Capitolo 2

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Tom.
Ore 07:30.

Arrivai in corridoio mezzo assonnato in quanto quella notte non avevo letteralmente chiuso occhio grazie all'arrivo di quel dolcissimo ragazzo che letteralmente mi aveva fatto impazzire, percependo all'improvviso un forte odore di uova e pancetta.

Continuando ad odorare tale profumo, arrivai in cucina vedendolo intento ai fornelli.

"Daniel?!"

"Buongiorno Tom." Rispose con un sorriso timido.

"Che cosa stai preparando?"

"Uova e pancetta, la sto cucinando anche per te!"

"Non dovevi Dan."

"Figurati, lo faccio volentieri. Insomma, tu e tua madre siete stati molto carini ad ospitarmi e soprattutto tu a rimanere qui con me un mese... ti ringrazio."

Dopo quelle parole non potei fare altro che sorridergli intenerito. "È un piacere per me averti qui!"

Appena detto ciò, Dan si mise a sedere sulla sedia; nei suoi occhi un velo di gioia, nel mentre le sue guance si erano colorite di un rosso piuttosto scarlatto.

"G-grazie." Balbettò per poi cercare di darsi un tono alzandosi da lì per avvicinarsi di nuovo ai fornelli.

"Non c'è di che."

A quel punto Dan appoggiò la piccola profumata padella sul tavolo ed io sorrisi.

Solitamente non ero abituato a mangiare tutto ciò a colazione, ma non potevo certo rifiutare la sua bontà ed altrettanta gentilezza. Era stato così carino!

In quel momento guardai con attenzione il piatto che mi ero riempito, non facendo proprio caso a tutto ciò che Dan stava facendo nel frattempo, ma appena alzai gli occhi le mie labbra si spalancarono del tutto.

"Ma..."

Vedendo la mia reazione Dan scoppiò a ridere in quanto in quel momento aveva in mano una bottiglia di latte Parmalat ed un pacco di biscotti al cacao.

"Sorpreso?" Mi chiese.

"Beh, direi proprio di sì. Come mai li hai comprati?"

"Ho pensato di variare un po' la colazione. Questa mattina mi sono alzato relativamente presto e quindi sono andato a fare un po' di spesa. Mi andava di fare qualcosa di speciale... per te."

Sorrisi. "Non dovevi disturbarti, veramente."

"Sì invece. Grazie ancora."

"Grazie a te." Risposi per poi vedere che Dan si stava avvicinando a me per darmi un lento bacio sulla guancia, un gesto che mi riscaldò letteralmente il cuore e che mi fece anche chiudere gli occhi per un lungo istante, nel mentre una forte scarica di adrenalina ed emozioni invase tutto il mio corpo.

Che cosa mi stava accadendo?!

Un'ora più tardi, dopo essersi preparato al meglio per affrontare quella nuova giornata, Daniel uscì di casa per andare a prendere la metro e avviarsi così all'Università di Cambridge ed iniziare a studiare in biblioteca.

Nel frattempo io lo avrei atteso a casa per preparare il pranzo e sbrigare così altre faccende domestiche, dato che quella mattina non avevo impegni di lavoro in banca, il mio impiego da ormai sei anni.

Nel mentre pensavo a tutto ciò, Dan montò dentro la metro e in una ventina di minuti arrivò a destinazione.

Una volta entrato e avere preso possesso di uno dei tanti tavoli dell'immensa biblioteca, Dan accese il proprio pc portatile iniziando così a scrivere la sua ricerca sui software.

All'improvviso però una ragazza gli si piazzò accanto e Dan a quel punto non poté fare altro che guardarla.

"Tu sei Daniel?"

Dopo quelle parole che stupirono non poco Dan appunto, lui la guardò attentamente.

"Sì. Ci conosciamo per caso?"

"No, non ancora."

"Chi sei? Non capisco..."

"Avrei bisogno di parlarti, quindi possiamo uscire da qui? Ti spiego tutto in un luogo più tranquillo."

Dan sospirò. "Se proprio devo, va bene."

Detto questo quindi lui prese in mano tutta la sua roba con aria piuttosto contrariata in quanto non aveva nessuna voglia di seguirla anche per il fatto che non sapeva bene chi fosse e come diamine faceva a sapere il suo nome.

Una volta arrivati fuori dall'Università, -esattamente nel grande giardino, che aveva anche molte panchine su cui sostare per riposarsi, o fare qualche chiacchiera-, la giovane donna si voltò verso di lui che quindi la fissò intensamente.

"Allora? Che cos'è che devi dirmi di tanto importante?"

"Mi chiamo Jade Gordon."

"Il piacere è tutto mio."

"Tom è il mio ragazzo e molto presto sarò sua moglie." Disse andando dritta al nocciolo della questione.

Quelle affermazioni colpirono pienamente Dan al cuore che di certo non si aspettava una cosa del genere.

"Quindi? Che cosa vuoi da me?"

"Semplicemente che lo lasci in pace."

"Guarda che nemmeno ci conosciamo, quindi puoi stare tranquilla Jade. Inoltre Tom è stato solo molto gentile con me. Non c'è altro, puoi fidarti di me."

"Lo so, lo conosco bene. Ad ogni modo ti consiglio di non farti strane idee perché lui non è gay. Ti auguro una buona giornata Daniel."

Dopo che Jade gli disse così, in un attimo si allontanò da lui a passo svelto.

Nel frattempo Dan ancora sopraffatto dalla situazione che si era venuta a creare continuò a guardarla a lungo, fino a che ad un certo punto non decise di andarsene direttamente dalla sua università per fare una lunga passeggiata sapendo in cuor suo quanto avrebbe voluto scaricarle addosso il suo computer, anche se per una come lei sinceramente non ne valeva proprio la pena.

Dopo quella spiacevole avventura, Dan camminò a lungo senza una meta precisa, fino a che non si ritrovò davanti al British Museum decidendo così di visitarlo.

Nel mentre Dan stava afferrando il proprio portafoglio per pagarsi il biglietto ad un certo punto incontrò una persona inaspettata.

Ma di chi stiamo parlando?

Feltcliffe ~ Verso Londra! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora