(CAPITOLO 3)> Il Lupo Bianco.

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Mentre Isaac, cercava disperatamente Crystal, la nostra sospettata, io mi occupavo di trovare la tribù degli Akani, i quali mi avrebbero aiutato a separarmi da lui, in un modo o nell'altro. Ma qui subentrò un altro dettaglio inquietante, nel bagno delle ragazze, al piano superiore venne ritrovato un pentagono disegnato col sangue sul pavimento. Non ne capii il significato, ma ero sicura che qualcuno stava cercando di lasciarci dei messaggi in codice, che solo io ed Isaac eravamo in grado decifrare. Crystal, era come scomparsa da Brooklyn, nessuno era riuscito a trovarla, fin quando una sera piovosa di Novembre, non apparve davanti alla mia porta chiedendomi di farla entrare, era tutta fradicia e infreddolita. Si accomodò dentro, ed io la feci sedere davanti al camino per riscaldarsi un po'. Dopodiché, con più calma le chiesi che cosa fosse successo in quell'ultima settimana, lei tremava e non riusciva a parlare come se un nodo alla gola glielo stava impedendo. Cercai di farla calmare, ma non ci fu verso. Improvvisamente i suoi occhi verdi assunsero un colorito dorato e subito dopo apparvero anche i canini da Licantropo, Crystal si stava proprio per trasformare nel bel mezzo del salotto e infine accadde l'inevitabile.

-<<Raven!, la testa, sembra che mi stia per scoppiare!>>, gridò Crystal in preda al dolore.

- <<Cry->>, non feci in tempo a terminare la frase che, la ragazza assunse le sembianze di un grande Lupo Bianco, che destò in me immediatamente una sensazione di stupore e di incredulità.

- <<Ciao Crystal!>>, esclamai accarezzandole il muso.

Successivamente sentii la porta di casa aprirsi, si trattava fortunatamente soltanto di mia sorella minore. Lei vide ogni cosa, ma la sua reazione, apparentemente tranquilla e rilassata, destandomi qualche sospetto. Adesso c'era un problema più grande. Crystal doveva ritornare immediatamente umana, ma fino al sorgere del Sole, avevamo tutti quanti le mani legate. In ogni, cercando ogni modo per tenerla il più nascosta possibile, soprattutto agli occhi attenti di nostra madre. Così facendo, decidemmo di nasconderla dentro alla mia stanza, sperando che nostra madre non entrasse. Miry, nel frattempo si trovava dietro alla porta, per sentire ciò che stava facendo la mamma al piano di sotto, quando improvvisamente sentimmo dei passi provenienti dalle scale. A quel punto mia sorella disse a bassa voce:

- <<Rav! Mamma sta salendo le scale. Nascondi immediatamente Crystal dentro al bagno>>.

In quel momento presa dal panico aprii la porta del bagno velocemente e cercai di spingerla al suo interno, ma era spaventata e si rifiutava di entrare, ormai manca davvero pochissimo tempo e la mamma ben presto avrebbe aperto quella dannata porta di camera mia. Miry cercò di temporeggiare, distraendola, improvvisando anche un falso mal di testa, che portò totalmente fuori strada nostra madre, la quale riscese al piano di sotto per preparare un'aspirina a mia sorella. Nel frattempo, Crystal si trovava chiusa in bagno, nascosta dentro alla vasca da bagno, in attesa che sorgesse il Sole. Improvvisamente la porta della stanza si aprì e mia madre domandò sospetta:

- <<Cosa state combinando qui dentro?>>.

- <<Noi? Assolutamente nulla mamma. Sto aiutando Raven con matematica, sai che lei non è mai stata un grande genio in questa materia>>, rispose frettolosamente mia sorella, con la fronte sudata e con il cuore che batteva all'impazzata. 

Nostra madre, a quel punto ci guardò con aria sospetta e poi chiuse la porta della mia stanza andando via. Qualche ora più tardi, dalla mia finestra si potettero intravedere i primi raggi di Sole, affievoliti, che pian piano si rinforzavano in alto nel cielo. Improvvisamente dal bagno, io e Miry sentimmo un grido e poi un tonfo. Aprimmo la porta e davanti ci ritrovammo Crystal priva di vestiti con un'espressione terrorizzata in volto. Dopodiché l'aiutammo a darsi una ripulita e Miry portò dalla sua stanza dei vestiti da dare alla ragazza. 

- <<Credo che noi abbiamo la stessa taglia>>, disse timidamente mia sorella, rivolgendosi a Crystal. 

La ragazza fece un piccolo sorriso e poi prese i vesti tra le mani e si affrettò a rivestirsi, ma poco dopo più tardi, arrivò Isaac entrando dalla finestra e si scagliò contro la ragazza dai capelli dorati. Avevo provato a fermarlo, ma non ci fu verso, a quel punto i miei occhi color cobalto, cambiarono divenendo rossi come due rubini e gridai:

- <<Basta Isaac! Così la uccidi!>>.

Lo spinsi via e diedi immediatamente soccorso a Crystal, che in quel momento si trovava sul pavimento col viso lacerato da graffi, ma la fortuna dei Lupi Mannari era che riuscivano a guarire molto in fretta, quasi da non percepire dolore. Isaac si rialzò dal pavimento e domandò furioso:

- <<Sai lei per chi lavora?>>.

- <<No!>>, esclamai insospettita.

- <<Lavora per il nemico!>>, rispose parlando a voce molta alta.

- <<Il nemico?>>, domandai confusa.

- <<Sì! Un Vampiro psicopatico, di nome David Moon, che uccide le persone innocenti di questa città e lei sta dalla sua parte, è una traditrice della nostra specie, merita solo la morte!>>, continuò Isaac guardando Crystal con disprezzo e odio.

- <<Non è assolutamente vero! Io non lavoro per nessuno!>>, commentò Crystal provando a difendersi dalle continue accuse di Isaac. 

Era la prima volta che vedevo quello sguardo sul viso di Isaac. Solitamente con me era sempre gentile e dolce, ma quella volta si era arrabbiato sul serio. Nel frattempo era sorto il sole e noi, purtroppo, dovevamo andare a scuola dopo aver passato l'intera notte in bianco. Quella mattina a scuola fu proprio Isaac ad accompagnarci e per tutto il tragitto non fece altro che ripetere sempre le stesse cose a Crystal. Dopodiché arrivammo a scuola con dieci minuti di anticipo e a quel punto ne approfittai per far calmare Isaac, che era fin troppo agitato quella mattina. Ci trovavamo sul retro della scuola, dove poco più distante sorgeva una Foresta, in cui nessuno osava addentrarsi per via dei "mostri" che la popolavano, ma tutto ciò veniva utilizzato semplicemente per far spaventare i bambini nella notte di Halloween. A quel punto mi accertai che non ci fosse nessuno e poi dissi:

- <<Isaac. Possiamo fidarci di lei. Me lo sento>>.

- <<Non è come credi Rav>>, concluse Isaac voltato di spalle.

Mi avvicinai a lui cautamente e lo abbracciai da dietro, poggiando la guancia sulle sue spalle larghe. Isaac successivamente si girò rivolgendomi il suo sguardo e disse a bassa voce prendo tra le sue mani il mio viso freddo:

- <<Nessuno ti farà mai del male. Te lo prometto>>.

Dopodiché ritornammo dagli altri, che nel frattempo ci stavano aspettando davanti all'ingresso dell'istituto e nel mentre che stavamo seguendo la lezione di Letteratura sentimmo cantare qualcuno, era un canto ammaliante. In seguito mi voltai verso Isaac e Crystal.

- <<Lo sentite anche voi?>>, domandai a bassa voce in seguito.

- <<Sì, sento la testa scoppiare>>, rispose Isaac tappandosi le orecchie insanguinate 

Uscimmo rapidamente dalla classe e ci dirigemmo verso il corridoio deserto, quando davanti a noi apparvero tre ragazze dai lunghi capelli mossi castani, che indossavano degli abiti bianchi di seta pregiata, come se fossero di un'altra epoca, avevano la pelle perlacea e dai tratti violacei. Successivamente avanzarono verso di noi, continuando a cantare. Il sangue iniziò ad uscire non solo dalle orecchie, ma anche dal naso e in fine dalla bocca, il sangue era di uno strano colorito violaceo, quasi nero. Successivamente iniziammo a sentirci molto deboli, fin quando non cademmo sul pavimento lucido privi di forse, con la vista totalmente offuscata dalla nebbia che trasportavano le tre ragazze misteriose. Erano delle Ninfe, che furono imprigionate all'interno di una tavoletta di pietra, che precedentemente venne messa all'interno del Tempio di Afrodite, in Grecia. Erano abbastanza malvagie, capaci di uccidere un'esercito armato con una sola nota, il loro canto, infatti, era così letale che si potevano perdere i sensi anche per una settimana, se eri pur sempre un sovrannaturale, perché un essere umano non sarebbe sopravvissuto.

- <<Che cosa erano quelle diaboliche creature?>>, domandò Isaac indolenzito.

- <<Ninfe!>>, esclamò Crystal rialzandosi dal pavimento.

- <<Ragazzi? Prevedo guai in arrivo>>, risposi intervenendo.

- <<Puoi dirlo forte>>, concluse Isaac avvicinandosi a me.

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