Chapter 2

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*Driin driin* ancora assonnata afferro la sveglia e la scaglio contro il mio povero armadio, accidenti questa stronza suona sempre nel momento migliore.

Subito dopo sento anche la voce di mio padre richiamarmi più e più volte, ancora mi chiedo perché ho accettato questo viaggio, me ne sto già pentendo. Dopo minuti passati a fissare un punto indefinito, come se la mia anima avesse abbandonato il mio corpo, mi alzo e apro il grande armadio che è situato vicino il mio letto e solo ora, guardandolo da vicino vedo che la sveglia ha scheggiato una delle ante...beh non è colpa mia se il legno così costoso con cui è fatto è così fragile.

Indosso un vestitino bianco, abbastanza leggero che mi arriva leggermente sopra il ginocchio, ho visto il meteo di Seoul e fa abbastanza caldo di certo non mi presento li come se fossi appena ritornata da una vacanza in montagna. Dopo aver finito di truccarmi,mi  do un ultimo sguardo allo specchio, raccolgo tutto il necessario e abbandono la mia camera, l'unica cosa che mi mancherà in questa casa priva di emozioni.

Una volta arrivati fuori il cancello, l'autista ripone tutti i nostri bagagli in macchina e si, abbiamo anche un uomo che guida al posto nostro portandoci ovunque vogliamo, non so con che voglia lo faccia io avrei rigato la macchina per divertimento già il giorno dopo.

Sia io che mio padre entriamo e prima che questa parta, faccio un cenno privo di affetto verso mia madre che continua a sorridere come un ebete, chi lo sa si sarà bloccata. Finalmente vedo la nostra casa allontanarsi sempre di più fino a scomparire completamente. Tutto il tragitto prosegue tranquillamente, nessuno osa proferire parola e  mi sta più che bene.

Alcuni minuti dopo la macchina si ferma e immediatamente capisco che siamo arrivati a destinazione: un enorme aeroporto si piazza davanti i miei occhi, persone di ogni età entrano ed escono, c'è chi corre per paura di perdere il proprio volo e chi invece tranquillamente aspetta seduto su delle apposite poltroncine.

L'autista ci porge gentilmente le nostre valige e ci incamminiamo all'interno della grande struttura, attendiamo una mezz'oretta e finalmente ci imbarchiamo. Ovviamente mio padre non poteva non volare in prima classe e tutte ste stronzate varie, mentre lui cerca di sfruttare tutti i benefici che ha da offrire io mi limito ad aspettare il decollo.

" Tesoro oggi sei molto silenziosa, non vuoi niente? Sai che qualsiasi cosa tu voglia posso fartela portare" sento dire dalla persona al mio fianco, almeno ho la conferma che sia vivo e vegeto era da stamattina che non proferiva parola. "Ho solo bisogno che tu mi faccia trascorrere questo viaggio in tranquillità, grazie" rispondo velocemente e non sentendo nessuna replica penso che abbia afferrato il concetto.

Dopo l'imbarco degli ultimi passeggeri finalmente decolliamo e io osservando il paesaggio che si presenta esternamente cado in un sonno profondo. Improvvisamente sento qualcosa scuotermi la spalla, istintivamente mi volto e lentamente apro gli occhi.

"Jiwoo l'aereo è appena atterrato, eri parecchio stanca hai dormito per tutto il viaggio" dice l'uomo mentre cerca di farmi definitivamente svegliare. "Se non fossimo partiti all'alba avrei potuto dormire di più stamattina" rispondo ancora assonnata.

Scendiamo e ci dirigiamo verso la macchina che ci condurrà fino casa nostra, nel mentre non posso far a meno di ammirare il paesaggio che attira i miei occhi come se fossero calamite, non ricordavo che Seoul fosse così dannatamente  bella. Arrivati a casa prendo la mia roba e senza nemmeno aspettare mio padre mi precipito in quella che sarà la mia nuova camera. Sistemo tutti i vestiti e anche alcuni trucchi essenziali che ho portato visto che mi trucco sempre il minimo necessario.

Vedo mio padre affacciarsi in camera, mi ha avvisato che stasera forse non tornerà a casa essendo impegnato con il lavoro, bene non aspettavo altro finalmente posso andare a divertirmi un po'.

~Broken Soul~  Kim Taehyung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora