. Se tornerà".
"Conosco la sensazione", Narcissa sospirò tamponandosi un angolo della bocca con il tovagliolo. "È terribile, lo so. Sentirsi... inutile. Bella, ma inutile. Abbiamo un lavoro da fare, e se lo facciamo, sopravviveremo".
Adelyn chiuse leggermente gli occhi, respirando dal naso. "Vorrei solo poter aiutare".
"Aiutare?" Bellatrix rise. "Come potresti aiutare?"
Adelyn scrollò le spalle in segno di sconfitta, immobilizzandosi quando Narcissa afferrò il suo coltello e lo premette leggermente nella sua schiena. Adelyn scattò in piedi, fissando Narcissa. La ragazza dai capelli neri e biondi si alzò, i suoi occhi lampeggiarono.
"Torna subito indietro se vuoi essere una Black", mormorò, i suoi occhi incollati al viso di Adelyn mentre ritirava lentamente il coltello. "Facciamo finta di niente, ma sappiamo esattamente cosa stiamo facendo, Bella e io. Puoi dire lo stesso?"
Adelyn mantenne il suo sguardo, osservando le scintille d'argento brillare negli occhi della sua futura cugina.
"Sì."
"Bene."
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Hiraeth |traduzione ufficiale|
Hayran KurguAdelyn è stata promessa a Regulus fin dall'infanzia. Non desidera altro che diventare sua moglie. Lei sa di renderlo felice, sa che possono prosperare insieme. Tutti conosciamo il finale della storia di Regulus. [traduzione ufficiale italiana scrit...