Fine cap.30/31

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La fine dell'inizio-capitolo 30
Giorgio's pov
Ero imbarazzatissimo ma non perchè dovevo sposare Alex ma per la situazione che si era creata. I wgf ci, e soprattutto, mi chiedevano come me l'ha chiesto eccetera eccetera.
La serata l'ho passata bene con tutti, o quasi, i miei amici, cosa fantastica. Unica pecca siamo tutti ubriachi. Non penso molto lucidamente, come gli altri dal tronde. Ho la vista offuscata? No non è così non so spiegare come vedo in questo momento. Però so per certo che Alex mi sta parlando e sento la voce uscire in ritardo dalle sue labbra. Sembra un gioco buggato. Fatto sta che non ho capito cosa mi abbia detto Alex, anche lui ubriaco, che parla in maniera incomprensibile. Chiudo per un secondo gli occhi lasciando che il mio ragazzo mi porti dove deve e poi buio.

-Il giorno seguente-
(mi scuso se la parte verrà trovata noiosa)
Narratore's pov

In casa di Alex e Giorgio c'è un silenzio assordante che però, purtroppo viene interrotto dallo squillo di un cellulare. Il proprietario di questo era Giorgio, il quale nonostante non sapesse chi lo stava chiamando rifiutò la chiamata rimettendosi a dormire. Se solo il ragazzo avesse letto chi stava disturbando il suo relax forse avrebbe risposto ma era troppo preso dal mal di testa causato dal dopo sbornia per leggere. Pian piano tutti si accorsero della situazione in cui erano finiti: tutte le coppie in camere separate e lascio immaginare cosa fosse successo quella notte. Le coppiette si accorsero di quanto la situazione fosse imbarazzante per i membri di queste che, rossi in volto, lasciarono l'abitazione un po' dispiaciuti per essersi fusi in casa d'altri. Mentre successe tutto questo Alex e Giorgio, Giorgio e Alex, la TheBadNauts, il gatto e il topo o come volete chiamarli stavano ancora dormendo pacificamente.
Dopo pochi minuti il campanello suonò svegliando i due anche se malcontenti e doloranti. Alex mugugnò qualcosa di incomprensibile, probabilmente si sarà lamentato per il mal di testa. Giorgio, invece, si guardò in torno per un attimo per poi soffermarsi sulla figura alla sua destra. Guardò i delicati lineamenti del volto assonnato del suo ragazzo, osservò attentamente i capelli iniziando a ricordare il loro profumo. Mentre il ragazzo stava ricordando un brivido freddo attraversò la schiena ad entrambi facendo ricoprire l'azzurro che stava visibilmente tremando. Fu proprio in quel momento che Giorgio realizzò che Alex affianco a lui era... era nudo? Il ragazzo sobbalzo creando un allarmismo da parte del turchese che senza volerlo fece cadere la coperta che fece intravedere il suo fisico ben scolpito ma proprio in quel momento, quando il castano si stava godendo una bella vista il campanello cominciò a suonare costantemente.

Giorgio's pov

Il campanello interruppe i miei pensieri poco casti su Alex così balzai in piedi indossando un paio di boxer trovati sul pavimento, probabilmente lì dalla sera prima, e una tuta grigia che mi stava leggermente larga e un po' per volere della tuta, che non volevo stringere, e un po' per volere mio si poteva chiaramente leggere la scritta "calvin klein" sulla fascia dei miei boxer. Mi precipitai giù dalle scale senza pensare nemmeno di mettere una maglietta o qualcos'altro. Noncurante di chi fosse la persona che stava cercando me oppure Alex, no non avevo pensato che unx perfettx sconosciutx mi potesse vedere a petto nudo con dei ciuffetti che mi ricadevano sugli occhi. Aprii la porta e ci trovai davanti una delle poche persone che avrei preferito non vedere la mattina dopo una nottata in cui mi sono ubriacato e ho fatto sesso con il mio ragazzo.
Era mio padre.
"Ciao Giorg-" non gli diedi il tempo che gli chiusi la porta in faccia chiudendola a chiave.
Così decisi che sarebbe stato meglio scrivergli un mssaggio.

tu:<che vuoi?> sorprendentemente mi rispose in fretta.
padre:<Vorrei parlarti>
tu:<di cosa?>
padre:<Aprimi>
*hai bloccato questo contatto *

Sento dei colpi più forti e continua a suonare il campanello insistentemente.
"Alex svegliati" mugugna.
"Alex vestiti, perfavore" non ne voleva sapere di ascoltarmi.
"A-Alex c'è mio padre.." dico con voce un po' tremante.
Lui si alza di colpo e inizia a vestirsi velocemente.
"Vado ad aprire prima che sfondi la porta." gli dico tranquillo.
"Umh.. No Giorgio aspet-".
Sento che mi dice qualcosa ma che non ho minimamente capito. Faccio velocemente le scale e per poco non cado sbattendo il mignolo. Bestemmio. "Arrivo!!" urlo cercando di non far sentire il mio dolore attraverso la mia voce.
Apro velocemente la porta trovando mio padre visibilmente irritato.
"Allora" prolungo le ultime lettere "che vuoi?" dico freddo subito dopo.
"Tua madre mi ha cacciato di ca-." si ferma e lo vedo guardarmi il petto.
"MA CHE CAZZO HAI SUL PETTO" si mette quasi ad urlare. Io lo zittisco.
"Eh? Di che parli?"
"Guarda tu stesso."
Entro in casa "Aspetta fuori."
Seguo la strada che porta al bagno e mi guardo allo specchio.
Bhe ottimo. Ottimo. Fantastico.
Continuo a fissare i 'marchi'  violacei sul mio petto.
Okay, manteniamo la calma e ricapitoliamo la situazione.
Mio padre omofobo ha visto i succhiotti che ho sul petto causati dal mio ragazzo.
Bene, no? No.
Forse è per questo che Alex cercava di fermarmi.
Vado in camera e vedo Alex seduto sull'angolo del letto intento a scrollare qualcosa sullo schermo del suo telefono. Quando si accorge che lo stavo osservando, probabilmente con le guance bordeaux, mi rivolge un sorriso imbarazzato.
"scusa" dice sotto voce.
Io gli sorrido tranquillamente ed estraggo dall'armadio una sua felpa.
Lui mi guarda male quando vede che è la sua preferita ma poco importa.
Discendo nuovamente le scale per andare da mio padre che mi guarda leggermente schifato?
"Quindi se sei venuto per chiedere alloggio dopo che mamma ti ha cacciato di casa per me puoi anche andare." mi guarda. "Cioè guardati intorno è pieno di hotel o di b&b. Chiedi rifugio a loro."
Poi faccio per chiudere la porta ma mi ferma.
"Ti prego, sei mio figlio non vorrai lasciare il tuo povero padre a congelare per strada?"
"È esattamente quello che sto facendo."
Provo a chiudere la porta ma mi blocca nuovamente.
"Lasciami passare almeno questa nottata qui, da te, mio figlio Giorgio."
"Posso almeno sapere perchè ti ha cacciato di casa?" Annuisce.
"Certo. In una discussione fra me e tua madre le ho detto che non mi andava bene che tu fossi fidanzato con un.. un uomo." dice cambiando tono. Gli faccio capire di proseguire il discorso.
"E.. e le ho detto che sei cambiato, non sei più il Giorgio che conoscevo, quello etero. Così lei si è arrabbiata ed.. ed è successo quel che è successo." lo guardo alzando un sopracciglio. Guardò un secondo il telefono e sobbalzo.
"Oh, guarda che ora si è fatta, devo fare una chiamata."
Entro di corsa e corro fino in camera mia e del mio ragazzo.
"Mio padre ha chiesto di stare qui." Vedo il suo volto sbiancare. "Tranquillo, ora chiamo mia madre"

Like the good old days~TheBadNauts~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora