Dan.
Dopo il nostro dolcissimo e mieloso amplesso, Tom ed io ci stringemmo a lungo restando così per un bel pò.
In quei lunghi istanti infatti, avevo appoggiato la mia testa sul suo petto, ascoltando così il battito del suo cuore. Tutto ciò mi rendeva davvero felice.
"Ehi, tutto bene Dan?"
"Mai stato meglio amore mio!" Sorrisi per poi dargli un bacio molto dolce che ci unì ancor più di prima.
Dopo quelle parole Tom mi baciò con ardore e in un attimo riprendemmo a fare l'Amore come non mai sentendoci felicissimi ed altrettanto appagati proseguendo la nostra relazione al massimo della gioia.
Con tutti quei pensieri in testa il mio primo mese a Londra passò velocemente e in maniera piacevolissima in compagnia del ragazzo più dolce e sexy del pianeta.
12 Ottobre, Hyde Park ore 15:00.
Quella pomeriggio decisi di andare a studiare lì in quanto avevo bisogno di estrema pace ed altrettanta calma.
Durante quel mese, date le forti emozioni provate nell'incontrare Tom e tutti i suoi amici, tra cui la mia prima volta con il mio stesso idolo, nonché ormai il mio ragazzo a tutti gli effetti, non avevo pensato proprio al mio dottorato in ingegneria informatica, la mia più grande passione.
Se però in quel momento la mia voglia di studiare era alle stelle, il destino desiderava tutto il contrario per me, ma di che cosa stiamo parlando?
In meno di un secondo infatti, il mio cellulare squillò e a quel punto guardando il display non potei fare altro che sorridere: Tom appunto mi stava chiamando.
"Ehi!" Sorrisi emozionato di sentirlo dopo neanche un'ora che ci eravamo salutati.
"Ohi, Dan!" Sorrise lui con il suo solito tono di voce suadente ed altrettanto solare.
"Che succede piccolo? Come mai mi chiami?"
"Ho bisogno di vederti, puoi venire all'indirizzo che sto per comunicarti?"
Quelle parole mi lasciarono di stucco. "Ok, va bene!"
"Ti aspetto in Washington street, 2."
"Aspetta che me lo segno..." risposi prendendo infatti un foglietto. "A che ora è l'appuntamento?"
"Tra un'ora!" Sorrise nuovamente.
"Va-va bene, ci sarò." Risposi. "Vedrò di essere puntuale."
"Devi, è un ordine!"
"Ok, ma che cosa sta succedendo Tom? Mi devo preoccupare?"
"È una sorpresa piccolo. Ti aspetto!"
"A dopo tesoro."
Tom rise di cuore. "Ciao amore!"
Una volta che riattaccai il telefono, il mio cuore iniziò a battere con estrema forza.
Avevo ormai capito molto bene che Tom faceva sul serio con me e anch'io non scherzavo con lui in quanto per me era ormai diventato molto importante, anche se lo conoscevo solamente da un mese, ma qualcosa mi spaventava terribilmente.
Ma di che cosa si trattava?
Con tutti quei dolci e paurosi rimugini in testa, mi alzai dal prato sul quale avevo steso un piccolo plaid a quadratini bianchi e scuri e mi avviai in direzione della metro per potere raggiungere Tom nel luogo indicato.
Dopo dieci minuti circa arrivai a destinazione, ossia in Washington street 2 notando immediatamente il piccolo numero civico situato vicino all'entrata.
A quel punto mi misi ad osservare la Villa abnorme che si trovava difronte a me in quanto era un sogno, quel quartiere stesso lo era ed io credevo di essere finito in una favola dalla quale era difficile risvegliarsi.
Dopo qualche secondo circa mi avvicinai davanti al portone per poter suonare al campanello in attesa di essere accolto.
Nell'attesa quindi mi misi ad osservare il bellissimo panorama difronte a me e in nemmeno dieci secondi una cameriera mi aprì mostrandomi un bel sorriso.
"Desidera?"
"Ehm..."
"Lasci Ally, è per me!"
"Con permesso signore." Rispose allora la donna per poi inchinarsi a lui e allontanarsi da lì lasciandoci soli, nel mentre Tom era difronte a me con quel sorriso dolce ed altrettanto sexy, magnetico.
"Puntuale come un orologio svizzero!"
"Eh, lo so, se mi dici un orario amo rispettarlo." Sorrisi leggermente imbarazzato, nel mentre lui mi sorrideva felice e mi faceva accomodare in camera sua.
"Prego Dan, accomodati!"
"Grazie." Risposi abbassando poi lo sguardo.
"Questa è la casa dei miei genitori." Mi disse lui facendomi schizzare il cuore in gola. "Adesso però loro sono partiti per un viaggio di piacere, quindi abbiamo casa tutta per noi." Mi disse con un sorriso gigantesco.
"Tom ma cosa..."
"Shhh..." disse toccandomi le guance per poi accarezzarmele. "È tutto perfetto Dan e tra qualche minuto te ne accorgerai." Detto ciò, lui mi baciò con ardore e a quello scontro di labbra non potei fare altro che squittire emozionato in quanto le sue labbra erano magnifiche e lui sapeva baciare in maniera perfetta. "Non dire niente amore mio, lasciati solo andare a me."
Dopo aver detto tutto ciò, Tom riprese a baciarmi: la nostra effusione era assolutamente famelica, possessiva.
Tom mi stava stringendo con forza a se ed io non potei fare altro che gemere nel bacio in quanto le nostre lingue si stavano intrecciando tra di loro e all'infinito.
A quel punto quindi provai a staccarmi da lui cercando di respirare un pochino, ma alla fine ansimai solamente in quanto lui non sembrava disposto a fermarsi.
"Aspetta Tom..." ancora affannato.
"Ti voglio!"
I suoi occhi azzurrissimi stavano brillando e prima che potessi dire qualsiasi cosa, lui mi prese in braccio facendomi poi sdraiare direttamente nel suo letto.
In quel momento quindi lui si mise immediatamente sopra di me negandomi così ogni via di fuga in quanto voleva che ogni mia attenzione fosse per lui.
"Che cos'è che ti preoccupa piccolo? Dimmelo."
"Ho paura di innamorarmi davvero. È una cosa seria."
"Lo so piccolo. È molto importante!"
Annuì. "E quindi ci vado cauto, anche se... se con te sto bene e abbiamo anche fatto l'Amore. È stato unico!"
"Dan ascoltami." Disse catturando il mio sguardo. "Non devi avere paura di niente, ok? Staremo sempre insieme e sarà bellissimo, vedrai!"
Dopo aver detto ciò, Tom mi baciò nuovamente e in meno di dieci minuti facemmo l'Amore come non mai sentendoci uniti ed altrettanto felici.
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Feltcliffe ~ Verso Londra!
FanfictionDaniel parte per Londra da New York per iniziare il suo dottorato, ma una nuova ed altrettanto inaspettata avventura lo attende. Ma di che cosa stiamo parlando? Attenzione: Tutto quello che viene narrato in questa storia è frutto della mia immagina...