Capitolo 11

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Dan.

Sapere che la madre di Tom era stata rapita e che lui stesso nel frattempo era stato condotto direttamente a casa sua per capire, ma soprattutto vedere direttamente tutta la situazione che si era venuta a creare, mi aveva fatto letteralmente imbestialire e non riuscivo proprio a nasconderlo, difatti...

"Tutto bene?"

Dopo la domanda di Tom lo guardai. "Sì, perché?"

"Sei teso." Mi disse a quel punto Tom con uno sguardo estremamente triste ed altrettanto nervoso.

Felton infatti, non voleva vedermi così in un'occasione importante come quella, ossia la visita al British Museum, ma purtroppo fu più forte di me.

"Un po' in effetti." Sospirai dispiaciuto. "Scusami."

"Di che cosa Dan? Non sei tu quello che deve scusarsi." Mi rispose con un'intensa rabbia in corpo. "Ma stai tranquillo che Jade non la passerà liscia!"

Dopo quelle parole non potei fare altro che guardarlo. "Che intenzioni hai?"

"Una denuncia non gliela toglie proprio nessuno!" Dopo quell'affermazione lo guardai attentamente. "Non sei d'accordo anche tu?"

"Assolutamente Tom, non puoi fare altrimenti!" Dissi.

"Così finalmente ci lascia in pace!" Ringhiò arrabbiato.

"Infatti." Risposi. "Adesso però non ci pensiamo a lei. Godiamoci questa giornata in santa pace e stiamo con Emma e tutti gli altri. Vedrai che andrà tutto bene."

A quelle dolci parole Tom mi sorrise. "Va bene."

Una volta che entrammo dentro il museo, io, lui e tutti gli altri ci sparpagliammo un po' attorno alle immense sale che esponevano i quadri più belli e famosi.

A quel punto Emma assieme alla sua dolcissima Scarlett si mise ad osservare con tanta ammirazione alcuni quadri del famoso pittore Van Gogh e lo stesso feci io guardando il quadro con gli immensi girasoli.

"Bello, vero?"

Dopo la domanda di Rupert, lo guardai. "Sì! Li amo tutti i suoi quadri. Sono un vero spettacolo!"

Rupert mi sorrise e in un attimo venimmo raggiunti da Stanislav e Tom con affianco Bonnie, Evanna, Emma e Scarlett che avevano appena finito di contemplare ciò che più gli interessava.

"Che cosa ne direste se ce ne andassimo a fare un pic-nic o a mangiare qualcosa in un ristornate qui vicino?"

Appena Bonnie propose ciò, tutti noi ci guardammo con felicità e in un secondo, forse meno, decidemmo per il ristorante dato che era la scelta sicuramente più pratica, ma anche decisamente più rilassante.

In circa mezz'ora arrivammo al ristorante The Bingham venendo accolti con immenso calore da parte del padrone che quindi ci fece accomodare in uno dei tanti immensi tavoli presenti in una magnifica terrazza circondata da un parco fiorito da mozzare il fiato per quanto fosse bello ed altrettanto signorile.

"Wow!" Dissi.

"Vi piace?" Ci chiese a quel punto il padrone, un uomo alto, dall'aria bonacciona ed un viso sorridente.

"È meraviglioso!" Commentò allora Stanislav per poi guardarsi intorno ammaliato da tanta bellezza. "Credo che dovremmo festeggiarlo qui il nostro matrimonio. Che cosa ne dici Rupert? Ti piace l'idea?"

Dopo quella proposta venuta dal cuore, Rupert diventò completamente rosso, nel mentre tutti gli altri, me compreso non potremmo fare altro che sorridere felici.

"Stanislav! Io..."

"Che cosa ho detto di male?!"

"Nulla!" Rise. "Solo che che... non me lo aspettavo!"

A quel punto Stanislav rise come un matto non tanto per la richiesta fatta, quanto per l'espressione di Rupert che era la cosa più buffa del momento.

"Lo so, ho agito d'impulso, ma anche per vedere la tua reazione. Il posto è stupendo, non puoi dire di no!"

"Ed io non dico di no! È perfetto Stany quindi la mia risposta è sì, lo voglio amore mio!"

Appena detto ciò i due si baciarono con ardore non curandosi più del fatto che erano davanti a noi che a quel punto non potremmo fare altro che applaudirli assieme al padrone che poi infine si avviò in sala per prenderci i menù.

"Scusateci..." disse a quel punto Rupert ancora rosso in viso e con il cuore letteralmente in gola. "Eccoci!"

"E perché?" domandò Evanna. "Non avete fatto nulla di male. È bellissimo invece poter mostrare al pubblico il nostro amore. Non capita più molto spesso."

"Hai ragione amore mio." Rispose a quel punto la bella Bonnie con un sorriso. "Incominciamo subito!"

Dopo il loro bacio, io abbassai immediatamente gli occhi per un lunghissimo attimo sentendomi di troppo, ma proprio in quel momento Tom venne in mio aiuto in quanto mi strinse la mano.

Dopo quel gesto lo guardai attentamente, nel mentre le sue dita si erano attorcigliate con le mie.

Quel movimento mi fece battere fortissimo il cuore in petto, tanto da arrossire in maniera evidente, ma Tom sembrò non notarlo in quanto era preso nell'osservare i miei occhi azzurrissimi come il mare, esattamente come i suoi dello stesso identico colore.

"Che succede Tom? Perché mi stringi la mano?"

Dopo la mia più che lecita domanda, Tom non poté fare altro che osservarmi ancora per un lungo attimo fino a quando senza premeditarlo, mi diede un nuovo bacio, questa volta molto, molto più lungo del precedente che fu un semplice bacio a stampo.

"E questo che... che significa?"

Appena detto ciò, Tom mi guardò attentamente, ma invece di rispondermi mi baciò ancora una volta, fino a che i nostri amici non fecero in modo di farci fermare, visto che eravamo con loro in un luogo pubblico.

"Ragazzi!" Disse a quel punto Scarlett. "Non vi pare di esagerare? Se dovete fare le vostre cose prendetevi una stanza!"

A quel punto Tom ed io scoppiammo a ridere e il biondo mi disse come se non avesse sentito niente: "Significa che mi piaci e che voglio stare con te!"

Feltcliffe ~ Verso Londra! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora