(CAPITOLO 29)> I Guardiani.

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Mi avvicinai ad esse, ma non appena si accorsero di me scomparvero nel nulla, lasciando soltanto il lino che avevano tessuto precedentemente, che penzolava dai rami degli alberi di noci. Tornai rapidamente a casa, dove consultai immediatamente uno dei libri, che mia sorella teneva nella sua stanza e quello che scoprii subito dopo, fu davvero sconvolgente. Presi il libro e corsi da Nana, volevo vederci chiari in questa storia e quindi avevo bisogno di saperne di più, da una persona con una certa esperienza. Erano degli spiriti che annunciavano la morte e quindi qualcuno a me caro ben presto sarebbe morto, poteva essere chiunque e l'ansia iniziò a farsi sentire, il cuore batteva forte e le mani iniziarono a sudare. Successivamente, sconvolta e col l'animo in frantumi, tornai a casa, con gli occhi colmi da lacrime cristalline, non appena giunse la notte, mi affacciai alla finestra della mia stanze e fu proprio in quel momento che le rividi per una seconda volta. Erano schierate sul marciapiede dell'altra parte della strada, che si tenevano per mano e guardavano la mia casa, immobili e senza far nulla, osservavano soltanto, come se stessero aspettando qualcuno o qualcosa che uscisse da lì dentro. A quel punto, corsi nella camera di Miry e dissi con aria molto preoccupata:

- <<Vieni nella mia stanza, c'è una cosa che devi vedere al più presto>>.

- <<Rav, che succede?>>, domandò aggrottando la fronte.

- <<Vieni presto!>>, esclamai afferrando la sua mano.

E così Miry, vide con i suoi stessi occhi, ciò che avevo appena visto io e preoccupata continuò dicendo:

- <<Credo che dovremmo alzare le barriere magiche attorno alla casa, Rav>>.

- <<Vado a svegliare la mamma>>, aggiunsi appoggiando una mano sulla sua spalla.

Fece un piccolo cenno con la testa e andai via dalla camera, in direzione del salotto. Percorsi le scale rapidamente e andai ad avvertire nostra madre, la quale si precipitò immediatamente al piano superiore, per aiutare Miry ad alzare le barriere magiche. Disegnammo un pentagono sul pavimento della mia stanze e ci prendemmo per mano, iniziammo a recitare varie formule in latino, affinché le barriere reggessero il più possibile ad un attacco nemico. Adesso bastava soltanto attendere, ma la cosa più importante era quella di non farci prendere dal panico e di mantenere i nervi ben saldi, la resa dei conti era più vicina di quanto pensavamo. Ricordo, che nessuno di noi, all'interno di quella casa, quella notte aveva chiuso occhi e ormai quando il sole stava quasi per sorgere le Tessitrici di Lino, scomparvero in una fittissima nebbia grigia. Al mattino seguente, Nana arrivò a casa nostra, era seduta sul divano in salotto e la sorpresi, mentre stava parlando con i miei genitori. Discutevano della nostra incolumità e così decisero di adottare dei guardiani magici, affinché ci proteggessero in qualsiasi momento, quindi convocarono anche le altre ragazze e non appena eravamo tutte presenti, Nana ci diede il Bestiario, un'antico libro fatto di cuoio con tre lune stampate sulla copertina. In cui venivano elencate tutte le creature magiche del mondo, come se esso fungesse da enciclopedia. Ci soffermammo su una rara specie di guardiani magici, chiamati Darkmandem, creature molto razionali e saggi, che sceglievano i propri protetti con molta cura e attenzione, non eravamo noi a sceglierli, ma loro. In oltre avevano il potere di poter mutare forma a loro piacimento, a seconda delle occasioni e della necessità. Ogni uno di esso aveva una runa sulla fronte che appariva ogni tal volta che desideravano comunicare col proprio protetto. Dopodiché Nana né evocò sei e poco dopo più tardi, egli apparvero davanti ai nostri occhi e si presentarono a noi, la donna spiegò loro quale fosse il problema e i demoni fecero la loro scelta con molta cura e attenzione. Kira, un gatto nero, dalle sembianze simili a quelli di una volpe, per via della sua pelliccia molto folta, scelse di proteggermi.

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