(CAPITOLO 22)> Raven E Cesare Si Incontrano.

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La missione nel lontano 1774 era andata a buon fine, eravamo riusciti con successo ad impadronirci dello Smeraldo, che regnava quieto nella corona del Re Luigi XVI. In fine tornammo a casa, nella nostra epoca, ma non riuscivo a dimenticare quel ragazzo dai capelli corvini, così al mattino successivo mi recai in biblioteca per fare delle ricerche per conto mio, che riempissero il vuoto che stavo colmando nella mia testa, in cerca di una risposta. Successivamente, riuscii con successo ad impadronirmi di un libro, che parlava dei vari viaggiatori nel tempo, che avevano caratterizzato la storia, tra questi apparve un nome, che calzava a pennello con la descrizione di quel giovane; Cesare Borgia. 

Il giovane dagli occhi color cobalto e i capelli corvini mossi all'altezza delle spalle

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Il giovane dagli occhi color cobalto e i capelli corvini mossi all'altezza delle spalle. Il padre di quest'ultimo, venne eletto Papa di Roma nel lontano 1492 (anno in cui venne scoperto il "nuovo mondo" da Colombo), a Cesare aspettava lo stesso destino del padre, ma in cuor suo sapeva che quella non era mai stata la vita che desiderava e così si dedicò ai viaggi nel tempo, che gli regalarono tante avventure e parecchie sorprese. Era da matti pensare di potermi prendere una "cotta" per quel giovane che non apparteneva alla mia epoca, ma il mio unico desiderio era quello di rivederlo, avevo la strana sensazione che mi avesse rubato qualcosa di intimo, come i sentimenti. In quel periodo nella mia testa regnava soltanto il caos, la confusione totale, era una continua lotta tra la testa e il cuore, ma decisi ugualmente di esaudire il mio desiderio di rivedere quel giovane e così mi intrufolai all'interno del quartier generale dei Lupi D'Acciaio e attivai la macchina del tempo. Trasmigrai nella sua epoca, cioè nel 1492, dimenticandomi di vedermi in modo adeguato. Indossavo dei comuni jeans e una maglietta a tinta unica, ma prima di trasmigrare completamente, ero riuscita ad afferrare un mantello che mi coprisse interamente. Era di un semplice colore nero fatto di velluto morbido, con un cappuccio largo. Mi nascondevo nell'ombra in attesa di incontrarlo, poi nel tardo pomeriggio, mentre spiavo la piazza romana, qualcuno mi puntò una spada alle spalle e poi disse:

- <<Chi siete straniero!?>>.

Sembrava proprio la sua voce. Mi voltai con cautela e lo guardai.

- <<Siete proprio voi!>>, esclamò sorpreso

- <<Sì!>>, affermai felice di averlo ritrovato.

- <<Ma quindi siete una viaggiatrice nel tempo!>>, esclamò sorpreso.

- <<Esattamente!>>.

- <<Da quale epoca venite?>>, domandò curioso.

- <<Dal ventunesimo secolo!>>, risposi abbassando lo sguardo.

- <<Beh!, non potete restare qui, è pericoloso!>>, aggiunse con dei ripensamenti.

- <<Caro signor Borgia, so cavarmela benissimo da sola!>>, risposi scherzosamente.

Lui mosse un piccolo sorrisetto.

- <<Siete tremenda!>>, esclamò ridendo.

- <<Dammi del tu!>>, dissi con un tono sicuro.

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