(CAPITOLO 31)> Ritorno Alla Normalità.

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3 Anni Dopo...

Una bellissima mattina, svegliandomi iniziai a provare una strana sensazione di leggerezza, finalmente il periodo del terrore era ormai cessato, ma nessuno dei miei amici ricordava ciò che era successo, non si ricordavano neppure di me, né di mia sorella, niente. Così facendo ci perdemmo tutti quanti di vista, ogni uno di loro continuò a condurre la propria vita come meglio credeva, ma sapevo che un giorno ci saremmo rincontrati e sarebbero ritornati a ricordare tutto ciò che eravamo stati.

La dottoressa Martin rimase sconvolta nel sentire la mia storia, non credeva alle sue orecchie, ma ciò che le avevo appena raccontato combaciava con la realtà dei fatti.

- <<Ben fatto Raven!. Ci vediamo domani per un'altra seduta!>>, disse la dottoressa Martin compiaciuta dei miei progressi.

E così ci salutammo e uscii dal suo studio, in direzione dell'aula di chimica per il compito di scienze. La High School non era affatto cambiata, c'erano sempre le stesse persone, con gli stessi volti e gli stessi occhi che mi guardavano come se io non fossi una ragazza "normale" e avevano ragione, perché io, Raven Barnes non lo ero affatto. Dopo l'avverarsi della profezia, i miei poteri scomparvero, ritornando così una semplice ragazzina adolescente, così, oltre alla psicoterapia, decisi si iscrivermi nuovamente a danza e presi anche la decisione di inviare l'iscrizione per il Collage a New York, volevo studiare Pedagogia, uno dei miei più grandi sogni che tenevo confinato all'interno di un cassetto e adesso ciò che non ero riuscita a fare, si stava pian piano realizzando, bastava soltanto un po' di pazienza. Credo che non avrei mai e poi mai dimenticato ciò che era accaduto, mentre agli altri è aspettata una sorte migliore della mia, perché loro avevo dimenticato ogni singola cosa e a volte anche io avrei preferito dimenticare, ma non era possibile. Una sera, mentre uscivo da un pub alla periferia della città, finii per scontrarmi con un bellissimo ragazzo dai capelli dorati, finimmo per terra e i nostri sguardi si incrociarono e involontariamente dissi:

- <<Isaac?!>>.

- <<Ci conosciamo?>>, domandò il ragazzo confuso e spaesato.

- <<No!>>, risposi abbassando lo sguardo.

- <<Come ti chiami?>>, domandò il giovane che non mi conobbe.

- <<Raven!>>, risposi come se nulla fosse.

- <<Ti sei fatta male, Raven?>>, continuò Isaac sorridendo.

Quel suo sorriso non era cambiato affatto, che se lui non si ricordava più di me.

- <<No non preoccuparti, sto bene!>>, risposi aggiustandomi il vestito.

- <<Mi dispiace così tanto, adesso il tuo vestito è tutto rovinato, per scusarmi vorrei accompagnarti a casa. Posso?>>.

- <<Ma certo che puoi!>>, conclusi sorridendogli.

Mentre eravamo in macchina, il mio cuore esplodeva di felicità, perché ciò era un vero e proprio segno del destino, quello di averlo rincontrato dopo così tantissimo tempo. Finimmo per cambiarci i numeri di telefono, anche se il suo l'avevo già, ma ovviamente aveva dimenticato anche quello. Poi Isaac prima che scendessi dall'auto disse:

- <<Ho la sensazione di averti già conosciuta!>>.

Il mio cuore si fermò di colpo e un nodo alla gola non mi diede la possibilità di rispondere.

- <<Assomigli tantissimo ad una ragazza che appare nei miei sogni, non appena chiudo gli occhi, ma l'immagine appare sfogata e non riesco a capire chi potrebbe essere!>>, aggiunse il ragazzo disperato.

Il Segreto Di RavenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora