#Ragazzata (S.K)

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Dopo aver purificato tutto col fuoco crollo sempre in un sonno profondo.

È incredibile come mi tranquillizza l'idea di aver fatto del bene in questa società malata.

Ilenia Romano può sembrare agli occhi di molti un giovane avvocato sempre in prima linea per combattere i diritti della povera gente, ma io so cosa aveva fatto anni addietro.

Quando aveva tredici anni, Ilenia ebbe un periodo di crisi.

Era sempre molto nervosa e a detta degli insegnanti si arrabbiava, sbatteva le porte della classe e a volte diventava aggressiva con i compagni per un nonnulla.

A casa la situazione non era migliore, nonostante l'amore e la presenza dei genitori, Ilenia spesso si arrabbiava e aggrediva verbalmente -ma mai fisicamente- i suoi familiari.

Anna - la sorella di Ilenia- era una bambina calma, ma molte volte Ilenia la vedeva come un nemico, le parole che le riservava erano pesanti come un macigno nel cuore della sorellina.

Il padre Alfonso Romano, era un noto imprenditore, aveva una fabbrica di tessuti pregiati molto rinomata. La mamma Rosa, invece era una scrittrice di romance abbastanza famosa a livello italiano, oltre che una moglie e madre amorevole.

Le due figlie erano cresciute nell'agio, in una villa alle porte della città.

Quel 22 novembre del 2001, visto che Ilenia si stava mostrando calma, e secondo gli insegnanti era stata solo una fase di "ribellione adolescenziale", Alfonso e Rosa si sentirono tranquilli a uscire un paio di ore per delle commissioni, lasciando Anna con Ilenia. Negli ultimi tempi la ragazza giocava spesso con la sorella minore e si sentiva felice ad aiutarla nei compiti e orgogliosa di essere una specie di eroina forte per la sua sorellina.

Nessuno si sarebbe immaginato quello che stava per succedere a casa Romano.

Alle 19.00, mentre Alfonso parcheggiava la macchina in garage, Rosa entrò in casa e trovò Ilenia che cercava di soccorrere Anna:

«Mamma, Anna è scivolata ha sbattuto la testa e ha perso i sensi.»

La madre si accorse subito del sangue che scorreva dal capo, gli occhi vacui, morti e freddi della figlia minore, gridò al marito di chiamare subito i soccorsi.

Quando i paramedici dichiararono la morte della bambina, urla di dolore si propagarono per tutto il quartiere. Solo Ilenia sembrava non accorgersi della gravità.

La storia andò su tutti i telegiornali e giornali nazionali. All'inizio fu indagata per omicidio, poi non si sa come riuscii a ingannare i giudici e gli avvocati con il viso della brava ragazza e con le parole : «Stavamo solo facendo la guerra con i cuscini, un gioco stupido che si fa sempre da bambini, non avrei pensato che Anna potesse cadere e sbattere la testa.»

Disse sempre a tutti che i genitori erano appena rientrati e quindi non aveva fatto in tempo ad avvisare i soccorsi.

Seguii questo caso con molta attenzione. Quel giorno io ero lì e gli occhi inespressivi di Ilenia mi rimasero sempre impressi.

Alla fine l'adolescente in prima istanza fu condannata per omicidio colposo. Le accuse erano decadute in appello e fu scagionata.

Fu seguita da assistenti sociali, psicologici, e anche se non manifestava alcuna emozione per la perdita della sorella, dopo qualche tempo sembrò rientrare nei ranghi. A scuola era calma e la più brava della classe. Uscì dal liceo con il cento e si laureò all'età di venticinque anni in giurisprudenza col centodieci e lode.

Poteva ingannare tutti, ma io la osservai per anni. Stava ingannando anche me, ma quando mi accorsi che aveva aiutato molti ragazzi colpevoli a uscire dai guai, capii che non era cambiata.

La seguii al lavoro, la osservai per qualche mese.

Un giorno stava passeggiando per le vie del centro. Le borse erano colme di scarpe e vestiti, inciampai su di lei. Mi riconobbe subito, ci salutammo come vecchi amici e la invitai a bere un caffè.

Al caffè Garibaldi ci sedemmo ai tavolini all'esterno. Si accese una sigaretta. Cominciammo a parlare del più del meno.

Ilenia mi parlò dei suoi successi e delle sue ultime cause.

Quando le chiesi perché proteggeva e difendeva i ragazzi di strada che erano colpevoli lei rispose:

«Per tutti sono dei mostri, per me invece hanno fatto solo stupidaggini.»

Le dissi se guidare ubriachi e uccidere un padre di famiglia fosse una ragazzata oppure uccidere il gatto del vicino con i petardi fosse un altro scherzo.

Lei alzò le spalle e aggiunse:

«Mi fa piacere che in questi anni ti sia occupato della mia carriera, ma quello che feci io o quello che fanno quei ragazzi non sono affari tuoi. Ti ricordo che tu eri l'unico che pensava che fossi colpevole. Invece mio caro, tutti mi hanno assolto. Non so chi avesse ragione.» e rise.

Si alzò, mi ringraziò del caffè, come se fosse normale che glielo offrissi e se ne andò.

Rimasi a riflettere su ogni parola e gesto di quel giovane avvocato.

Più meditavo e più capivo che era stata lei a volere uccidere sua sorella Anna di otto anni, altro che incidente, e non aveva nessun pentimento.

Alcune persone commettono atti terribili, ma in qualche modo da questi gesti trovano la forza di redimersi e portare bontà, speranza in questo mondo. Ilenia non era in questa categoria, stava portando solo energia negativa.

La mia missione è sconfiggere le persone che sembrano innocue, paladine della giustizia, ma in fondo sono solo causa di ingiustizie.

Non ho poteri magici, non credo nei veri demoni, ma credo nella malvagità.

Se devo uccidere una persona perché le sue azioni non portino più dolore in altre persone, io sono pronto.

Pagai e uscii con la mente annebbiata da mille quesiti.

Avrei dato un'altra possibilità a Ilenia, speravo che facendole paura mi avrebbe fissato negli occhi e mi avrebbe detto che mi ero sbagliato.

Non successe quando la presi e cominciai a purificarla, più tagliavo piú lei mi fissava con un senso fastidioso di sfida.

Non aveva paura, non mi chiese di salvarla, mi prendeva in giro con parole al vento, ma nessuna parola di perdono, di aiuto.

Quando la soffocai provai un senso di pace.

Avevo salvato delle persone e questo mi bastava.

Spazio Autrice:
La mia pedina questa settimana è atterrata su ragazzata, sembrava difficile invece ...
Be' spero che vi piaccia e vediamo che ne pensa @blondeattitude_ se vi piace, mettete tante stelline 😁

S.KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora