Capitolo VI

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Alan pov's

Sentivo la testa poggiata su un qualcosa di molto morbido, e pensai fosse il mio cuscino, ma poi riflettei ancora, il mio cuscino non è così morbido, allora aprì gli occhi e vidi il cielo, aggrottai le sopracciglia stranito, cosa ci facevo lì? e dov'ero?, il qualcosa su cui la mia testa era poggiata iniziò a tremare leggermente, come scosso da qualcosa, e poi sentì una risata, e allora capì. La testa di Zaffiro Blu si piegò in avanti lasciando che la frangia scoprisse gli occhi, ci guardammo intensamente, aveva degli occhi magnifici, erano del colore del mare, lei mi sorrise ma io non ricambiai, ero troppo occupato a lasciarmi avvolgere dalle onde presenti nel mare delle sue iridi.

<<Dormite bene?>>, mi chiese sussurrando, non capì perché sussurrò ma questo fece apparire la sua voce più soave di quel che già era, io annuì in risposta e ricevetti un altro sorriso, <<Hai dormito in questi giorni?- mi chiese aggrottando le sopracciglia e facendo una breve pausa-, anzi non dirmelo, si vede dalle occhiaie.>>, finì di dire, sorrisi leggermente, era carina quando si preoccupava per me, <<E non ridere, come devo fare con te>>, disse sospirando e socchiudendo gli occhi.

Passarono altri cinque minuti e lei riaprì finalmente gli occhi e li puntò nei miei, non riuscì a distogliere lo sguardo, lei portò la sua mano sulla mia guancia e l'accarezzò, il suo tocco era leggiadro ma allo stesso tempo deciso, chiusi gli occhi godendomi il suo tocco, era rilassante, aprì gli occhi e trovai il viso di Zaffiro a pochi centimetri dal mio, involontariamente il mi sguardo finì sulle sue labbra, erano color azzurro chiaro, piene e morbide, o almeno così sembrava, lei si avvicinò di più, eravamo ad un soffio, quella distanza mi uccideva, essere ad un passo da quelle labbra e non poterle assaporare era frustante, e a quanto pare lo era anche per lei, o almeno dalla sua espressione si capiva ciò.

Non ce la feci più, portai le mie mani sulle sue guance e la tirai a me facendo scontrare le nostre labbra, chiusi gli occhi e mi godetti quel momento, sorrisi mentalmente, avevo proprio ragione, le sua labbra sono davvero piene e morbide, sapevano di sale e fragola, un'accoppiata davvero strana ma che mi mandò in estasi, chiesi l'accesso con la lingua e me lo concesse. Chi lo avrebbe mai detto che io, una comune perla terrestre potesse anche solo avvicinarsi e sfiorare una gemma come lei, non ne ero degno...eppure ero lì, ad assaporare quelle magnifiche labbra.

Ci staccammo per mancanza di fiato e ci fissammo negli occhi, avevamo il fiatone, lei mi sorrise, un sorriso sincero, uno di quelli che non le avevo mai visti fare, e adesso lo stava dedicando a me. Ci misi qualche minuto a realizzare che cosa fosse successo e quando lo feci mi alzai di scatto, come mi ero permesso anche solo a sfiorare Zaffiro, come, mi battei una mano in faccia come a punirmi, mi girai e la guardai, la frangia ancora sposata di lato, le labbra gonfie a causa mia e lo sguardo confuso, la guardai dispiaciuto e me ne andai.

Narratore pov's

Zaffiro Blu lo guardò andare via e quando sparì dentro casa abbassò lo sguardo e riportò la frangia sulla fronte assumendo la sua solita espressione indifferente.

Si era fatta ora di cena, le tre gemme erano a tavola, l'aria era testa e fredda, a detta dell'opale che si trovava in mezzo alla perla e allo zaffiro, mangiavano silenziosamente, come se se qualcuno avesse detto una parola sarebbe scoppiato il caos.

<<È davvero una bella serata, che ne dite di fare una passeggiata dopo cena?>>, chiese l'opale teso come una corda di violino, <<No, ma grazie dell'offerta Jake.>>, disse lo zaffiro sforzando un sorriso e posando nuovamente lo sguardo sul piatto, la perla si fece indietro con la sedia, provocando uno stridio fastidioso,  prese il suo piatto e il bicchiere e mise tutto nel lavello andando in camera, la gemma blu sbuffò e mise tutto  nel lavello prima di andare di andare in camera e sbattere la porta, <<Oh,ok...>> disse il ragazzo rimasto solo.

Era passata un'ora dalla fine della cena, Jacob era uscito non riuscendo a sopportare l'aria tesa presente nella casa.

La schiena di Zaffiro era poggiata al muro freddo, si trovava proprio accanto all'armadio, le gambe al petto e la testa sulle ginocchia, non sapeva che fare, era confusa, non capiva perché la perla avesse reagito in quel modo al bacio, alzò la testa e toccò istintivamente le labbra socchiuse ripensando a tutte le sensazione che aveva provato, le farfalle nello stomaco, la sensazione delle sue mani sul proprio viso, sospirò e poggiò di nuovo la testa sulle ginocchia.

La perla era stesa sul letto a guardare il soffitto, ripensava alle sensazioni provate qualche ore prima, gli mancava terribilmente quella sensazione ma sapeva che era sbagliato, lei era uno zaffiro, la gemma più vicina ai diamanti, mentre lui era una semplice perla proveniente dalla terra senza Diamante a causa dei ribelli, chissà cosa ne avrebbe pensato Diamante Blu, sospirò e si rannicchiò su stesso chiudendo gli occhi e cadendo in un sonno profondo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 07, 2021 ⏰

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