Chapter 11

10 0 0
                                    

"Cosa stai cercando di fare?" la mia domanda non riceve alcun tipo di risposta,dissolvendosi nel vuoto... gli occhi del ragazzo, che in questo momento sovrasta la mia piccola figura, continuano ad esaminare ogni dettaglio di me in modo curioso.

Avendone abbastanza di questa situazione cerco di spostarlo ma ovviamente con scarsi risultati, inizio ad irritarmi... crede che sia un giocattolo nelle sue mani? Se proprio vuole giocare allora dobbiamo essere in due.

Fisso il mio sguardo nel suo senza alcun timore dando inizio ad una piccola gara. Si inumidisce diverse volte le labbra, una delle sue mani si stacca dal muro per esplorare una parte del mio corpo finché non arriva all'elastico delle mutandine che ho indossato, decido di non restarmene imbambolata e posiziono lentamente la mano sulla sua cintura che tiro delicatamente per farlo avvicinare ulteriormente a me.

Le sue labbra leggermene carnose si avvicinano pian piano alle mie ma proprio quando lo spazio rimasto stava per essere annullato d'un tratto devia la direzione e si sposta verso il mio orecchio, il suo respiro profondo sul mio collo provoca dei leggeri brividi che cerco immediatamente di controllare, inaspettatamente decide di rompere il lungo silenzio sussurrandomi: "Dovresti provare quello in pizzo bianco, saresti ancora più eccitante".

"Goditelo finché puoi, sarà l'ultima volta che lo vedi" dico con un filo di voce senza interrompere la connessione fra i nostri sguardi.

"Vedremo.." dice facendo comparire un ghigno divertito. Dopo alcuni secondi si allontana, uscendo definitivamente dal camerino come se nulla fosse.

Finalmente siamo usciti dal negozio, ho acquistato molti pezzi tra cui quelli scelti da lui, per non dimenticare poi la sua risatina complice, difficile ammetterlo ma ha davvero buon gusto e non ho potuto farne a meno.

Il tragitto per ritornare a casa purtroppo non è silenzioso come speravo.

"In questi giorni Jungkook ti aiuterà con l'allenamento, ti metteremo diverse volte alla prova, se dovessi superare le nostre aspettative allora potrai venire con noi" dice non rivolgendomi la minima attenzione.

"E se non dovessi superarle?" chiedo curiosa.

"Beh a questo punto le cose diventerebbero complicate" ride come se avessi detto la cosa più stupida al mondo.

Mi appoggio al finestrino mentre osservo il panorama esterno scorrere davanti ai miei occhi, la mia mente si libera da ogni pensiero e i miei occhi si appesantiscono sempre di più fino a quando decidono di chiudersi rivelandomi un immenso buio.                               

Mi risveglio bruscamente, mi volto  nuovamente verso il finestrino cercando di capire dove mi trovo, tutto ciò che si mostra ai miei occhi si rivela sconosciuto.

"Dove siamo?" dico ancora con voce assonnata e non completamente cosciente.

"Non è importante che tu lo sappia, ti basta sapere che nessuno proverà più a separarci" continua a guidare mentre accende la radio della macchina.

"Di cosa stai parlando... non capisco" cerco di dire sistemandomi meglio sul sedile. Il tragitto continua in silenzio, aspetto delle ulteriori spiegazioni, invano, l'unica cosa che riempie questo silenzio è la musica trasmessa da una delle stazioni radio, si tratta di musica classica, una delle mie preferite.

Passano minuti, ore ma ancora non riesco a ricevere delle risposte che possano mettere a tacere le mie domande, dallo specchietto retrovisore noto però una macchina non molto lontana che sembra seguire il nostro stesso percorso.

"Ehi, hai visto quella macchina? Non ricordo ci fosse anche prima" una leggera ansia inizia a palesarsi.

"Una macchina? Quei figli di puttana non se la caveranno questa volta" dice prima di accelerare notevolmente e in questo momento noto che anche la macchina dietro fa la stessa identica cosa.

"Mi dici che cazzo sta succedendo?" la mia voce trema leggermente, provo a chiamare il ragazzo accanto a me per diverse volte ma nulla, è come se la mia voce fosse sempre più lontana e inaudibile fino a quando si avverte un grande frastuono.

Mi sveglio sudata e stordita, a quanto pare era solo un sogno, mi metto seduta e mi rendo conto di essere in una stanza diversa da quelle che avevo già esplorato, il letto è molto grande e soprattutto comodo, anche questa come le altre presenta mobili e decorazioni moderne e costose.

Mi alzo del tutto e con passi stanchi mi avvicino alla porta, varcandola mi ritrovo in uno spazio del tutto nuovo per me, probabilmente quella da cui sono uscita è la camera da letto in cui Taehyung mi aveva detto di andare l'altro giorno.

Questa volta non sono in vena di mettere in atto le mie doti da detective, mi limito a scendere le scale per ritrovarmi poi al piano di sotto dove posso riconoscere la figura del coniglietto e quella del ragazzo con cui ho passato l'intero pomeriggio.

~Broken Soul~  Kim Taehyung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora